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Il congedo di Claude Miller: “Thérèse Desqueyroux”

Creato il 10 maggio 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Il congedo di Claude Miller: “Thérèse Desqueyroux”

 

Anno: 2012

Genere: Drammatico

Durata: 110′

Nazionalità: Francia

Regia: Claude Miller

 

L’opera di congedo del francese Claude Miller è un dramma compito ispirato all’omonima opera letteraria di François Mauriac, Thérèse Desqueyroux, ambientata nelle campagne francesi degli anni Venti.

Il viso pulito di Audrey Tautou qui si tinge di una imperscrutabilità sottolineata dal trucco scuro e dai cappelli alla moda che circondano e incorniciano le espressioni crucciate. Il film è la storia di Thérèse, una giovane ereditiera di una vasta proprietà delle campagne francesi, che acconsente ad un matrimonio più per convenienza che per sentimento. La donna però è uno spirito curioso e inadatto alla vita di provincia. La sua inquietudine la spinge ad attentare, quasi ipnotizzata, alla vita del marito: per il meccanismo distorto di cui sono partecipi, sarà lo stesso marito poi a salvarla dal corso della giustizia. In realtà la pena a cui viene sottoposta, dentro le mura di casa, è ben più dura, e la trascina verso un feroce soffocamento fisico e mentale.

Miller ha diretto il film mentre combatteva con la malattia, e la sofferenza interna che tormenta Thérèse ce lo ricorda. Il regista pare voler da una parte non invadere troppo il campo, seguendo passo passo i movimenti di Thérèse come uno specchio privo di giudizio. Tuttavia il distacco gelido che caratterizza la personalità della donna, che va incupendosi col procedere del film, affligge anche lo spettatore che di lei prova ben poca pietà: questo perché arriva a rinunciare ai valori in cui in principio credeva, l’amicizia, la maternità, forse l’amore, barcollante e afflitta dall’inettitudine, dall’impotenza di reagire pienamente.

Ciononostante, la volontà di rappresentare una condizione d’ingiustizia e sottomissione e la personale battaglia verso l’emancipazione che le spetta si ambientano perfettamente nelle trame della vita quotidiana di provincia di quegli anni: lontano dai ritmi evolutivi della sognata capitale, rigata da un feudalesimo non del tutto oscurato, fantasma di tradizioni passate pachidermiche e difficili da sradicare.

Dopo circa cinquanta anni di egregio servizio per la cinematografia francese, dalle fila di Truffaut fino al moderno cinema violentato dagli effetti speciali, Miller si congeda a braccetto con una Madame Desqueyroux che lascia infine volare libera e sorridente, con la sua anima, per le strade affollate di Parigi.

Rita Andreetti 


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