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Il concerto di ieri

Creato il 16 febbraio 2014 da Musicamore @AAtzori

Il concerto di ieri

Non capita spesso di ritrovarmi dall’altra parte del palcoscenico, ovvero seduta in platea ad ascoltare i miei colleghi. Ieri sera è capitato. Diciamo che la molla è stata  anche la presenza solistica del mezzosoprano Cristina Melis ,  figlia di uno dei miei maestri di canto ,(Gustavo Melis, e della collega Carmen Boi), che posso dire di aver visto nascere e crescere non solo artisticamente parlando. Da quando ha lasciato la nostra città per la carriera solistica, le occasioni di poterla  incontrare sono davvero rare.

Il pianista Giuseppe Albanese ha aperto la serata col Primo Concerto in do minore per pianoforte, tromba e orchestra op. 35 di Dmitrij Šostakovi?. Un concerto brioso, originale che il giovane pianista ha caratterizzato in tutte le sue sfumature. Le sue mani erano leggere, volavano sulla tastiera .Il suo spirito agile ha permesso di effettuare con la facilità di un gioco, qualunque esperimento tecnico ed espressivo. Mi hanno colpito le sue scarpe, bicolori, rosse e nere. Impossibile non seguire quindi anche il movimento dei piedi, ritmico, anche quando non prevedeva l’uso dei pedali. Forse volevano anch’essi sottolineare l’innata sensibilità al grottesco e al buffonesco del compositore? Fatto sta che questo pianista è riuscito a mantenermi  incollata alla poltrona e, dopo aver eseguito due bis avrei voluto che continuasse all’infinito. Col pianista , la prima tromba dell’orchestra, Vinicio Allegrini che non ha fatto altro che impreziosire l’esecuzione.

La seconda parte prevedeva il Concerto per marimba e vibrafono op. 278 di Darius Milhaud, eseguito dal timpanista della nostra orchesta Filippo Gianfriddo, anche lui  dotato di grande talento. Filippo ha quella espressività tipica di chi fa musica prima di tutto per passione ma anche con lo spirito del divertimento. Questo elemento è emerso soprattutto alla fine, con un bis a sorpresa, che ha coinvolto anche gli altri  suoi colleghi percussionisti Emiliano Rossi, Pierpaolo Strinna e (di cui vi propongo una clip alla fine del post).

Il concerto si è concluso con El sombrero de tres picos, suite n. 1 di Manuel de FallaEl amor brujo, suite dal balletto sempre di Manuel de Falla che comprendeva anche la voce solistica del mezzosoprano cagliaritano Cristina Melis. 

El amor brujo trae spunto dal repertorio storico della musica spagnola, dal canto popolare e dal ritmo dei canti andalusi, dalle danze gitane, ed è ricco di melodie e cambi di tempo, quasi come una specie di percorso nel mondo degli spiriti, dove ritroviamo gli antichi riti, le formule magiche, le canzoni d’amore. Cristina Melis ha saputo caratterizzare bene questo ruolo anche se purtroppo nel primo brano è stata penalizzata forse da un’orchestra troppo sonora (o forse troppo grande rispetto a ciò che il compositore aveva previsto?). Vocalmente la scrittura prevede quasi esclusivamente  l’utilizzo del registro di petto proprio per evidenziare il carattere popolare e tzigano. Lei ha una bella voce, brunita e sonora che mi piacerebbe riascoltare prossimamente in un repertorio sicuramente a lei più consono come i ruoli verdiani di Azucena o Amneris già eseguiti con successo in altri teatri ma non ancora nella sua città.

Il direttore Pietro Mianiti  parmigiano di sicura affidabilità, ha mantenuto le redini dell’orchestra  guidandola ad una esecuzione corretta e senza sbavature .

Video importato


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