“Incollate su un cartoncino da disegno, leggero, la prima e l’ultima pagina del giornale… ritagliate attentamente lungo i contorni i personaggi e gli elementi architettonici… per fare stare ritti i personaggi, prendete una graffetta…”: sono le istruzioni che il Corriere dei piccoli pubblicava nel numero di ottobre del 1962 per coinvolgere – attraverso la creazione in cartoncino dell’aula conciliare - i giovani lettori nella costruzione dell’evento clou del mese, l’inaugurazione del Concilio Vaticano II. Una comunicazione collaborativa si direbbe oggi. Disegni, mappe e testi familiarizzavano i più piccoli con alcuni dei protagonisti dell’evento – autorità religiose, guardie – e con l’istituzione della grande assemblea ecumenica. Il giornalino è consultabile online e da questo ricordo d’infanzia partiremo per un breve viaggio nel web alla ricerca delle fonti multimediali sul Concilio Vaticano, inaugurato l’11 ottobre di 50 anni fa da papa Giovanni XXIII.
Dai fumetti per i piu’ piccoli alle immagini dei cinegiornali, dal pubblico italiano a quello francese: un breve viaggio nel web alla ricerca delle fonti multimediali sul Concilio Vaticano, un grande evento mediatico e partecipativo promosso l’11 ottobre di 50 anni fa da papa Giovanni XXIII
La Rai mostrava in diretta il Concilio ai 6 milioni di abbonati, convocava per gli approfondimenti gli esperti – gli storici Giuseppe Alberigo e Paolo Prodi – affidava una rubrica settimanale – “Diario del Concilio”, in onda dall’ottobre 1962 al dicembre 1965 - al giornalista Luca di Schiena. Purtroppo ancora una volta la speranza di accedere direttamente alle fonti è frustrata: la Rai, la nostra tv pubblica, non rende disponibile in rete la preziosa documentazione audiovisiva. E’ però online il bel documentario di Alberto Melloni, Il Concilio. Storia del Vaticano II, che racconta i lavori preparatori del 1961, dalla raccolta dei temi suggeriti dai vescovi alle commissioni di studio; l’arrivo dei vescovi a Roma, l’inaugurazione del concilio e l’improvvisato “discorso della luna” pronunciato da un papa incuriosito dalla folla convenuta a San Pietro la sera dell’11; l’assemblea di Paolo VI, gli scontri all’interno del Concilio, la votazione dei documenti… L’Archivio Luce – tutto consultabile online – conserva più di 30 documenti sul Concilio, tra cinegiornali, documentari, anche dell’epoca (del ‘62, del ‘65) e fotografie. I servizi del gennaio 1959 documentano la visita di Giovanni XXIII alla Basilica di San Paolo fuori le mura, nel corso della quale il pontefice annunciò la convocazione del Concilio ecumenico sottolineando l’urgenza dell’unità delle comunità separate (Orizzonte Cinematografico n. 136); tra i cinegiornali di cronaca del Concilio segnaliamo il numero speciale Incom del 14 dicembre 1962 (La Settimana Incom n. 2305) che promuove la partecipazione della città alla vita dell’assemblea, avvicina abitudini, sentimenti di cardinali e vescovi a quelli dell’uomo comune: gli autisti, dall’accento romano, raccontano aneddoti, esaltano la gentilezza degli ecclesiastici (specialmente i neri e gli americani); i padri conciliari si muovono nella città disciplinati come collegiali, si soffermano davanti ai souvenir, scendono dai pullman come “ragazzini portati a scuola,” suonano la chitarra…Questa familiarità, questa condivisione, è già una piccola rivoluzione. Acceleriamo i tempi, avviciniamoci all’epilogo: il Radar n. 10 del 16 dicembre 1965 – “Concluso il Concilio Ecumenico Vaticano II dopo tre anni e quattro sessioni” – traccia un bilancio dello storico evento: 7 anni di concilio, 2700 padri conciliari convenuti a Roma, 168 riunioni plenarie, 544 votazioni, 16 documenti approvati, per sancire l’aggiornamento della dottrina cattolica “sulla liturgia, sulla divina rivelazione, sulla Chiesa nel mondo del nostro tempo, sull’ecumenismo, sulle Chiese orientali cattoliche, sui doveri pastorali dei vescovi”. Si torna indietro di nove secoli: Roma e Costantinopoli, racconta lo speaker, cancellano le scomuniche che si erano scambiate nel 1054… Il cinegiornale Sette G n. 183 ha un timbro sessantottino, un afflato democratico: dopo il Concilio, la chiesa è più vicina ai fedeli, gli uomini sono più vicini alla chiesa…le barriere stanno cadendo.
