Da: Il Corriere della Sera
DISPUTA DA MEZZO SECOLO SUL TERRITORIO
Sabaudia, guerra legale sulle dune:
nessun esproprio per i villeggianti
La Corte d'Appello ribalta la sentenza di primo grado Totti, Fendi, Malagò vincono battaglia sulle proprietà:
nel '62 il Comune ne aveva chiesto la restituzione
LATINA - Ennesima battaglia legale tra le dune di Sabaudia: a spuntarla in questa sorta di class action tutta borghese sono proprio loro, i titolari delle ville edificate sulle dune più belle e litigiose d'Italia. Che oggi si vedono riconosciuta la proprietà della macchia mediterranea in cui hanno realizzato l'adorato buen ritiro.
Una veduta dall'alto delle ville sulle dune di Sabaudia
VENDITA E LOTTIZZAZIONE - In ballo c'era, e ci sarà sino alla Cassazione, la proprietà dei «tumuleti», ovvero le dune vere e proprie in pratica mai appartenute al Comune di Sabaudia bensì, stando alla sentenza della prima sezione della Corte d'appello di Roma, a quello di Terracina che nel 1952 le vendette alla società milanese Domiziana srl, poi diventata immobiliare Snia. Sulla vendita nacque un contenzioso tra le due amministrazioni, nel quale si inserì anche la famiglia Scalfati che, oltre ad essere proprietaria del lago di Paola, sosteneva di aver diritto sui terreni circostanti.200 IMMOBILI E PRIMA SENTENZA - Nel frattempo tutto era stato lottizzato e cementificato, portando al sorgere di circa duecento immobili, molti dei quali di inestimabile valore, divenuti il rifugio dell'aristocrazia romana. I vip come li conosciamo oggi faranno la loro comparsa in epoca successiva.
Fu dopo oltre quarant'anni che il Comune di Sabaudia ottenne una prima vittoria: il tribunale di Latina - nel 2006 - stabilì che terreni in località Ponte, Pantanelli di Paola e tumuleti del lago di Paola appartenevano all'ente pubblico, salvo eventuali diritti di usucapione. In pratica la vendita di Terracina alla società immobiliare era considerata nulla.
Villa Volpi di Misurata, sulle dune di Sabaudia: non trova acquirenti
VIP, RICORSO VINTO - Sentenza non digerita da oltre cento proprietari che, in gran parte rivoltisi ad un principe del foro locale, decisero per un ricorso sperando di dormire sonni più tranquilli, evitando chissà quale esproprio - se non proletario - almeno giudiziario. Mossa azzeccata, visto che la corte d'Appello ha dato loro ragione. Il perché lo spiega l'avvocato Carlo Alberto Melegari: «Quando nel 1933 nacque il Comune di Sabaudia, comprendente diversi territori tra cui le dune, non era stato stabilito che l'ente avesse anche la proprietà dei terreni oggetto del contenzioso, tanto che nel 1952 aveva persino manifestato l’intenzione di acquistare i tumuleti da Terracina, ad un prezzo di 400mila lire a ettaro». Tesi accolta: la duna è privata, è quel privato non è la famiglia Scalfati, ma un numero maggiore di proprietari non meno agguerriti degli eredi titolari del lago. Tra i frequentatori delle ville sulla duna ci sono personaggi noti come Francesco Totti, le sorelle Fendi, Giovanni Malagò, Nori Corbucci.SPESE DA RISARCIRE - La sentenza arriva tra le dune in un periodo che vede i primi segnali di crisi rallentare anche il mercato del lusso. Non decollano gli affitti da migliaia di euro a settimana e perfino la grandiosa Villa Volpi di Misurata non trova acquirente: la vendita è così complessa che i proprietari han deciso di cercare compratori all'estero, affidandosi alla casa d'aste Christie's.
A parziale consolazione dei padroni delle ville, se l'amministrazione comunale di Sabaudia aspettava anche un risarcimento dal municipio confinante, oggi vede tramontare anche questo sogno. Anzi, in solido alla famiglia Scalfati, il Comune dovrà risarcire 4600 euro ad ogni proprietario costituito in giudizio. Il conto ammonta a circa 400mila euro.Michele Marangon
29 luglio 2011 11:00
Ho già dedicato un post a questo argomento in data 10 giugno 2012.Al di là dello strano contenzioso tra il comune di Terracina, che consentì la lottizzazione della duna nel 1952, ed il comune di Sabaudia (stranezza giuridica che non ci fosse chiara attribuzione della proprietà sui terreni dunali), rimane il fatto che il Parco Nazionale del Circeo esisteva dal 1934 e che in esso non dovevano essere costruite abitazioni.Oggi qualsiasi costruzione all'interno del perimetro del Parco viene bloccata.Dunque per me le ville costruite sulla Duna all'interno del Parco rimangono una delle stranezze giuridiche italiane che creano montagne di scartoffie, anni di lavoro dei tribunali, arricchimento degli avvocati e, alla fine, l'incertezza sulla giustezza del giudizio finale.Mappa del Parco Nazionale del Circeo.Come si vede l'area in cui sono state costruite le ville è totalmente inclusa nel Parco.Quindi, qualsiasi fosse il comune interessato a quell'area negli anni cinquanta del secolo scorso, non si doveva costruire su di essa!