Il consiglio comunale di Cremona nella sua drammatica imponenza (e si tratta solo di una sintesi dell’ufficio stampa)

Creato il 22 novembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

 

Interrogazione presentata in data 8 agosto 2012 dai consiglieri comunali del gruppo consiliare Lega Nord Italico Maffini e Giovanni Ferraroni con cui si chiedono informazioni circa le entrate derivanti dalle contravvenzioni che la Polizia Municipale ha emesso nel corso dell’anno 2011.

In considerazione del fatto che: nel bilancio comunale del nostro Comune una voce importante riguarda le entrate derivanti dalle contravvenzioni che la Polizia Municipale emette durante l’anno; gli interventi degli agenti di polizia municipale hanno prevalentemente la corretta finalità di ridurre il pericolo a vantaggio degli utenti della strada e non per consentire agli enti pubblici di fare cassa, si chiede: 1. a quanto ammontano i proventi derivanti dalle contravvenzioni per l’anno 2011; 2. che percentuale è stata investita, come previsto dalla legge per gli adempimenti previsti dal comma 4 dell’art. 208 del Codice della strada; 3. se e quali campagne di informazione e comunicazione sono state attivate e con quali investimenti; 4. quali sono gli importi, nel 20l1, che sono risultati inesigibili e per quali ragioni ed in quale capitolo di bilancio sono stati riportati; 5. quante sono state le contravvenzioni elevate senza contestazione immediata; 6. come intende comportarsi l’amministrazione in particolare per i punti 2 e 3 per l’anno 2012.

All’interrogazione ha risposto il sindaco Oreste Perri:

L’interrogazione si riferisce chiaramente ai proventi derivanti dalla sanzioni per le violazioni amministrative accertate dalla Polizia Locale, tuttavia il punto secondo della premessa sembra invece riguardare esclusivamente le sanzioni emesse per violazioni alle norme del Codice della strada. Si da atto, per correttezza e trasparenza che, i dati che seguono, riguardano tutto l’universo della sanzioni amministrative attinenti alle materie di competenza della Polizia Municipale anche se, come è ovvio presumere, la maggior parte di esse si riferiscono, naturalmente, alle infrazioni in materia di circolazione stradale.  I dati di cui si ritiene doveroso dare informazione ai consiglieri della lega Nord riguardano anche l’anno 2010 allo scopo di consentire un utile raffronto ed al contempo permettere la comprensione della tendenza all’incremento o al decremento.

Quesito 1 – Ammontare dei proventi derivanti dalla contravvenzioni per l’annualita’ 2011

Introiti derivanti da oblazione in misura ridotta nei termini di legge

ANNO 2010 ANNO 2011

€ 3.075.999,38 € 2.334.767,07

I dati elencati nella tabella mostrano con chiarezza che, rispetto al 2010, si è verificato un netto calo degli introiti legati alle sanzioni; il calo deve essere attribuito alla fisiologica diminuzione delle sanzioni accertate attraverso il sistema dei varchi elettronici. I traguardi sanzionatori, si riferiscono in pratica alle due annualità in cui l’assessorato alla Polizia Locale era retto da Alessandro Zagni.

Introiti derivanti da oblazione delle ingiunzioni fiscali dopo l’attivazione delle procedure di riscossione forzosa da parte del concessionario ICA-ABACO

ANNO 2010 ANNO 2011

€ 820.291,75 € 808.537,38

 

Gli importi contenuti nella tabella che precede, si riferiscono alle somme introitate dal concessionario della riscossione ICA – ABACO, dopo l’attivazione delle procedure di riscossione forzosa per verbali che, non oblati nei termini, costituiscono titolo esecutivo dando luogo all’emissione delle relative ingiunzioni fiscali. Quest’ultimo provvedimento, di competenza del concessionario per la riscossione individuato dal Comune di Cremona nella RTI ICA-ABACO,  è caratterizzato dal ricarico di interessi moratori in misura diversa per ogni singolo verbale, in relazione ovviamente all’importo della sanzione ed al tempo intercorrente tra la data in cui il verbale stesso è divenuto titolo esecutivo e la data di emissione dell’ ingiunzione fiscale. Va da sé che non tutte le ingiunzioni fiscali producono un introito per il Comune in considerazione del fatto che le così dette “ganasce fiscali” sulle quali può far leva l’esattore sono nulle nel caso venga accertata l’inesigibilità del contribuente. In considerazione dell’aleatorietà delle somme da imputare per ‘emissione dell’ingiunzione anche sulla base di indirizzi costanti da parte della Corte dei Conti, vengono imputate alle relative  voci di bilancio esclusivamente le somme introitate dopo la conclusione del procedimento di riscossione forzosa dal momento che, le somme imputate dal Comando all’esattore, relativamente ai verbali non pagati nei termini presentano un elevato margine di aleatorietà.

Quesito 2 -  Percentuale investita in relazione al comma 4° dell’art. 208 del Codice della strada, relativamente alle annualità 2010 e 2011

Relativamente al quesito di cui al punto 2 si da’ atto che le spese sono state approvate, per gli anni 2010 e 2011 rispettivamente con le delibere di Giunta comunale del 30 marzo 2010 e del 4 maggio 2011 nelle quali vengono puntualmente individuate le finalità di spesa armonicamente alle norme in vigore per una spesa totale di € 2.582.100,00 e quindi in misura superiore al 50% della presunta entrata, come da disposizioni di legge, nel 2010; per una spesa totale, nel 2011, di € 1.855.000,00 e quindi in misura superiore al 50% della presunta entrata, come da disposizioni di legge.

Quesito 3 – Campagne di informazione e comunicazione in materia di sicurezza stradale attivate dalla polizia locale

 

Il Settore Polizia Locale è da molti anni particolarmente attivo nell’organizzazione di corsi di educazione stradale nelle scuole cittadine di ogni ordine e grado a partire dalla scuola materna sino alla scuola media superiore nell’ambito di un percorso che segue prima i bambini e poi i ragazzi nelle tappe di formazione degli utenti della strada (da pedone a conducente di veicoli). La programmazione prevede attività nella sezione dei bambini di cinque anni, presso la materna, in tutte le classi della scuola elementare, in prima ed in terza media, in quarta superiore di tutte le scuole pubbliche e private della città (fatta eccezione per le superiori dove l’attività viene svolta in quattro istituti).  La Polizia Locale è particolarmente attiva  anche con iniziative di comunicazione finalizzate alla diffusione della cultura della sicurezza stradale. Si riportano gli eventi, in alcuni casi ormai divenuti tradizionali, organizzati nell’anno 2012:

Festa della Sicurezza Stradale (evento finale della programmazione didattica con gli alunni delle classi quinte di tutte le scuole elementari pubbliche e private della città di Cremona). L’evento viene finanziato da anni interamente attraverso il contributo di operatori economici della città a titolo di sponsorizzazione.

Concorso Una vignetta per la sicurezza  riservato ai ragazzi della classi terze delle scuole medie di tutta la provincia di Cremona. Ai ragazzi viene richiesto di fornire un elaborato sottoforma di vignetta/disegno, attraverso il quale esprimere il proprio vissuto in materia di educazione stradale con la collaborazione degli insegnanti di educazione all’immagine. L’evento è interamente sponsorizzato dal locale quotidiano “La Provincia”.

Partecipazione all’iniziativa La piazza un luogo d’incontro evento organizzato dal Liceo Classico Manin che coinvolge tutti i settori che si occupano di prevenzione in materia di sicurezza stradale dedicato ai ragazzi della scuola media inferiore e superiore. La partecipazione è stata resa senza spese per il Comando.

Concorso Tu cosa puoi fare per la sicurezza stradale evento organizzato dal Settore Polizia Locale in collaborazione con le Politiche giovanili rivolto ai gruppi informali di giovani e non della città, attraverso il quale è stata chiesta la realizzazione di corti-filmati  legati a situazioni riconducibili alla sicurezza stradale; l’evento è stato organizzato esclusivamente attraverso l’intervento di una sponsorizzazione da parte della Banca Popolare di Cremona.

Iniziativa di comunicazione rivolta agli utenti deboli (conducenti di velocipedi) svoltasi nell’ambito di tra giornate presso SpazioComune ai fini della diffusione delle regole del Codice della strada riguardanti i ciclisti al fine di contribuire una circolazione più ordinata e sicura per questi ultimi.

Quesito n. 4 – Importi inesigibili anno 2011

Nell’anno 2011 sono stati affidati all’esattore ICA-ABACO i verbali non oblati nei termini che avevano assunto lo stato di “titolo esecutivo”; la somma complessiva a cui ammontavano i crediti vantati dal Comune di Cremona era complessivamente pari ad € 2.318.515,18. Come indicato al punto n° 2 la somma per ora introitata ammonta ad € 808.537,38. Per molti di questi crediti è in corso la procedura di riscossione che si concluderà con l’attestazione di inesigibilità e quindi richiesta di discarico dall’obbligo di riscossione da parte dell’esattore laddove lo stesso abbia riscontrato  l’inefficacia delle leve di esazione  (cosiddette “ganasce fiscali”, fermo amministrativo del veicolo, pignoramento dello stipendio/pensione, pignoramento mobiliare). Va da sé ad oggi non si è ancora in grado di indicare l’importo totale  che risulterà inesigibile.

Quesito n. 5 – Verbali emessi senza contestazione immediata

A questo tipo di quesito è particolarmente difficile dare una risposta puntuale. Ciò in ragione del fatto che il sistema informatico di gestione dei verbali in uso al Comando della Polizia Locale non permette l’individuazione di tale tipo di dato statistico. Va tuttavia precisato che la contestazione immediata viene omessa dagli operatori soltanto nei casi indicati dall’art. 201 del Codice della Strada che prevede rigorosamente i casi in cui la contestazione non è necessaria e che qui vengono elencati: veicoli in sosta dove non è presente il conducente o il proprietario del veicolo  (art. 201 lettera d) è il classico caso della sosta vietata; attraversamento di un incrocio con semaforo che proietta luce rossa (art. 201 lettera b). Va detto che nonostante la norma consenta di non procedere alla contestazione, gli agenti la omettono soltanto nei casi in cui il fermo del veicolo comporti la necessità di rincorrere il trasgressore e mettere quindi a repentaglio la sicurezza della circolazione; rilevazione delle violazioni agli accessi (art. 201 lettera g); accertamento con dispositivi per la rilevazione della velocità (autovelox e telelaser) quando gli operatori preposti alla contestazione siano già impegnati in una analoga contestazione; impossibilità di raggiungere un veicolo che procede a velocità eccessiva e sorpasso vietato (art. 201 lettere a e c). Oltre ai casi elencati la norma prevede anche la possibilità in generale di omettere la contestazione nei casi in cui l’agente accertare non possa procedervi. In questo casi i motivi che hanno reso impossibile la contestazione immediata devono essere indicati con precisione nel verbale di contestazione in modo da costituire oggetto di valutazione da parte dell’Autorità, adita dal trasgressore, in sede di opposizione. Va precisato che al di fuori dei casi rigidamente previsti dalla norma, i verbali emessi dal personale del comando caratterizzati dalla mancata contestazione rappresentano una percentuale trascurabile.

