di Gerardo Lisco. Lo scontro in corso tra Junker e Renzi lo trovo fuorviante e serve solo a nascondere i veri termini della questione. Il vero tema è il tentativo di Renzi di consolidare il proprio potere personale provando a rendersi autonomo da quei poteri forti espressione dei ceti sociali dominanti che lo hanno sostenuto nella sua ascesa. Le politiche concordate dai governi Monti, Letta e Renzi con l’Unione Europea hanno portato a un crescente divario tra Nord e Sud e tra classi sociali. Questo crescente divario è il prodotto di una precisa scelta di quei ceti sociali egemoni che hanno pensato di salvare se stessi cercando l'accordo con i loro equivalenti Mitteleuropei. Per realizzare questo obiettivo hanno favorito l’ascesa di Governi a loro subordinati e sono arrivati fino al punto di abbattere il Governo Berlusconi ritenuto non sufficientemente funzionale. La crisi economica ha reso sempre più difficile recuperare risorse finanziarie da utilizzare per mediare gli inevitabili conflitti sociali e di consenso.
Renzi non ha risorse finanziarie a sufficienza per altre mance come gli 80,00 o i 500,00 euro ai diciottenni. Il conflitto sulla flessibilità che Renzi alimenta contro l’UE scaturisce proprio dalla necessità di dover reperire risorse finanziarie aggiuntive per poter recuperare in qualche modo consenso in vista della costruzione di un sistema di governo funzionale alla sua persona. A Renzi serve consenso per poter continuare a fare il Presidente del Consiglio. Non vuole elezioni politiche, se dipendesse da lui le rinvierebbe sine die. Il Plebiscito/Referendum sulla Costituzione ha la stessa funzione delle Elezioni Europee, serve a consolidare il suo potere personale.
Alle Elezioni Europee si è presentato allineato con l’UE e le sue politiche economiche, ne sono prova: il semestre di Presidenza italiana della UE, le controriforme che il Governo Renzi sta ponendo in essere e il comportamento che ha tenuto rispetto alla vicenda greca. Al di là della propaganda il contesto sociale ed economico nazionale non è migliorato e quello internazionale è ancora di più in crisi a causa dell’immigrazione, del terrorismo internazionale, del conflitto non convenzionale in corso. Renzi tenterà la carta nazional populista alla Berlusconi/Salvini per guadagnare consenso, l’UE non gli concederà ciò che chiede e a quel punto il conflitto tra Renzi e quei ceti sociali che lo hanno favorito nell’ascesa avallandogli perfino quell’Enrico-stai-sereno sarà inevitabile. Dal quadro che ho provato a delineare si evince un’altra cosa e cioè il vuoto politico dovuto alla mancanza di una forza politica chiaramente Democratica e di Sinistra ed è questo il vero vulnus che rende impraticabile politiche realmente alternative. Il conflitto, per il momento, è solo con l'UE ma da qui a non molto sarà con gli stessi ceti sociali nazionali che hanno scommesso sulla costruzione di questa UE e hanno interesse a che il processo continui. L'azione di Renzi non ha nulla di Democratico e non serve a modificare le politiche economiche nazionali o le regole sulle quali si regge l'UE. Renzi ha solo bisogno, in questa fase, di maggiore flessibilità, ossia deficit pubblico, per garantirsi la vittoria al Referendum costituzionale. Di fronte ai mutamenti di contesto, che vedono un rifiuto crescente di questa UE, Renzi si gioca la carta del nazionalismo. Dicevo per il momento il conflitto è solo con l’UE rappresentata da Juncker, da qui a non molto, il conflitto si sposterà in ambito nazionale e vedrà da una parte Renzi dall’altra quegli stessi ceti sociali che lo hanno sostenuto nella sua ascesa. Il quadro che si delinea non è molto diverso da quello che portò alle dimissioni di Berlusconi e alla formazione del Governo Monti. Quali sono le ragioni per le quali il conflitto potrebbe interessare direttamente l’Italia e non produrre quella forte coesione nazionale sulla quale spera Renzi? Gli interessi forti che controllano l’Italia hanno bisogno che una serie di politiche economiche vengano poste in campo e realizzate, il processo di integrazione dei ceti sociali dominanti a livello europeo è molto forte; l’UE non potrà concedere ulteriori flessibilità dal momento che le ha già concesse e Renzi non ha ne la capacità e nemmeno la forza per imporre la modifica dei trattati sui quali si regge questa UE, ragion per cui non potrà elargire altre “mance” e questo porterà per causa di forza maggiore a un conflitto interno.