Martedì mattina 2 dicembre alle ore 10.00, avrà luogo l’audizione presso la IV Commissione del Consiglio Comunale di Perugia, di Regione, Asl e associazioni di familiari di persone non autosufficienti sulla proposta del Movimento Cinque Stelle di creare una Consulta per i diritti delle persone con disabilità e le loro famiglie, quale strumento di partecipazione dei cittadini all’elaborazione degli indirizzi delle politiche sociali del Comune.
La Consulta sarà intitolata a “Giulio Galli”, lavoratore delle Acciaierie di Terni e disabile grave, deceduto in seguito allo sforzo sostenuto durante una manifestazione di protesta presso il Consiglio regionale dell’Umbria per l’ottenimento di un dignitoso assegno di cura domiciliare.
L’audizione segue di alcuni giorni il deposito di un’altra importante proposta del Gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle volta anch’essa ad inaugurare una nuova stagione delle politiche sociali sul tema della disabilità che per troppi anni hanno completamente ignorato le richieste di tante persone in difficoltà : sostegno alla domiciliarità a favore delle famiglie ove siano presenti situazioni di gravi disabilità secondo un piano personalizzato in un’ ottica di libertà di scelta tra i gli strumenti disponibili e partecipazione effettiva dei cittadini alle politiche sociali del Comune.
Il diritto all’assistenza indiretta consiste nell’erogazione di un contributo economico per l’aiuto della persona non autosufficiente sia da parte di un familiare, Caregiver, sia mediante l’instaurazione di un rapporto di lavoro con un operatore di fiducia.
Sul piano dei costi, l’assistenza diretta a mezzo dell’operatore scelto dall’ente pubblico, si è dimostrata un fallimento. Infatti, i costi sostenuti dall’Amministrazione per ogni non autosufficiente variano da € 64 a €1600 al mese e nelle Residenze Sanitarie Assistenziali, i costi vanno da un minimo di 3.000 euro fino a 8.000 euro al mese.
La questione oggi in discussione al Comune di Perugia grazie al Movimento Cinque Stelle, richiederebbe un’ampia valutazione anche da parte della Regione Umbria che oramai dimostra possedere il triste primato di essere una delle poche regioni italiane a non riconoscere adeguata tutela alle persone non autosufficienti.
Le recenti esternazioni del Dirigente della Regione Umbria Giannini secondo il quale l’Umbria non intende puntare sull’assistenza domiciliare indiretta non lasciano ben sperare sul futuro delle politiche regionali.
Il Dirigente, dichiarando di “non comprendere quali vantaggi dovrebbero venire dal fatto che i malati debbano andarsi a scegliere chi li cura” poiché “il sistema sanitario pubblico da noi funziona” oltre a confondere le politiche sociali con le politiche sanitarie dimostra che il sacrificio e le rivendicazioni di tanti disabili umbri continuano e continueranno a rimanere ignorati da Palazzo Cesaroni.
L’Umbria è infatti una delle pochissime regioni italiane a negare l’assistenza indiretta alle persone disabili e alle loro famiglie. Nel 2001 la Regione Umbria introdusse l’assegno di cura per anziani non autosufficienti ma nel 2006, dopo il blocco della lista d’attesa, fu previsto un piano per aumentare i posti in convenzione nelle Residenze Sanitarie Assistenziali: da 1400-1500 si è arrivati a 2400 posti; analogamente a quanto accade in Sicilia dove però i residenti sono circa il quadruplo rispetto all’Umbria.
Il Movimento Cinque Stelle , proprio a partire dalle proposte presentate nel Comune del capoluogo, intende continuare la sua azione politica per la tutela ed il riconoscimento di diritti irrinunciabili che la politica umbra continua a disconoscere sia nelle “esternazioni” ma anche, e soprattutto, nei fatti.