 

Quesito n. 6Percentuale investita in relazione comma 4° dell’ art. 208 del codice della strada relativamente all’annualità in corso

 

Analogamente a quanto precisato in precedenza si da’ atto che le spese sono state approvate con delibera di Giunta comunale nella quale vengono puntualmente individuate le finalità di spesa armonicamente al dettato normativo di cui all’art. 208 del Codice della strada secondo la seguente ripartizione: interventi di ammodernamento, potenziamento, messa a norma e manutenzione della segnaletica stradale – comma 4° lett. a art. 208 Codice della strada – pari a euro 400.000,00 somma erogata ad AEM servizio segnaletica; potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale attraverso videosorveglianza, attività di accertamento violazioni, centrale operativa, informatizzazione servizi della Polizia Municipale e flessibilità del personale, comma 4° lett b art. 208 Codice della strada pari a euro 405.000,00; educazione stradale e progetti di ordine pubblico – c. 4°  lett c art. 208 CdS –pari a euro 44.300, 00; finalità connesse al miglioramento della sicurezza stradale, servizi progetti di potenziamento dei servizi di controllo c. 5 bis art. 208 Cds – pari a euro 108.800,00; manutenzione e pulizia delle strade, sgombero della neve c. 4° lett. c Art 208 Codice della Strada – pari a euro 580.000,00; contributo per il rifugio del cane euro 155.000,00. Totale 1.693.100,00 e quindi in misura superiore al 50% della presunta entrata di euro 1.600.000,00.

Il consigliere Italico Maffini si è detto parzialmente soddisfatto per la risposta avuta ed ha preannunciato un’interrogazione a risposta scritta per avere chiarimenti più dettagliati.

 

Interrogazione presentata in data 8 agosto 2012 da consiglieri comunali vari del gruppo consiliare Partito Democratico (primo firmatario Alessia Manfredini) in ordine alla raccolta differenziata dei rifiuti in città.

Premesso che dal 27 settembre 2010 è iniziato il nuovo sistema di raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta in 3 zone della città: S. Omobono, Quartiere Po, Cavatigozzi; il progetto ha coinvolto 5.330 famiglie per un totale di 11.441 residenti e 104 utenze non domestiche, e aveva l’idea di avviare, in via definitiva ed a tutta la città, il nuovo sistema di raccolta entro il 2011 e l’eliminazione dei cassonetti dalle strade. Considerato che la percentuale di raccolta differenziata da 3 anni è ferma al palo, nel 2009 pari al 47.21%, nel 2010 al 46.95%e nel 2011 al 49.13%; le fasi di estensione del servizio porta a porta su tutto il territorio comunale annunciate vengono sempre disattese; il termovalorizzatore necessita di ammodernamento e non si sa nulla del progetto di revamping della prima linea. S’interroga per conoscere: come mai da tre anni la raccolta differenziata è ferma al palo; a che punto è l’estensione del progetto porta a porta; quando la raccolta su tutto il territorio con sacchetti biodegradabili (mater-bi) trasparenti; quali tempi si prevedono per l’eliminazione di tutti i cassonetti nelle strade; quando un progetto nero su bianco dell’ammodernamento dell’inceneritore.

All’interrogazione ha risposto l’assessore alle Politiche Ambientali Francesco Bordi: La TARSU copre l’86% dei costi della raccolta differenziata. Per coprire questa differenza di costi, a carico di AEM, bisognerebbe aumentare la TARSU, cosa che l’Amministrazione non intende fare. Porteremo comunque l’argomento in commissione, da convocare nei prossimi giorni, nel frattempo sta avanzando il nuovo metodo di calcolo TARES per lo smaltimento della raccolta dei rifiuti che impone la copertura del servizio in modo completo. Ma occorre disporre di chiarimenti di natura amministrativa e serve porre mano ad un nuovo regolamento. Per quanto riguarda il revamping dell’inceneritore, ritengo che sia prima necessario pensare di affrontare la questione della raccolta differenziata in modo da coprire tutto il territorio comunale per avere dati certi sui quantitativi e la composizione dei rifiuti da smaltire.

La consigliera Alessia Manfredini si è riservata di fare domande più approfondite in commissione.

Interrogazione presentata in data 8 agosto 2012 dai consiglieri comunali del Gruppo consiliare Partito Democratico Alessia Manfredini e Alessandro Corradi in ordine all’erogazione di contributi nell’ambito del fondo regionale per il sostegno delle abitazioni in locazione per i nuclei in situazione economica disagiata – anno 2011.

Vista la determinazione n. 1509 del 30/8/2011 “Istituzione dello sportello affitti 2011 e indizione del Bando comunale in attuazione della delibera della giunta regionale n. 2160 del 4 agosto 2011 relativa al Fondo regionale per il sostegno delle abitazioni in locazione per i nuclei in situazione economica disagiata”; considerato che: Regione Lombardia ha promosso la 12 esima edizione del Bando 2011 Fondo sostegno affitto (FSA); con decreto n. 11751 del 2 dicembre 2011 Regione Lombardia ha trasferito le somme a salde a favore dei Comuni che hanno aderito al Bando 2011; il provvedimento è disponibile sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia (UURL) Serie Ordinaria n. 50 del 12 dicembre 2011; nella graduatoria al Cremona di Cremona spettano risorse pari 268.905.29 Euro. Rilevato che numerosi cittadini segnalano la difficoltà nell’erogazione del contributo da parte del Comune dovuta all’applicazione di una circolare interna che obbligherebbe il beneficiario ad avere un conto corrente per riscuotere una somma superiore a 500 euro. Nel bando all’articolo 3 “accesso al contributo” si prevede che il Comune possa variare solo alcuni parametri legati al valore massimo del contributo erogabile, la soglia del valore ISEE-Fsa e la soglia minima dei valori patrimoniali. Visto che il decreto Salva Italia n. 201, convertito in legge il 22 dicembre 2011 n. 214 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 300 del 27 dicembre 2011 ha fissato a 999.99 euro la soglia massima al dì sopra della quale non sarà più possibile effettuare e ricevere pagamenti in contanti, s’interrogano il Sindaco e gli Assessori competenti per sapere: se corrisponde al vero che esiste una circolare interna relativa di pagamenti e non viene applicata la norma nazionale; in base alla graduatoria comunale riguardante l’esito del bando affitti 2011: quante sono le domande idonee e quanti contributi sono effettivamente assegnabili; quanti contributi sono stati fino ad ora erogati; se non si ritiene utile rendere più semplici e rapide le procedure di erogazione dei contributi che riguardano le persone della fascia sociale debole.

All’interrogazione ha risposto l’assessore alle Politiche Sociali Luigi Amore: Il problema burocratico è stato facilmente superato. Il numero delle domande  è lo stesso nell’arco dell’ultimo triennio: 800 nuclei di cui solo una trentina non ha percepito il contributo. La vera questione sta nei criteri molto restrittivi posti dalla Regione per la concessione del contributo per il sostegno delle abitazioni in locazione a nuclei in situazione disagiata. Per questo motivo i contributi sono stati inferiori rispetto al passato. Come Amministrazione ci siamo assunti l’impegno a creare un fondo affitti per nuclei in difficoltà . Ricordo che nel 2010 la Regione aveva dato 880.000,00 euro, nel 2011 750.000,00, nel 2012, 600.000,00: vi è stata dunque di una riduzione pari a 200 mila euro. In ogni caso il bando è ancora aperto.

 

La consigliera Alessia Manfredini ha preso atto della risposta ottenuta.

Interrogazione presentata in data 9 agosto 2012 da consiglieri comunali vari del gruppo consiliare Partito Democratico (primo firmatario Alessia Manfredini) in ordine alla convocazione dell’Osservatorio Arvedi e ad un incontro pubblico con i cittadini interessati.

Premesso che in data 22 marzo 2012 è stato riunito per la prima volta nel corrente mandato amministrativo l’Osservatorio Arvedi; in quell’occasione si è tenuto un proficuo scambio di informazioni e di valutazioni circa le problematiche attinenti i rapporti tra insediamento produttivo e territorio con particolare riferimento alle problematiche della rumorosità dell’impianto lamentate in particolare dai cittadini residenti a Cavatigozzi, i quali per la prima volta, non erano stati invitati all’Osservatorio. Considerato che un nutrito gruppo di cittadini aveva inviato un’istanza alle autorità interessate in data 14 marzo avente per oggetto: “richiesta di intervento a seguito di disturbo legato all’inquinamento acustico” in cui si poneva il problema dell’inquinamento acustico, ma anche delle emissioni in atmosfera; la comunicazione apparsa a mezzo stampa del Gruppo Arvedi su la Provincia del 24 marzo 2012 in cui la Società prende posizione rivolgendosi direttamente e singolarmente ai cittadini sottoscrittori; il gruppo PD aveva chiesto alla Giunta, con un’interrogazione depositata il 26 marzo e discussa in Consiglio comunale il 16 aprile, la disponibilità ad un ulteriore approfondimento nell’Osservatorio Arvedi per consentire un confronto nella massima trasparenza, cosa fino ad oggi mai avvenuta; la nota di ARPA del 24 maggio 2012 avente per oggetto: “trasmissione dati e rilevamenti ambientali: Acciaieria Arvedi; le preoccupazioni dei cittadini di Cavatigozzi circa lo sforamento dei limiti in vigore delle emissioni di diossina da parte dell’accciaieria si sono rivelate totalmente infondate, come si evince dai dati presentati al tavolo del Prefetto nel giugno scorso e che pertanto tale tema è fuori discussione; la lettera inviata in data 27 luglio 2012 dallo studio legale per conto della Acciaieria Arvedi S.p.A. recapitata al domicilio di ogni cittadino in cui si chiede di presentare le proprie scuse per le infondate gravi accuse contenute nella missiva in oggetto entro e non oltre il mese di agosto. Visionati i decreti relativi al progetto di ampliamento per produzione e lavorazione dell’acciaio dds 5515 del 18/5/2006 e dds 26/1/2009 n. 534 nonché il decreto relativo al rilascio dell’AIA n. 184 del 22/03/2010. Ribadito che il riferimento naturale alla cittadinanza è l’amministrazione comunale; compete all’amministrazione comunale rappresentare le istanze e le preoccupazioni dei cittadini nella interlocuzione pubblica con i soggetti del territorio, tutto ciò premesso si interroga il Sindaco e l’Assessore competente per sapere: se non intende, come già avvenuto in altri quartieri della città, convocare urgentemente un incontro pubblico e farsi promotore di un chiarimento delle posizioni che può avvenire solo attraverso il confronto ed il dialogo; se non ritiene doveroso convocare l’Osservatorio Arvedi il prima possibile con la presenza di una rappresentanza cittadini di Cavatigozzi al fine di proseguire il confronto in merito al problema dell’impatto acustico rilevato e documentato dall’ARPA.

