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Il complotto alla luce del sole

Creato il 20 maggio 2014 da Zamax

Fossi nei panni di un anti-berlusconiano non sarei tanto tranquillo. Le parole dell’ex segretario al tesoro degli Stati Uniti Tim Geithner sulla «trama per cercare di costringere il premier italiano Berlusconi a cedere il potere» hanno offerto un assist formidabile al leader di Forza Italia in una campagna elettorale che vedeva il suo partito attestato sulla linea del Piave. Adesso il patriota Berlusconi andrà all’attacco per fare del voto una specie di referendum su se stesso e conquistare il voto degli indecisi e dei potenziali astensionisti. Saranno dieci giorni di fuoco.

Geithner probabilmente dice una cosa vera ma parziale, che va letta nel contesto dei differenti e conflittuali approcci tenuti da USA e Europa nei confronti della crisi finanziaria. Chi nega il complotto ha perciò ragione, ma è ridicolo perché non vede qualcosa di più profondo e di più grande. Chi avvalora la tesi del complotto sbaglia per le stesse ragioni, ma è molto meno ridicolo. Complotto equivale a segreta macchinazione, ma “complotto” è una parola troppo misera per quella che è stata una volontà pervicace, perseguita alla luce del sole e con tutti i mezzi possibili tranne il tirannicidio, di eliminare il Caimano. Da quando l’Impresentabile calca la scena politica la tentazione di un commissariamento della democrazia italiana – per ragioni superiori di tenuta democratica, s’intende – è sempre stata latente sia a sinistra sia nel partito informale del governo tecnico.

In tal senso la febbre commissariale dell’intellighenzia italica toccò il massimo grado qualche mese dopo la scissione finiana che verso la fine del 2010, l’anno della mostrificazione del grande puttaniere, doveva segnare la morte del governo Berlusconi. Ma non fu così. I primi mesi del 2011 videro perciò le penne di tutta una schiera di fior di costituzionalisti e di pensosi editorialisti di seriosissime gazzette impegnate a perorare la causa di adeguate soluzioni costituzionali al problema Berlusconi, e non mancarono appelli a entità sovranazionali. Fu questa Italia a negoziare e a preparare con l’Europa la dipartita dell’Impresentabile. Ma furono solo la tempesta finanziaria e la crisi dello spread (che non fu il frutto di un complotto contro Berlusconi ma che allo stesso tempo con Berlusconi non c’entrava nulla) a rendere questo disegno possibile. E Berlusconi fu solo la vittima da offrire al Dio dell’isteria collettiva.

[pubblicato su Giornalettismo.com]


Filed under: Rubrica Giornalettismo Tagged: Complotto 2011, Silvio Berlusconi, Tim Geithner

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