Per avere un’idea del materiale audiovisivo girato da cineprese straniere è sufficiente dare un’occhiata al sito footage.net che raccoglie i repertori di importanti provider mondiali , dalla ABC news ai Gaumont Pathé Archives. Curioso e divertente, sul sito dell’Ina (Institut national de l’audiovisuel) il documento del 1966 “Après le concile Messe en langue bretonne” in cui, a dispetto del titolo, apprendiamo che l’uso della lingua bretone per le funzioni religiose si era affermato ben prima dell’autorizzazione del Concilio… Torniamo ai nostri archivi con un passaggio alla Camera dei deputati: i parlamentari, nella seduta di giovedi’ 11 ottobre 1962 salutano con accenti diversi l’apertura del Concilio ecumenico Vaticano II. Il deputato democristiano, Benigno Zaccagnini ed il socialista, Luciano De Pascalis, hanno gli stessi toni: Zaccagnini saluta ed augura un fecondo lavoro “costruttivo di idonee indicazioni e di illuminanti direttive perché il mondo interno ancora tanto diviso o travagliato e oppresso da ingiustizie e paure possa conseguire una effettiva universale unità, una piena libertà per tutti, popoli e singoli uomini, una vera giustizia e una sicura pace” ; i socialisti, con De Pascalis, si augurano che il Concilio possa “costituire una tappa importante del travagliato cammino dell’umanità per costruire un’esistenza più serena in uno spirito di universale fratellanza, al di sopra di tutte le divisioni, in una visione civile e democratica”; il Presidente Leone sottolinea l’impegno profuso dallo Stato nel perseguimento di una “più diffusa giustizia sociale ”, nella realizzazione dei “principi di democrazia e libertà”, principi “strettamente collegati al messaggio evangelico”. Gli interventi del deputato del MSI, Augusto De Marsanich, e del parlamentare comunista, Davide Lajolo, sono più conflittuali: De Marsanich si richiama ad una Chiesa tradizionalista che nei concili ha sempre riaffermato i “sacri dogmi della religione rivelata” e che ora deve rispondere alle minaccia della “decadenza della fede… nei supremi valori della vita, nelle idee, negli ideali”; la contrapposizione est-ovest, il mondo coloniale, l’interventismo della chiesa sono lo scenario sotteso all’intervento del comunista Davide Lajolo che auspica che il concilio ecumenico “contribuisca a porre fine alle guerre fredde tra i lavoratori, alle scomuniche e a tutto ciò che ha portato più a dividere che a unire”. Concludiamo questo percorso tra i suoni, le immagini del concilio con un’incursione dietro le quinte dell’evento: l’Archivio del Concilio Vaticano II, nato il 27 settembre 1976 per volontà di Paolo VI. L’archivista Piero Doria, impegnato nel riordino della documentazione conciliare ha raccontato in un’interessantissima intervista rilasciata nell’aprile scorso all’Osservatore romano le vicissitudini delle carte d’archivio, il rischio di dispersione, l’ingente mole di lavoro all’orizzonte. Un esempio per tutti, le lettere dei vescovi interpellati nella fase preparatoria per la definizione dei temi del concilio. Doria cita il promemoria di un altro archivista, Emilio Governatori: “per ben due anni tutti i documenti concernenti le risposte dei vescovi, che costituivano il nucleo primo e più grosso dell’Archivio, servirono alla redazione dei volumi Acta et documenta: furono manipolati per questo gli stessi originali, in quanto che non esisteva una efficiente macchina per fotocopie. Spesso l’ordine dei raccoglitori veniva manomesso e ristabilito più volte, in quanto che gli incaricati della correzione delle bozze prelevavano i documenti necessari, senza avvertire affatto l’archivista»….Testimonianze come queste hanno indotto il prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano a concentrare gli sforzi nella redazione di un inventario analitico. ”Allo stato attuale del lavoro sono state inventariate 1.465 buste su un totale di 2.153 per un numero complessivo di oltre 7.200 pagine di inventario”, precisava Doria.
Insomma la storia del concilio sulle carte d’archivio è ancora tutta da studiare. Ma anche l’evento mediatico raccontato dalle cineprese vaticane è tutto da scoprire: oltre 200 ore di girato sulle attivita’ preparatorie, le sessioni di lavoro sono conservate nella filmoteca vaticana. Buona parte del materiale è stato pubblicato recentemente in un dvd dedicato a “Le immagini del Concilio”.