All’interrogazione ha risposto l’assessore alle Politiche Ambientali Francesco Bordi:Per quanto riguarda l’aspetto rumori, è stata avanzata una nota all’ARPA per l’effettuazione di appositi rilievi. I risultati sono stati inviati agli enti preposti e quindi anche alla Procura della Repubblica. La Provincia, competente sulla materia, ha inviato una nota ad Arvedi che ha tempo 90 giorni per fornire le contro deduzioni. Non appena queste saranno pervenute, verrà convocato l’Osservatorio Arvedi di cui farà parte anche il presidente del nascituro comitato di quartiere e al quale sarà invitata una rappresentanza dei cittadini di Cavatigozzi.

La consigliera Alessia Manfredini ha preso atto della risposta ottenuta.

Ordine del giorno presentato in data 12 novembre 2012 dai consiglieri comunali del gruppo consiliare Partito Democratico Alessia Manfredini e Alessandro Corradi in ordine alla sosta nel parcheggio in via S. Maria in Betlem – Quartier Novo.

Premesso che il parcheggio in struttura ubicato in via S. Maria in Betlem, denominato Quartier Novo (79 posti) è attualmente gestito da AEM Gestioni. La struttura è suddivisa in: 45 posti regolamentati mediante dispositivi di controllo della sosta (zona 3 tariffa 1 euro/h tariffa minima 0.50 h/euro per frazione di ora); -28 posti a sosta libera; -2 stalli riservati per persone con capacità di deambulazione sensibilmente ridotte; -4 posti riservati agli addetti della palestra; l’istituzione di stalli di rotazione con corresponsione di tariffa è stata introdotta il 4 aprile 2011; il. 31 agosto 2011, visto l’utilizzo limitato del parcheggio, abbiamo depositato un’interrogazione in cui chiedevamo l’indice di rotazione del parcheggio, il numero medio giornaliero e notturno, se nel riordino del piano della sosta e della mobilità non prevedeva di restituire la possibilità della sosta gratuita, e quali azioni il Comune intendeva attivare per favorire i residenti che abitano nelle vie Manini, via 11 Febbraio e Fabbrica del Vetro Vecchia. Nella risposta l’assessore Zanibelli non fornì risposte. Rilevato che dall’istituzione di stalli a pagamento sono passati ormai 19 mesi si impegna la Giunta a restituire la possibilità della sosta gratuita su tutto il parcheggio e a chiarire gli aspetti legati al numero medio giornaliero e notturno, gli incassi ricevuti da AEM Gestioni s.r.l. dal 4 aprile 2011 ad oggi.

Dopo l’illustrazione dell’ordine del giorno da parte della consigliera Alessia Manfredini, sono intervenuti i consiglieri Maura Ruggeri (Partito democratico) e Giancarlo Schifano (Italia dei Valori). E’ intervenuto quindi l’assessore Francesco Zanibelli: Il parcheggio in struttura ubicato di via S. Maria in Betlem denominato Quartier Novo (79 posti auto) è attualmente gestito da A.E.M. Gestioni. La struttura è suddivisa in 45 posti regolamentati mediante dispositivi di controllo della sosta (zona 3 tariffa 1 €/h, tariffa minima 0,50 €/h per frazione di ora); 28 posti a sosta libera; 2 stalli riservati per persone con capacità di deambulazione sensibilmente ridotte; 4 posti riservati agli addetti della palestra. L’istituzione di stalli a rotazione con corresponsione di tariffa è stata introdotta dal quattro di aprile 2011, da tale data è iniziato il monitoraggio dell’indice di occupazione della sosta. Pertanto essendo trascorso un breve periodo di rilevazione, tra l’altro inframmezzato dalla stagione estiva che rende i dati poco affidabili, è intenzione di questa Amministrazione continuare nella rilevazione del grado di utilizzo del parcheggio durante tutti i mesi invernali per avere, a gennaio 2013, un quadro conoscitivo di maggiore certezza.

Messo in votazione, l’ordine del giorno è stato respinto: su 34 consiglieri presenti in aula, 12 hanno votato a favore (gli esponenti della minoranza ed il consigliere Giacomo Zaffanella) e 22 si sono astenuti.

Ordine del giorno presentato in data 14 novembre 2012 da consiglieri comunali vari  (primo firmatario Maura Ruggeri) con cui si impegnano il Sindaco e la Giunta Comunale, in occasione dell’assestamento del bilancio 2012, a verificare la possibilità di trasferire risorse su capitoli di spesa destinati a contributi sociali.

Premesso che gli effetti della crisi che il Paese sta attraversando producono un aumento dei bisogni e della domanda sociale che interessa una platea sempre più vasta di cittadini; i tagli dei trasferimenti destinati al sociale mettono tutti i comuni in forte difficoltà; l’assessore ai Servizi Sociali ha denunciato l’impossibilità da parte del Comune, a partire dal mese di novembre, di far fronte agli impegni di assistenza in termini economici anche con le persone già in carico ai servizi e con cui erano già stati sottoscritti “contratti sociali”. Considerato che il Patto di stabilità è definito in termini di competenza mista – accertamenti impegni per la parte corrente, incassi pagamenti per la parte in conto capitale -, si impegna il sindaco e la Giunta a dare indicazioni perché venga costantemente monitorato lo stato di avanzamento dei lavori pubblici, per verificare quelli che non potranno essere liquidati entro il 31 dicembre e poter così utilizzare eventuali “spazi” finanziari per trasferire sui capitoli di spesa destinati ai contributi sociali, mediante prelievo dal fondo di riserva, le risorse necessarie a far fronte, per lo meno, agli impegni già assunti con le persone in carico ai servizi.

La consigliera Maura Ruggeri (Partito Democratico) ha illustrato l’ordine del giorno. E’ quindi intervenuto l’assessore Luigi Amore: Si precisa che la programmazione delle risorse disponibili a valere sul Bilancio 2012 consente la realizzazione degli interventi da attuarsi nell’ultimo bimestre dell’anno in corso. I tagli effettuati nell’ambito delle variazioni di bilancio del mese di settembre non hanno complessivamente precluso l’attuazione dei servizi in quanto sono state messe a disposizione del Settore per questi interventi risorse vincolate per un valore similare alla decurtazione. L’aumento delle risorse potrebbe essere richiesto per i prossimi anni dato l’aumento della domanda e la costante riduzione di fondi di provenienza nazionale. Tutto ciò anche nella necessità di salvaguardare il rispetto degli equilibri generali del bilancio. E’ da riconoscere inoltre l’impegno espresso dall’Amministrazione in questi anni nel mettere a disposizione del Settore Politiche sociali risorse che hanno consentito, nonostante il contenimento dei trasferimenti regionali e nazionali, di sostenere adeguatamente una domanda costantemente in aumento. E’ inoltre rilevante la sinergia con il terzo settore che consente di attuare in modo coordinato gli interventi finalizzati alle richieste di assistenza economica pervenute. Pertanto il costante aumento della domanda registrato nell’ultimo biennio vede impegnato il settore a contenere il trasferimento monetario pro capite a fronte della elargizione di servizi alla persona in condizione temporanea e non, di povertà. L’incremento delle richieste di intervento di circa il 15 – 20% richiede infatti che oltre alla conferma di risorse economiche aumenti la capacità dell’ente locale di lavorare in modo integrato con tutte le realtà del terzo settore per garantire le risposte ai bisogni prioritari. L’allargamento della platea dei soggetti che sperimentano situazioni di disagio richiede la ricerca di nuove soluzioni e di nuove risorse e non solo economiche. Le difficoltà finanziarie che coinvolgono e travolgono il Comune, la complessità dei problemi che sono sul tappeto, il crescente disagio dovuto anche alla situazione economica attuale, mettono in evidenza la necessità di ripensare alle modalità di presa in carico delle situazioni di disagio sino ad oggi adottate ed alle modalità di raccordo con le risorse del terzo settore.

Su 33 consiglieri presenti, 29 hanno votato a favore e quattro si sono astenuti (Michele Ceresa, Emiliano Ferrari, Roberto Gandolfi, Giacomo Zaffanella).

Approvazione del Regolamento Viario e della Qualità Urbana

Illustrando la proposta di delibera, il vice sindaco Carlo Malvezzi ha spiegato che il Regolamento Viario e della Qualità Urbana è un testo unico che porta a sintesi e accomuna numerose discipline comunali inerenti il governo degli spazi pubblici, introduce una nuova normativa inerente le tematiche della mobilità e qualità urbana. Principalmente esplicita gli standard tecnici di ogni tipo di strada e la relativa disciplina d’uso, stabilisce inoltre le regole per la gestione degli spazi pubblici e delle attività che ivi si svolgono.

Il Servizio Programmazione Mobilità, con la supervisione della Segreteria Generale e della Direzione Generale del Comune, si è fatto carico di analizzare tutti gli strumenti legislativi impiegati nel percorso istruttorio dei vari titoli autorizzativi e nelle fasi di progettazione di opere stradali. Si è giunti pertanto alla proposta, al di là del mantenimento delle competenze specifiche in capo ai vari Settori comunali, di una rivisitazione e in alcuni casi all’unificazione di tali strumenti.

Il percorso istruttorio per la stesura del testo ha visto l’ampia collaborazione e il coinvolgimento delle principali Associazioni di Categoria quali: Confcommercio, Confesercenti, CNA, Botteghe del Centro, Anva, Asvicom, Ordine degli Ingegneri, Collegio dei Geometri e Ordine degli Architetti.

Il regolamento ripensa la qualità dello spazio pubblico, permette di dare omogeneità di risposte ai cittadini, semplifica i procedimenti interni all’Amministrazione Comunale e rende più semplici i rapporti con l’utenza.

L’intenzione è quella di arrivare alla creazione di un unico sportello, presso l’Ufficio della qualità urbana, che gestirà il rilascio di autorizzazioni e/o concessioni per occupazioni di suolo pubblico con cantieri; traslochi; elementi d’arredo a servizio di esercizi pubblici di somministrazione; arredo urbano quale: fioriere; transenne parapedonali; paletti dissuasori; panchine; cestini porta rifiuti; tende; passi carrabili; cartelli pubblicitari; insegne; targhe; con il vantaggio per il cittadino di avere un’unica struttura di riferimento.

