Con rammarico prendo atto che ogni sforzo da me e dal mio gruppo sostenuto non ha prodotto, perché non poteva, alcun risultato;
da mesi, assieme a tanti altri amici e cittadini di Paceco, abbiamo tentato d’invertire un circolo vizioso che sta portando il nostro paese all’immobilismo più totale. Amministrativo, progettuale e non ultimo generazionale. E a poco varranno figlie scambiate per nipoti: i metodi sono rimasti gli stessi di sempre cosi come i soggetti che imperterriti vogliono allungare la loro longa manus sull’amministrazione a scapito dei reali interessi del paese. Fino a questi giorni, dopo aver visto abortire primarie e pseudo tavoli di concertazione, abbiamo tentato un’azione di sensibilizzazione anche per tramite di un semplice comunicato che in qualche modo avrebbe potuto dare un segnale e una legittimazione ad un progetto di rinnovamento e smarcamento dai vecchi schemi. Nulla di nulla. Ed il perché è fin troppo ovvio: troppo stringenti gli impegni presi con il vecchio blocco della politica pacecota che, sorda all’esigenze di un paese che a gran voce, da tutta Italia chiede rinnovamento e discontinuità di metodo, già ha provveduto alla più becera spartizione di potere. E non posso che con amarezza lasciare il movimento del Megafono che tanta speranza aveva suscitato nei cittadini per i primi passi del Governatore Crocetta in questi mesi, che si auspicava potessero confluire a livello locale adottando un approccio che rimettesse in discussione gli schemi e i sistemi della politica tradizionale, con l’intenzione di fare per cambiare lo stato delle cose per il miglioramento del territorio. Ringrazio il Senatore Lumia che fino all’ultimo ha creduto nella mia persona e nel progetto di nuova politica che desidero, assieme ai miei amici, portare avanti nella mia città; dimostrare che è possibile cambiare, costruire attraverso il lavoro di persone solide negli ideali, appassionate e libere ma determinate a fare uscire dal tunnel della mediocrità la Politica utilizzata come strumento personale e capace di esprimere una classe dirigente adeguata. Siamo fuori tempo massimo, non posso non constatare, l’assenza di un concreto assetto organizzativo del Movimento, che consenta una seria e condivisa programmazione e azione politica, affinché gli ideali con i quali aveva mosso i primi passi potessero concretizzarsi al di là della forma; e l’inadeguatezza della guida del movimento in provincia sta dando, con ogni evidenza, i suoi risultati: sbandamenti e rinunce che porteranno alla probabile scomparsa del Megafono in termini elettorali, in tutti i comuni chiamati al voto. Da parte nostra, non intendiamo sottostare a queste vecchie logiche spartitorie. Nei prossimi giorni, con tanti amici che hanno condiviso con me questo percorso di rinnovamento e di meritocrazia, presenteremo un nostro simbolo per le amministrative, valutando con serenità e soprattutto progettualità quale sia la scelta più opportuna da fare, nell’ambito di eventuali alleanze elettorali, che avranno come unico obiettivo quello di determinare nuove condizioni politiche fondate sulla chiarezza ed il coraggio di potersi proporre per rendere un servizio alla comunità: per il bene di Paceco.
Anna Rosa Venturini