La semplificazione parte dalla creazione di una nuova modulistica semplificata, dall’adozione di nuove procedure per il rilascio di atti e revisione di quelle attualmente in uso, con l’introduzione di nuove possibilità, da affiancare a quelle tradizionali in forma cartacea, come quelle offerte dalla piattaforma on line. A titolo esemplificativo, per la promozione della propria attività, attraverso le seguenti forme: esposizione temporanea di tavoli e sedie; insegna d’esercizio; cartello pubblicitario triennale. Prima dell’entrata in vigore del Regolamento Viario e della Qualità Urbana il cittadino era obbligato ad espletare le procedure previste con tre diversi uffici, ora invece potrà richiedere e ritirare tutti le autorizzazioni e/o concessioni presso una singola struttura, con il vantaggio di tempi ridotti e riduzione del disagio dovuti a minor spostamenti. Attualmente le discipline delle materie trattate  sono contenute in  numerosi regolamenti comunali che verranno soppressi dopo l’approvazione del Consiglio Comunale.

Il regolamento si rivolge ai cittadini, ai professionisti tecnici e agli operatori economici. Le principali novità introdotte sono la classificazione stradale, mentre nel campo delle occupazioni di suolo pubblico innalzamento della qualità urbana e dell’attrattivita della città attraverso: adeguamento entro cinque anni dalla data di approvazione del presente Regolamento degli elementi di arredo dei pubblici esercizi, ad esclusione di quelli  autorizzati nei sei mesi antecedenti l’entrata in vigore del presente regolamento, per i quali il periodo di adeguamento sarà prorogato di ulteriori due anni, con possibilità di usufruire di riduzioni della COSAP rapportate alla rapidità dei tempi di sostituzione degli arredi non conformi al regolamento. Da sottolineare quindi: l’introduzione di nuovi materiali per gli arredi dei pubblici esercizi di somministrazione rispetto alla gamma attualmente utilizzata all’interno del nucleo di antica formazione purché rispondenti ad elevati standard di design; l’aggiornamento della Tavolozza dei colori degli elementi complementari con colori RAL; per aumentare la sicurezza per gli utenti fruitori e per agevolare gli operatori oggi impossibilitati ad esporre a causa di particolari condizioni della sede stradale, è stata introdotta la possibilità di rilasciare, ove possibile, occupazioni di suolo pubblico a condizione che vengano eseguite opere di modifica al disegno stradale; nuova disciplina per i passi carrabili; nel campo della pubblicità sono previste nuove forme di impianti pubblicitari a servizio dei cittadini (per esempio: nuovi impianti per la pubblicità di negozi all’interno del Nucleo di Antica Formazione, oppure nuovi impianti pubblicitari per la promozione di eventi e/o manifestazioni istituzionali); fuori dal centro abitato possibilità di utilizzare impianti pubblicitari temporanei; per un migliore decoro del centro cittadino, obbligo per i negozi non utilizzati, per un periodo continuativo superiore a 60 giorni, ad esclusione di impossibilità tecniche (dovute ad esempio a ristrutturazioni), di mantenere pulite e in ordine le vetrine con l’esposizione di teli raffiguranti immagini e/o simboli tipici della nostra città; standard tecnici per le opere di urbanizzazione; definizione di standard tecnici per aumentare le qualità delle opere pubbliche.

Con 23 voti a favore e 11 astenuti, il Consiglio Comunale ha approvato il Regolamento Viario e della Qualità Urbana, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2013; da tale data saranno abrogati i seguenti regolamenti: Regolamento del servizio di affissione pubblicitaria nei cantieri di lavori pubblici; Regolamento occupazione suolo pubblico con elementi di arredo urbano; Regolamento targhe insegne tende e vetrine; Regolamento per gli interventi sul patrimonio arboreo; Piano generale degli impianti pubblicitari e delle pubbliche affissioni, Regolamento di attuazione: norme tecniche; Regolamento per la disciplina delle raccolte fondi a scopo benefico effettuate la cessione di beni verso un’offerta in denaro.

Nell’ambito di una sistematica revisione delle procedure di rilascio degli atti ai fini di una generale semplificazione ed in ottemperanza alle “Direttive per la redazione, adozione ed attuazione dei piani urbani” del Traffico del Ministero dei Lavori Pubblici del 12 aprile 1995, l’Amministrazione Comunale ha deciso di dotarsi di un Regolamento Viario e della Qualità Urbana. Il documento, che è da considerarsi come ”Testo Unico della disciplina d’uso degli spazi pubblici”, ha riunificato competenze e argomenti negli anni regolamentate da più strumenti.

Il documento, inizialmente composto da Regolamento viario, Classificazione funzionale delle strade; Classificazione ai sensi dell’art.46 del D.P.R. 495/1992 (utile nel rilascio delle concessioni dei passi carrabili), è stato successivamente integrato con i regolamenti già esistenti: Regolamento per  l’occupazione del suolo pubblico con manufatti ed elementi di arredo urbano; Regolamento per la realizzazione di insegne, targhe e tende; Piano Generale degli impianti pubblicitari e delle pubbliche affissioni; Regolamento per gli interventi sul patrimonio arboreo (solo nella parte inerente gli interventi su aree pubbliche, gli interventi privati sono stati assorbiti dal Regolamento Edilizio); Regolamento di uso del verde.

 

Al documento sono poi stati accorpati alcuni articoli inseriti nel Regolamento per l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche e nel Regolamento di Polizia Municipale. L’accorpamento ha pertanto portato alla redazione del: “Regolamento Viario e della Qualità Urbana” che, durante la stesura definitiva, si è inoltre arricchito di due nuove discipline: Disciplina delle raccolte di fondi a scopo benefico effettuate attraverso la cessione di beni verso un’offerta in denaro (ex Regolamento per la disciplina delle raccolte di fondi a scopo benefico effettuate attraverso la cessione di beni verso un’offerta in denaro); Disciplina per la concessione di spazi di suolo pubblico a partiti, movimenti politici e organizzazioni sindacali.

Il percorso istruttorio per la stesura del testo regolamentare, ha visto l’ampia collaborazione e il coinvolgimento di numerosi Settori interni all’Amministrazione e delle principali Associazioni di Categoria quali: Confcommercio, Confesercenti, CNA, Botteghe del Centro, Anva, Asvicom, Collegio degli Ingegneri, dei Geometri e degli Architetti.

Deliberazione della Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia n. 282 del 15 maggio 2012. Adozione delle misure correttive.

Con 20 voti a favore, 11 contrari e 2 astenuti (Giovanni Ferraroni e Italico Maffini della Lega Nord), il Consiglio comunale ha preso atto della deliberazione della Corte dei Conti, Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia, n. 282 del 15 maggio 2012 e relativa all’esame del questionario al Rendiconto della gestione 2010 del Collegio dei Revisori del  Comune di Cremona e del miglioramento da parte del Comune di Cremona degli equilibri di bilancio di parte corrente e complessivi stabiliti dalle normative vigenti per gli anni 2010, 2011 e 2012, come si evince per l’esercizio in corso dalla deliberazione del Consiglio Comunale del 27 settembre 2012 avente per oggetto: “Verifica degli equilibri del bilancio di Previsione 2012 e ricognizione dello stato di attuazione dei programmi, ai sensi dell’art. 193 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000 n. 267”.

Il Consiglio ha inoltre preso atto del rispetto da parte del Comune di Cremona degli obiettivi programmatici fissati dal Patto di stabilità interno per gli anni 2010, 2011 e 2012, come si evince per l’esercizio in corso dalla deliberazione del Consiglio Comunale del 27/09/2012 avente per oggetto: “Variazioni al Bilancio di Previsione 2012. Conseguenti modifiche alla Relazione Previsionale e Programmatica ed al Bilancio Triennale 2012/2014 – 1° provvedimento generale”, del permanere degli equilibri di bilancio dell’Azienda Speciale Cremona Solidale, come già nel 2011, anche per l’esercizio 2012 come da breve relazione del Direttore Generale dell’Azienda Speciale del 25 ottobre 2012 ed infine ha preso atto del rispetto da parte del Comune di Cremona di quanto disposto dall’art. 9, comma 1, lettera a) del D.L. n. 78/2010, relativa alla definizione delle misure organizzative finalizzate al rispetto della tempestività dei pagamenti.

Il Consiglio comunale ha quindi adottato i seguenti indirizzi:

A) gestione dei residui attivi e passivi:

1)   il Consiglio Comunale nel Bilancio di Previsione 2012, in sede di assestamento generale, prevede l’istituzione di un fondo svalutazione crediti in misura almeno doppia rispetto agli obblighi fissati dall’art. 6, comma 8, del D.L. n.95/2012 convertito nella Legge n.135/2012;

2)   il Consiglio Comunale, la Giunta Comunale, il Direttore Generale e i Direttori di Settore responsabili delle entrate e delle spese, per quanto nelle rispettive competenze, devono proseguire, in vista della predisposizione del Rendiconto della gestione 2012, nel percorso intrapreso per l’abbattimento dei residui attivi e passivi in parte corrente e in conto capitale, secondo principi di prudenza e trasparenza della gestione; in tal senso il Piano della performance organizzativa del Comune di Cremona per l’anno 2012, adottato ai sensi del D.Lgs. n.150/2009, prevede il perseguimento da parte di ogni Direzione di Settore di specifici obiettivi espressi in termini di miglioramento del tasso di smaltimento dei residui attivi e passivi;

B) gestione della cassa e rispetto del Patto di stabilità interno:

1)   il Consiglio comunale, la Giunta comunale, il Direttore Generale e i Direttori di Settore responsabili delle entrate e delle spese, per quanto nelle rispettive competenze, dovranno assicurare alla gestione del bilancio comunale una consistenza di cassa idonea a sostenere i pagamenti in conto capitale e il rispetto del Patto di stabilità interno attraverso la generazione di significativi avanzi economici (di parte corrente ) per gli anni 2013 e 2014;

2)   il Bilancio di Previsione 2012, in sede di approvazione a giugno e successiva ricognizione degli equilibri a settembre, evidenzia un avanzo economico pari a 3.950.000,00 euro ottenuto attraverso misure straordinarie di revisione della leva fiscale e contenimento della spesa pubblica, quali:

  1. aumento nel 2012 dell’addizionale comunale all’IRPEF da 0,35% a 0,65%;
  2. applicazione della maggiorazione IMU sull’abitazione principale: da 0,4 per mille (obbligo di Legge) a 0,5 per mille;
  3. applicazione della maggiorazione IMU su gli altri immobili: da 0,76 per mille (obbligo di Legge) a 0,93 per mille;
  4. riduzione della spesa di personale da 26.407.400,00 euro (Bilancio 2011) a 25.858.000,00 euro (Bilancio 2012);
  5. nessuna previsione per il 2012 di nuovi mutui per il finanziamento degli investimenti, nonostante l’elevata capacità di indebitamento del Comune di Cremona ai sensi dell’art. 204 del D.Lgs. n. 267/2000 e successive modificazioni;

3)   il Consiglio comunale, la Giunta comunale, il Direttore Generale e i Direttori di Settore responsabili dei servizi dovranno adottare nel 2013 e nel 2014, come già avvenuto anche nel 2012, misure concrete atte a razionalizzare e contenere la spesa del personale;

4)   la Giunta comunale nella predisposizione della proposta di Bilancio di Previsione per l’anno 2013 non dovrà ricorrere, al fine del finanziamento degli investimenti, ad alcuna forma di indebitamento;

5)   nella programmazione annuale e pluriennale degli investimenti dovrà essere rispettato il criterio della sobrietà e priorità degli interventi, assicurando la necessaria sintonia tra flussi di cassa delle risorse acquisite e tempo di impiego delle stesse.

Dall’esame del questionario sul Rendiconto della gestione 2010 del Collegio dei Revisori del  Comune di Cremona, la Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia, dopo una fase istruttoria, avviata con nota del 08/02/2012 e che ha visto coinvolti il Collegio dei Revisori e il Ragioniere Capo, con propria deliberazione n. 282 del 15/05/2012:

1)   rilevava la presenza nel Rendiconto della gestione 2010 di una elevata incidenza dei residui attivi e passivi, specialmente in conto capitale;

2)   affermava la necessità di assicurare l’effettiva tempestività dei pagamenti dei fornitori adottando misure idonee;

3)   ribadiva la necessità di evitare il finanziamento per cassa della spesa corrente con disponibilità assunte in conto capitale;

4)   segnalava la necessità di una attenta vigilanza sul rispetto degli equilibri finanziari del bilancio dell’Azienda Speciale Cremona Solidale;

5)   invitava, infine, l’Amministrazione comunale ad adottare le misure necessarie e conseguenti al fine di rispondere ai rilievi di cui ai punti 1) 2) 3) e 4).

L’Amministrazione comunale, già con l’approvazione del Bilancio di Previsione 2012, adottava alcune decisive misure straordinarie di revisione della leva fiscale e contenimento della spesa pubblica finalizzate a generare un avanzo economico al fine del rispetto del Patto di stabilità interno, quali:

  1. aumento nel 2012 dell’addizionale comunale all’IRPEF da 0,35% a 0,65%;
  2. applicazione della maggiorazione IMU sull’abitazione principale: da 0,4 per mille (obbligo di Legge) a 0,5 per mille;
  3. applicazione della maggiorazione IMU su gli altri immobili: da 0,76 per mille (obbligo di Legge) a 0,93 per mille;
  4. riduzione della spesa di personale da €26.407.400,00 (Bilancio 2011) a €25.858.000,00 (Bilancio 2012);
  5. nessuna previsione per il 2012 di nuovi mutui per il finanziamento degli investimenti, nonostante l’elevata capacità di indebitamento del Comune di Cremona ai sensi dell’art. 204 del D.Lgs. n. 267/2000 e successive modificazioni.

La Giunta comunale con l’approvazione del Piano della performance organizzativa per l’anno 2012, ai sensi del D.Lgs. n.150/2009, prevedeva il perseguimento da parte di ogni Direzione di Settore di specifici obiettivi espressi in termini di miglioramento del tasso di smaltimento dei residui attivi e passivi; mentre la Direzione Generale e il Settore Economico Finanziario, dal canto loro con note del 18 luglio 2012 e del 24 settembre 2012, in vista della predisposizione del Rendiconto della gestione 2012 e del Piano della performance organizzativa per l’anno 2012, attivavano con i Direttori di Settore un percorso per l’abbattimento dei residui atti e passivi in parte corrente e in conto capitale, secondo principi di prudenza e trasparenza della gestione.

Il Consiglio Comunale, per corrispondere all’invito ricevuto dalla Corte dei Conti, ha adottato oggi gli indirizzi.

Assestamento generale del Bilancio di Previsione 2012.  Conseguenti modifiche della Relazione Previsionale e Programmatica  e del Bilancio Pluriennale 2012/2014.

Il Consiglio comunale, con 20 voti a favore e 13 contrari,  ha approvato l’assestamento al Bilancio di Previsione 2012 per complessivi  2.342.000,00 euro al Bilancio 2013 per complessivi – 1.200.000,00 euro ed al Bilancio 2014 apportando storni tra la spesa corrente e la spesa in conto capitale non variando quindi complessivamente il totale generale del bilancio, dando atto del controllo degli equilibri del Bilancio di Previsione 2012 e che il Bilancio di Previsione 2012 presenta i seguenti nuovi totali generali:

ENTRATA   112.507.500,00

USCITA   112.507.500,00

e che si intendono corrispondentemente variati la Relazione Previsionale e Programmatica ed il Bilancio Pluriennale 2012/2014.

Le variazioni di bilancio rispettano l’obiettivo del patto di stabilità. Infine il Consiglio comunale ha approvato la relazione sul perseguimento dell’obiettivo del patto di stabilità interno.

In base all’andamento delle entrate ed alle necessità derivanti dalla gestione, si è reso necessario provvedere alle modifiche degli stanziamenti in parte corrente e in conto capitale, al fine di conseguire il perseguimento degli obiettivi di gestione, salvaguardando gli equilibri di bilancio ed il rispetto del patto di stabilità.

Ai sensi dell’art. 6, comma 17, del D.L. 95/2012 convertito nella Legge 135/2012 nota come “Spending review”, viene introdotto l’obbligo da parte degli enti locali, a partire dall’esercizio finanziario 2012 in sede di assestamento generale al bilancio, di iscrivere nel bilancio di previsione un fondo svalutazione crediti non inferiore al 25% dei residui attivi di cui ai titoli primo e terzo dell’entrata, aventi anzianità superiore a cinque anni (residui 2006 e retro). Il Comune di Cremona con questa variazione al bilancio, anche al fine di ottemperare ai rilievi mossi dalla Corte dei Conti Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia con deliberazione n. 282 del 15/05/2012, istituisce un fondo svalutazione crediti in misura doppia rispetto agli obblighi minimi di legge e pari a 500.000,00 euro.

Come previsto dalla norma nota come “Salva enti”, viene aumentato il limite minimo del fondo di riserva di € 40.000,00, da 0,30% allo 0,45% delle spese correnti inizialmente previste a bilancio, per un importo del fondo che raggiunge così € 340.300,00.

Richiesta estinzione anticipata mutui Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. mediante l’utilizzo di quota parte fondo sperimentale di riequilibrio, di cui al D.L. 10 ottobre 2012 n. 174 – art. 8 comma 3.

Il Consiglio comunale, con 21 voti a favore e 13 astenuti, ha approvato l’operazione di estinzione anticipata dei mutui contratti con Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., constatato che consente di realizzare significativi risparmi di spesa per i minori oneri di interessi passivi e di quota capitale, con effetto altrettanto positivo sul perseguimento degli equilibri di bilancio e del patto di stabilità, stabilendo che l’importo massimo in linea capitale per l’anticipata estinzione dei mutui non potrà superare l’importo di 850.000,00 euro, e che l’importo massimo degli indennizzi da corrispondere non potrà superare l’importo di Euro 20.000,00 euro, fermo restando che dovranno essere estinti i mutui compatibilmente con il rispetto contestuale di entrambi i vincoli di importo.

Il Consiglio ha stabilito altresì che: l’importo dei mutui effettivamente estinti dovrà coincidere con quanto formalmente comunicato dal Ministero dell’Interno, in termini di riduzione del Fondo sperimentale di riequilibrio, per il Comune di Cremona; i mutui da estinguere devono essere prioritariamente individuati tra quelli con piano d’ammortamento al tasso fisso più elevato; i mutui da estinguere devono essere scelti prioritariamente ancorché non esclusivamente tra quelli con capitale interamente erogato.

Infine il Consiglio ha disposto che il Direttore del Settore Gestione Entrata, procederà all’individuazione delle singole posizioni da estinguere, sulla base dei criteri sopra specificati, solo successivamente alla ricezione dell’elenco elaborato da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., contenente le posizioni teoricamente estinguibili in via anticipata.

Nel rispetto del limite massimo complessivo di indennizzo da corrispondere, potranno essere scelte tutte le posizioni che consentano di utilizzare al massimo la disponibilità di 850.000,00 euro per il rimborso del capitale anticipatamente estinto, destinando al finanziamento dell’estinzione anticipata quota parte del fondo sperimentale di riequilibrio. L’operazione è prevista nel Bilancio di Previsione 2012 .

 

Il Decreto Legge 10/10/2012 n. 174, art,8 – Disposizioni in tema di patto di stabilità interno – al comma 3 prevede che: all’art. 16 del D.L. 677/2012 n.95, convertito, con modificazioni, dalla Legge 7/8/2012 n. 135, dopo il comma 6, sono inseriti i seguenti commi: 6 bis: “per l’anno 2012, ai comuni assoggettati nel 2012 alle regole del patto di stabilità interno, non si applica la riduzione di cui al comma 6. Gli importi delle riduzioni da imputare a ciascun comune, non sono validi ai fini del patto di stabilità interno e sono utilizzati esclusivamente per l’estinzione anticipata del debito.

 

In attesa della formale comunicazione del Ministero dell’Interno, per il Comune di Cremona si prevede che la quota parte del fondo sperimentale di riequilibrio (corrispondente al taglio originario) relativamente all’anno 2012, da destinare all’estinzione anticipata del debito, ammonti a 850.000,00 euro.

Approvazione del Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2012-2014 e dell’elenco annuale dei lavori per l’anno 2012 modificati ed integrati (art. 128 Decreto Legislativo n° 163/2006).

Con 20 voti a favore, 13 contrari e 1 astenuto (Roberto Vitali, UDC) il Consiglio comunale ha approvato il Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2012-2014 e dell’elenco dei lavori per l’anno 2012, modificato come da schema seguente:

Interventi oggetto di modifica:

Elenco descrittivo dei lavori

Modifica effettuata

Manutenzione aree verdi diverse Modifica della disponibilità finanziaria per l’anno 2012 da Euro 200.000 a Euro 250.000 (+ Euro 50.000 monetizzazioni)

Sistemazione passaggi a livello Modifica della disponibilità finanziaria da Euro 11.600.000 a Euro 13.035.000 (+ Euro 1.300.000 risorse ordinarie + Euro 135.000 FESR)

Civico Cimitero: utilizzo campo 6 – 2° lotto Modifica della forma di finanziamento (da mutuo ad autofinanziamento).

Modifica della disponibilità finanziaria da Euro 900.000 a Euro 1.000.000.

Anticipazione dell’intervento dal 2013 al 2012

Cimitero Gerre Borghi Modifica della forma di finanziamento (da oneri ad autofinanziamento).

Modifica della disponibilità finanziaria da Euro 300.000,00 a Euro 255.000,00.

Anticipazione dell’intervento dal 2013 al 2012

Interventi aggiunti:

Elenco descrittivo dei lavori Importo Forma di finanziamento

Impianti fotovoltaici su edifici comunali Euro 900.000,00 Concessione di costruzione e gestione

Recupero alloggi nell’ex scuola elementare Porcellasco Euro 170.000,00 Disponibilità di Bilancio da Contributo Fondazione Cariplo

Approvazione dello schema del Protocollo di intesa tra la Provincia di Cremona, i Comuni di Cremona, Crema, Casalmaggiore, Castelleone, Madignano, Offanengo, Ostiano, Paderno Ponchielli, Piadena, Pizzighettone, San Daniele Po, Soresina, l’Associazione “Museo del lino” di Pescarolo, il Gruppo Archeologico Aquaria di Gallignano di Soncino, l’Associazione Pro – loco di Soncino, l’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Soncino per l’istituzione del Sistema Museale della provincia di Cremona e del relativo regolamento.

All’unanimità il Consiglio comunale ha approvato lo schema del Protocollo di intesa tra la Provincia di Cremona, i Comuni di Cremona, Crema, Casalmaggiore, Castelleone, Madignano, Offanengo, Ostiano, Paderno Ponchielli, Piadena, Pizzighettone, San Daniele Po, Comune di Soresina, l’Associazione Museo del lino di Pescarolo, il Gruppo Archeologico Aquaria di Gallignano di Soncino, l’Associazione Pro – loco di Soncino, l’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Soncino per l’istituzione del Sistema museale della provincia di Cremona.

A partire dal 1994 sono state stipulate diverse convenzioni tra la Provincia di Cremona ed i soggetti gestori dei musei e delle raccolte museali al fine di sviluppare un’attività coordinata in tale ambito, denominata inizialmente Sistema Museale Cremonese e, successivamente, Sistema Museale della Provincia di Cremona. L’ultima convenzione tra la Provincia di Cremona e i soggetti gestori dei musei e delle raccolte museali per la costituzione e il funzionamento del Sistema Museale della Provincia di Cremona è scaduta il 31 dicembre 2010.

Con un protocollo di intesa la Provincia di Cremona, i Comuni di Cremona, Crema, Casalmaggiore, Castelleone, Madignano, Offanengo, Ostiano, Paderno Ponchielli, Piadena, Pizzighettone, San Daniele Po, Soncino, Soresina e i Soggetti gestori del «Museo del Lino» di Pescarolo, del «Gruppo Archeologico Aquaria» di Gallignano di Soncino, del Museo della Stampa «Casa degli Stampatori» di Soncino, del Museo Storico «Associazione Nazionale Combattenti e Reduci» di Soncino intendono istituire il Sistema museale della provincia di Cremona,

Il Sistema museale della provincia di Cremona è lo strumento di coordinamento e condivisione delle politiche di intervento in ambito museale nonché di sostegno alla valorizzazione delle raccolte museali locali tra i musei, raccolte museali e realtà culturali del territorio,

Il Sistema museale della provincia di Cremona persegue le seguenti finalità:

a) operare una gestione coordinata di funzioni e servizi culturali che consenta agli aderenti il graduale raggiungimento degli standard fissati dalla Regione Lombardia

b)realizzare le condizioni che consentano di sviluppare, servizi integrati di promozione e comunicazione, con sito web dedicato; di fruizione (orari, card, prenotazioni,….); educativo integrato, di documentazione e catalogazione; in particolare:

- promuovere politiche di cooperazione per migliorare la qualità, la quantità e le modalità di accesso dei servizi culturali offerti al pubblico;

-    favorire la relazione con i sistemi culturali e turistici del territorio nell’ottica di una promozione integrata e in sintonia con le strategie e le azioni del Distretto culturale;

-    favorire la promozione e la valorizzazione tramite iniziative di sistema per informare e potenziare l’offerta museale sul territorio, e attivare un servizio coordinato di informazione e di promozione delle attività museali del territorio (calendari di eventi culturali, mostre e iniziative temporanee);

- realizzare programmi di aggiornamento e di formazione per operatori museali sul tema della valorizzazione del patrimonio museale e della didattica museale;

-    promuovere la catalogazione SIRBeC (Sistema informativo regionale Beni Culturali) del patrimonio mobile ed immobile dei musei e del territorio e in un’ottica non solo di tutela ma anche di valorizzazione;

-    sostenere la promozione di attività inerenti i servizi educativi rivolti a un’utenza il più ampia e differenziata possibile per diffondere la conoscenza del patrimonio museale locale e creare condizioni per un raccordo stabile e organizzato con il mondo della Scuola;

-    promuovere indagini sui visitatori e di customer satisfaction (soddisfazione degli utenti e sondaggi sulle esigenze del pubblico);

-    rappresentare l’insieme dei musei e delle raccolte museali cremonesi nei rapporti con la Regione Lombardia, con i Ministeri e le Soprintendenze competenti;

-    rafforzare la rete di collaborazioni e di interscambio di esperienze che permettono una progressiva riqualificazione dell’offerta museale, anche valorizzando il contributo delle reti tematiche presenti sul territorio;

-    assicurare un grado di flessibilità tale da permettere ai musei e alle raccolte museali diversi livelli di partecipazione al Sistema e consentire l’ingresso di nuovi soggetti;

Il Comune di Cremona, che con il suo Sistema museale della città di Cremona rappresenta la più grande realtà museale della provincia di Cremona, intende condividere l’esperienza maturata in questo settore.

Interrogazione presentata in data 12 settembre 2012 dai consiglieri comunali del gruppo consiliare Partito Democratico Daniele Bonali ed Elena Guerreschi in ordine alla mancata erogazione da parte del Comune di Cremona del contributo economico necessario all’allestimento dell’edizione 2013 della rassegna L’Arte e il Torchio.

Apprendiamo dai media locali che la Giunta comunale ha deciso di negare il contributo economico necessario all’allestimento dell’edizione 2013 della rassegna L’Arte e il Torchio, biennale d’incisione che dal 1999 viene realizzata in Santa Maria della Pietà, grazie alla collaborazione fra numerose istituzioni pubbliche e private. A dispetto delle numerose promesse e rassicurazioni nei confronti degli organizzatori e con un ritardo imperdonabile considerati i tempi necessari per la preparazione di un simile evento – l’unico di portata internazionale che la nostra città organizzi in campo artistico – solo ora è giunta la definitiva comunicazione del rifiuto del contributo comunale. A fronte di questo ultimo, gravissimo atto di insensibilità e ristrettezza di vedute in ambito culturale di questa Amministrazione si interroga il Sindaco per sapere: a quanto sarebbe ammontato il contributo a carico del Comune di Cremona; se è vero che la decisione è stata assunta nonostante l’Assessore alla Cultura e la dirigente del Sistema Museale fossero al corrente dello stato ormai avanzato dell’organizzazione del lavori; se è vero che Assessore, dirigente e persino lo stesso Sindaco avevano a più riprese rassicurato gli organizzatori sull’intenzione di realizzare l’evento nel 2013; in caso affermativo, per quale ragione si sia ritenuto di rifiutare in extremis il contributo promesso e in favore di quale/i iniziativa/e tale somma sia stata alternativamente stanziata; per quali ragioni la Giunta ha deciso di negare il contributo alla manifestazioni, ovvero se la motivazione è ravvisabile esclusivamente nella mancanza di risorse oppure se tale contributo sia stato erogato a favore di altre iniziative, ed in questo caso, quali; quali sono le conseguenze relative alla mancata erogazione del contributo e dunque dell’impossibilità di dar luogo alla manifestazione: se corrisponde al vero che la rinuncia all’edizione 2013 della Biennale comporta la restituzione di numerose opere che famosi artisti internazionali avevano già donato al Gabinetto delle Stampe della Pinacoteca di Cremona, aggiungendo al danno della mancata edizione, la beffa della perdita di rilevanti donazioni.

All’interrogazione ha risposto l’assessore Irene Nicoletta De Bona: L’Arte e il Torchio, negli anni precedenti promossa dall’ADAFA (Amici dell’Arte – Famiglia artistica) in collaborazione con l’Amministrazione comunale, ha sempre visto il sostegno organizzativo, di messa a disposizione gratuita di spazi comunali e di un congruo intervento economico, da parte dell’Amministrazione stessa, diversamente da altri soggetti che non l’hanno più sostenuta. Anche l’edizione 2011 che, dunque, ha coinvolto l’Amministrazione in carica, ha beneficiato del sostegno del Comune di Cremona per euro 12.000,00 conplessivi più la messa a disposizione a titolo gratuito di Santa Maria della Pietà, per un mancato introito di euro 3.673,56 (tariffa ridotta applicata all’ADAFA in quanto soggetto avente titolo alla riduzione). Per l’edizione 2013 che, per la prima volta, non avrebbe visto la partecipazione di ADAFA (e, magari, sarebbe interessante capirne il perché), il sig. Vladimiro Elvieri (curatore generale) si è rivolto alla sottoscritta chiedendo un impegno economico dell’Amministrazione comunale, più o meno nella primavera scorsa. Non avendo, in quella data, ancora approvato il bilancio 2012 (che ricordo approvato nello scorso mese di giugno, variato successivamente ancora due volte, per ulteriori tagli da parte del Governo centrale) non mi sembrava serio né corretto né fattibile, assumere impegni per l’anno successivo, stante la situazione alquanto confusa. Nessuna promessa è stata fatta, dunque, al sig. Elvieri ma l’invito ad avere pazienza. Il sig. Elvieri, successivamente, si è rivolto al sindaco e al capo di gabinetto. In una nota, in data 9 agosto, anche il sindaco evidenziava: “che le durissime condizioni economiche … omissis … rendono estremamente difficile assicurare a priori la concessione e l’ammontare del sostegno del Comune all’edizione 2013 dell’Arte e il Torchio e non permetteranno l’assunzione di impegni formali in tal senso prima della definizione del bilancio 2013 … omissis. Pertanto si conferma senz’altro quanto già affermato nei passati incontri, e cioè che non sarebbe intenzione del Comune far mancare il proprio sostegno (tant’è che è già stato opzionato l’utilizzo degli spazi espositivi di Santa Maria della Pietà) ma non è costume della scrivente Amministrazione assicurare a priori ciò che forse non si sarebbe poi in grado di mantenere. L’Amministrazione si renderà disponibile per un confronto teso a portare ad una positiva definizione della vicenda non appena sarà in possesso di dati certi su cui costruire la programmazione degli impegni, qualora vi sia ancora un interesse della controparte … omissis”. Nessun incontro si è successivamente svolto con il sig. Elvieri che anzi, con nota protocollata in data 10 settembre scorso, dichiarava che la Biennale era sospesa a tempo indeterminato. Nessuna opera, per l’edizione 2013, era stata donata al Gabinetto delle Stampe della Pinacoteca.

Il consigliere Daniele Bonali si è detto non soddisfatto della risposta ottenuta.

Interrogazione presentata in data 25 settembre 2012 da consiglieri comunali vari del gruppo consiliare Partito Democratico (primo firmatario Caterina Ruggeri) circa il mancato ingresso fin dal primo giorno di scuola ad oltre 20 bambini nelle scuole per l’infanzia comunali.

Richiamate le notizie apparse sulla stampa circa l’ingresso negato, fin dal primo giorno di scuola, a oltre 20 bambini iscritti alle scuole per l’infanzia comunali, le cui famiglie non avevano versato, sul cellulare, la quota per il pagamento della mensa; evidenziato che il dato potrebbe essere di gran lunga superiore, perché sono sempre più numerose le famiglie, prive di risorse, che non si rivolgono ai servizi sociali del Comune; sottolineato il vanto che viene fatto dalla Giunta Perri circa la qualità dei servizi mensa fomiti all’infanzia, grazie al progetto easy pay, e l’interazione con le Politiche Sociali qualora le famiglie non riuscissero a coprirne i costi, si interrogano gli Assessorati competenti, Affari Sociali e Politiche Educative, per conoscere: come è stato possibile “offendere” la fragilità di questi bambini e lo loro famiglie; perché, visto che la programmazione scolastica era già fissata per tempo, i due Assessorati non hanno dialogato e impedito che il Comune di Cremona offrisse questo spettacolo desolante; come è potuto accadere che Cl fosse una discriminazione tra scuole comunali e scuole statali, con le prime che hanno impedito e le seconde che hanno consentito l’ingresso anche a chi non ha versato la quota; infine, noi crediamo che non sia possibile negare un servizio educativo fondamentale a chi, forse anche solo per un breve periodo, non riesce a pagare la mensa del proprio bambino.

All’interrogazione ha risposto l’assessore alle Politiche Educative Jane Alquati: D’istinto mi verrebbe da rispondere in tre minuti dicendo che il settore ha applicato il regolamento adottando tutti i controlli e gli incroci con i servizi sociali del caso, quello stesso regolamento che dopo commissioni ad hoc è stato adottato dal Consiglio Comunale recependo anche alcuni emendamenti del PD. Evidenzio che nessuno degli emendamenti presentati dal PD (nemmeno tra quelli non approvati) si opponeva alle eventuali dimissioni dal servizio, intese nel regolamento come caso limite e come risposta finale in presenza di una manifesta volontà da parte della famiglia di non collaborare e soprattutto in assenza di motivazioni di tipo economico/sociale. 1 bambino dimissionario su circa 800 è un evidente caso limite. Lo spirito del regolamento è di abbattere quella vergognosa morosità (ricordo il 50% del 30/06/2011 a fronte di un 4% del 30/06/2012) a discapito dell’intera collettività, nella tutela delle fragilità ma anche nel rispetto delle regole: in sostanza aiutiamo chi ne ha davvero bisogno. Data la complessità del tema ritengo comunque opportuno fare delle precisazioni per evidenziare con quanta serietà sia stato seguito l’intero percorso:

Il nuovo Regolamento dei Servizi Educativi per l’Infanzia del Comune di Cremona, approvato nella seduta del Consiglio Comunale del 7 febbraio 2011, è stato applicato dalle iscrizioni  alle scuole infanzia per l’anno scolastico 2011-12.

Diventando operativo dal settembre 2012  insieme al nuovo sistema di pre pagato easy pay nelle scuole infanzia comunali, statali e scuole primarie statali, si è ritenuto opportuno considerare il tempo necessario alle famiglie per abituarsi alle nuove modalità. Le informazioni sono state veicolate sia attraverso una campagna informativa ad hoc, sia attraverso incontri diretti con i genitori all’interno delle scuole. Pertanto l’applicazione dei nuovi criteri ha tenuto conto di un tempo congruo di conoscenza dei nuovi meccanismi da parte delle famiglie (moratoria fino a dicembre); un’applicazione del regolamento che salvaguardasse la frequenza dei bambini ma che nello stesso tempo rispettasse gli impegni che i genitori si sono assunti nel momento della richiesta di ammissione alla scuola infanzia o al servizio di ristorazione delle scuole infanzia statali e primarie; una valutazione delle situazioni di reale  difficoltà con la possibilità di accordi tra i genitori e il responsabile di Servizio e/o invio ai servizi sociali.

E’ necessario inoltre tenere presente che l’applicazione degli articoli previsti dal regolamento prevedono diverse fasi: accertamento, sollecito, convocazione e colloquio ecc. e che vanno scandite in tempi precisi e conseguenti. Allo stesso tempo il flusso dei pagamenti, soprattutto con il sistema di pre pagato, è estremamente  dinamico (cambia quasi quotidianamente) e pertanto è stato necessario stabilire dei momenti  di monitoraggio precisi,  anche se le singole delle famiglie situazioni potevano subire dei cambiamenti  passando da  situazioni in credito ad un’altra in debito in tempi brevi.

Per l’anno scolastico 2011/2012, in accordo con le organizzazioni sindacali, è stata stabilita una moratoria fino a dicembre 2011, che prevedeva di non procedere con le dimissioni dai servizi nei casi di insolvenza da parte degli utenti. Nel mese di novembre 2011 si è provveduto a effettuare un primo monitoraggio degli utenti che presentavano un saldo negativo del proprio conto EasyPay. A queste famiglie sono state spedite delle lettere con le quali si ricordava loro di provvedere in via anticipata ai pagamenti dei servizi e le si invitava a provvedere ai pagamenti. A febbraio 2012 ha preso avvio un nuovo monitoraggio dei pagamenti e di sollecito degli utenti che presentavano un saldo negativo del conto, a cui ne sono seguiti altri due nei mesi successivi.

A seguito dell’applicazione della moratoria e del conseguente slittamento delle operazioni di recupero, non si è proceduto alle dimissioni dai servizi mentre l’anno scolastico era ormai verso la fine, per consentire alle famiglie un’ulteriore possibilità di regolarizzazione.

I contatti con i Servizi Sociali comunali sono stati frequenti e parte integrante di tutte le procedure di recupero delle insolvenze. Si sono tenuti incontri, contatti telefonici e scambi di informazione, per poter valutare i singoli casi e, laddove possibile, procedere con la presa in carico del debito. A questo proposito è stata definita una modalità di lavoro specifica che prevede la possibilità di interfacciarsi con il Settore attraverso un assistente sociale dedicata ad affrontare tutta la problematica del disagio all’interno delle scuole. Da qui la creazione di un’equipe intersettoriale composta da figure professionali dei due assessorati che periodicamente progetta insieme gli interventi.

I casi presi in carico dai Servizi Sociali nel corso dell’anno scolastico 2011/2012 sono stati  così ripartiti:

Asilo nido comunale:    8

Infanzia comunale:   23

Infanzia statale:   8

Primaria:   56

Totale:   95

Nel mese di luglio 2012, dopo la fine dell’anno scolastico 2011/12, è stato effettuato il controllo di chiusura annuale dei saldi del sistema easy pay. Per la scuola dell’infanzia comunale, sono state inviate lettere di sollecito di pagamento.

Nel mese di agosto, prima dell’inizio dell’anno scolastico 2012/2013, è stata verificata la situazione di insolvenza degli utenti delle scuole dell’infanzia comunale che avevano pratiche alla riscossione tramite ICA e che erano nuovi iscritti, ma la famiglia aveva debiti pregressi alla scuola dell’infanzia e al nido comunale; proseguivano la frequentazione.

I genitori dei bambini sono stati contattati telefonicamente dagli uffici del Settore Politiche Educative e dalle insegnanti delle rispettive scuole, allo scopo di creare un contatto diretto per risolvere le insolvenze che perduravano ed evitare di procedere alle dimissioni previste dal regolamento.

I genitori hanno avuto modo di illustrare i problemi che li avevano portati a una situazione di debito così grave, ed è stata fatta una valutazione caso per caso, percorrendo ogni strada possibile per risolvere le molteplici criticità che si sono evidenziate.

Sono state concesse delle dilazioni di pagamento per coloro che hanno effettuato un versamento che ha portato il loro debito al di sotto dei parametri previsti dal regolamento per la dimissione d’ufficio.

Il confronto con i Servizi Sociali è stato fondamentale per individuare le situazioni di “fragilità” delle quali si è tenuto conto.

Sono state inviate le lettere di dimissione dalla frequenza in data 27 agosto per raccomandata, nei casi in cui l’insolvenza non era stata risolta. Nei casi in cui il pagamento è stato effettuato dopo il ricevimento della lettera, è stata comunque prevista l’ammissione alla frequenza.

I risultati di queste operazioni sono i seguenti:

Nuovi iscritti scuola infanzia comunale con debiti pregressi familiari all’infanzia e al nido comunale

Utenti contattati 18  

Utenti che hanno provveduto al pagamento   16

Utenti che hanno concordato il piano di rientro   2

UTENTI INSOLVENTI DIMESSI   0

Utenti insolventi che proseguono la frequentazione delle Scuole infanzia comunali

Utenti con pratica al recupero crediti ICA a fine agosto 20  

Utenti che hanno pagato a seguito dei contatti con insegnanti e uffici   11

Utenti con verifica in corso presso Servizi Sociali   1

Lettere di dimissione inviate (data 27/8/2012) 8  

Utenti riammessi perché hanno pagato dopo la lettera di dimissione   6

Utenti riammessi a seguito valutazione della Responsabile del Settore   1

UTENTI INSOLVENTI DIMESSI   1

La consigliera Caterina Ruggeri si è dichiarata non soddisfatta della riposta ottenuta.

Interrogazione presentata in data 1° ottobre 2012 da Consiglieri Comunali vari del Gruppo Consiliare “Partito Democratico” (primo firmatario Caterina Ruggeri) circa lo spostamento delle panchine dal Parco Sartori al Cimitero.

Richiamati l’intervento del Sindaco Perri nel Consiglio Comunale del 27 settembre 20112, in occasione del dibattito sul ruolo della Polizia Locale nei parchi cittadini, con il quale affermava che “i vigili stanno lavorando bene e che i problemi al Parco Sartori sono sotto controllo e i conflitti  che ci sono appaiono assolutamente governabili e gestibili senza particolari problemi; l’attività svolta dagli assessori Ceraso e Amore attraverso l’attuazione e il finanziamento ai diversi progetti in tema di immigrazione, dal Tavolo Intereligioso al progetto Mondoinsieme a quello su Giovani stranieri verso la vita adulta, ai numerosi alloggi di edilizia residenziale pubblica assegnati a famiglie extracomunitarie, insieme a altre iniziative volte a rimuovere gli ostacoli che si frappongono ad un piena convivenza interculturale; preso atto della proposta avanzata dall’assessore Claudio Demicheli, della stessa Giunta (28 settembre 2012), di rimuovere le panchine dal Parco Sartori per riposizionarle al cimitero monumentale e a quello di San Savino, con il fine di impedirne l’utilizzo ai cittadini che lì risiedono e vivono; che lo stesso assessore è delegato dal Sindaco ad occuparsi di partecipazione e per migliorare il rapporto tra i cittadini  e l’Amministrazione, attraverso  il dialogo, l’ascolto e la mediazione tra i diversi soggetti, si interroga il Sindaco per sapere: quale coerenza esiste tra il lavoro  politico di alcuni assessori in tema di integrazione/dialogo interculturale e la sopra citata proposta; in che modo tale proposta, che sembra volta  a cavalcare politiche anti immigrati utilizzando la solita clava propagandistica che permette di raccogliere consensi a buon mercato, attraverso la leva della paura e della crisi, si concilia con i compiti dell’assessore Claudio Demicheli delegato  dal Sindaco a promuovere ed a facilitare nelle periferie il dialogo e la convivenza.

All’interrogazione ha risposto l’assessore ai Lavori Pubblici Francesco Zanibelli: Sono stati fatti vari sopralluoghi, insieme anche al consigliere Giorgio Everet,  per verificare la situazione di alcune aree verdi, in particolare l’arredo urbano, soprattutto le panchine, visto che molte erano state oggetto di atti vandalici. L’Amministrazione ha intenzione di sistemarle e verificare se alcune possono essere ricollocate in altri spazi.

La consigliera Caterina Ruggeri si è detta non soddisfatta della risposta ottenuta.

Interrogazione presentata in data 26 ottobre 2012 dai Consiglieri Comunali del Gruppo Consiliare “Partito Democratico” Signore Caterina Ruggeri  e Alessia Manfredini circa le perdite di BLUGAS – Società di Lgh.

Premesso che, Blugas è una società partecipata da LGH al 47.49%; la stessa ha provocato ad LGH S.p.A., sull’esercizio 2011, una perdita di 13.386.220 (pari al 48.21% dell’intera cifra) a causa dell’accollo di quota parte della perdita di Sinergie italiane, a sua volta partecipata da Blugas, a seguito d ella stipula di un contratto con Gazprorn in cui il prezzo del gas acquistato risultava circa il doppio del prezzo di mercato” come ha dichiarato il Presidente di LGH Mazzini tranne poi segnalare che la società di vendita di LGH, cioè Linea Più (che utìllzza quel gas) ha realizzato un buon utile rendendo quindi incomprensibile la ragione di quella perdita. Considerato che Andrea Pasquali risulta essere il Presidente della società Blugas e membro del cda di Linea Piu Spa in carica fino al 31/12/2012,si interroga il Sindaco per conoscere: quali valutazioni ha fatto la Giunta rispetto alle conseguenze negative sui dividenti distribuiti da AEM causate dal “buco” di Blugas; quali indirizzi sono stati dati ad AEM in proposito; quali provvedimenti s’intendano assumere nei confronti del presidente di Blugas Andrea Pasquali, già dimissionario da marzo 2011 dal consiglio di amministrazione di LGH in quanto sfiduciato dal Sindaco, che risulta ad aggi ancora in carica nonostante Il risultato negativo della società.

 

All’interrogazione ha risposto il sindaco Oreste Perri: In premessa penso sia utile inquadrare la situazione societaria complessiva,  ricordando che il Comune di Cremona possiede il 100% di AEM Cremona S.p.A., che a sua volta detiene  il 30,915% di Linea Group Holding s.r.l., che partecipa con il 48,22%  di Blugas s.p.a. :  pertanto, quest’ultima non è consolidata nel bilancio LGH. Blugas S.p.A. possiede, a sua volta, il 30,94%  di SINIT s.r.l.,  pertanto quest’ultima non è consolidata nel bilancio Blugas. Blugas S.p.A. è partecipata anche da altre utilitys a totale partecipazione pubblica locale tra cui le principale sono:  TEA Mantova S.p.a e  Estra Toscana. La partecipazione di Blugas è in capo a LGH a seguito della prima operazione di  conferimento nel gruppo avvenuto nel 2006 da parte di AEM Cremona,  ASM Pavia,  Astem Lodi. Dopo questa doverosa premessa di inquadramento societario, mi preme ora rappresentare le motivazioni acquisite dalla nostra azienda relativamente al motivo dell’interrogazione. Blugas ha svolto sin dalla costituzione l’attività di shipper  gas per i suoi soci, vale a dire di grossista, per l’approvvigionamento di gas sui mercati. Dal 2008/2009, la criticità di approvvigionamento del gas ha portato i principali operatori  a forme ulteriormente aggregate per garantirsi sia  in termini di disponibilità della materia prima sia in termini di condizioni economiche. Per sfruttare i vantaggi dell’aumento della massa critica, ha portato al conferimento dell’attività di shipping (approvvigionamento) da parte di Blugas in una nuova società, Sinergie Italiane (SINIT), controllata da società a capitale pubblico locale, diretto e indiretto,  quotate e non. Ora è partecipata da ASCOPIAVE (del Veneto), IREN (Torino, Genova, Reggio Emilia, Piacenza) , BLUGAS, appunto, AEB di Seregno,  ed altre minori. SINIT è stata il principale fornitore di gas di Linea Più e dall’avvio dell’attività il gruppo LGH ha ricevuto significativi vantaggi dalla partecipazione in SINIT, anche se in piccola parte perché la società ha anche registrato degli utili, ma principalmente perché ha assicurato a Linea Più (società di vendita del gruppo LGH) condizioni vantaggiose e certezza di approvvigionamento di gas naturale. Le condizioni di mercato sono poi repentinamente cambiate. L’anno termico 2010/2011 si è chiuso con rilevanti impatti negativi per tutti gli shipper a livello nazionale, non solo per SINIT, mettendo in discussione in generale i modelli di business in uso nel settore shipping, a causa sia della crisi economico-finanziaria generale, che del cambiamento delle condizioni di mercato  mondiale del gas che – posta la complessa composizione dei prezzi all’ingrosso – condiziona anche il più piccolo degli operatori. Anche il modello di business di SINIT, teso a dare prevalenza alla possibilità di rimanere sul mercato, con buona marginalità, alle società commerciali di vendita energia dei propri soci,  ha risentito della situazione.  A fronte di tutto ciò, sia Iren che Blugas, hanno avviato la complessa procedura formale prevista  per cedere la propria partecipazione in  SINIT. Nel frattempo, si è giunti alla definizione del bilancio 2011 che ha evidenziato la necessità di “accantonamento di un fondo rischi e oneri contrattuali, reputato necessario a fronte della sopravvenuta onerosità complessiva dei contratti già stipulati entro la fine dell’esercizio chiuso”. Ciò ha tecnicamente determinato un bilancio SINIT con una perdita pari a 92 milioni di euro. I soci di SINIT hanno quindi deciso di capitalizzare la società per coprire il fondo rischi e nel contempo di deliberarne la liquidazione volontaria, in bonis, attualmente in corso. La quota Blugas di copertura ha determinato la definizione di un bilancio d’esercizio 2011 in perdita per euro 27 milioni che, conseguentemente, ha impattato sul bilancio LGH per i 13 milioni di cui all’interrogazione e che, pertanto, hanno già contribuito a determinare il risultato d’esercizio 2011 di LGH. Di questo tema, peraltro, il Presidente di AEM Cremona aveva dato precisa informazione, sin da subito, in commissione consiliare, durante una audizione avvenuta lo scorso mese di marzo. La situazione che vi ho descritto ha sicuramente intaccato la struttura economico finanziaria di LGH ma, grazie alla complessiva situazione economico-patrimoniale del Gruppo, il dividendo riconosciuto ad Aem Cremona è stato in linea con quello del precedente esercizio. L’invarianza del dividendo  non ha impedito di approfondire la situazione, le cause generative della sofferenza e le azioni condivise con gli altri partner al fine di contenere le perdite, pur garantendo la continuità operativa dell’approvvigionamento del gas per la società di vendita del gruppo in un contesto di mercato.  Il principio della prudenza è stato peraltro fermamente raccomandato ai rappresentanti da noi designati in seno ad AEM e LGH per l’attività specifica ed in genere per tutte le attività del gruppo. Le cause che hanno determinato le perdite di SINIT, ed a cascata di Blugas e quindi di LGH, sono state oggetto di attenta valutazione anche da parte della terna di liquidatori nominati per la liquidazione di SINIT; allo stato attuale non sono state rinvenute motivazioni per avviare specifici provvedimenti di responsabilità nei confronti degli amministratori della società stessa.  Oltre a ciò, il mantenimento della carica di presidente di Blu gas da parte dell’ex presidente di LGH Andrea Pasquali deriva dal percorso intrapreso dai soci della società  (ove, ricordo, la partecipazione di LGH è del 48,21% e di questo l’incidenza di AEM Cremona è del 30,94%), sull’opportunità del mantenimento della società e in particolare su tempi e modi per dismettere la partecipazione che pareva imminente. L’evoluzione della liquidazione di  SINIT  ha tecnicamente consigliato di soprassedere temporaneamente a tale obbiettivo sino al chiarimento e consolidamento della situazione. Posto che, attualmente, la liquidazione in bonis della società è stata pienamente avviata e le operazioni di liquidazione stanno procedendo progressivamente, secondo il programma stabilito dai liquidatori, i soci di Blugas S.p.A. hanno recentemente confermato la volontà di mettere in liquidazione la società: in queste settimane è fase di definizione il miglior percorso tecnico da seguire al fine di sottoporre a breve agli organi amministrativi le relative proposte. Per quanto riguarda il ruolo di membro del consiglio di amministrazione di Linea Più, confermo che Andrea Pasquali, a seguito delle dimissioni da Presidente di LGH, ha manifestato la volontà di dimettersi da ogni incarico derivante dall’incarico precedentemente ricoperto. Però, visto che le sue dimissioni sono intervenute nel mese di marzo ed è previsto per il mese di giugno il rinnovo dell’organo amministrativo di LGH, ed a cascata di quasi tutte le sue controllate, l’assemblea di LGH  aveva ritenuto di  far coincidere la sostituzione di Pasquali in Linea Più proprio con questo momento. Le problematiche che si sono presentate successivamente per il rinnovo dell’organo amministrativo di LGH ha comportato il protrarsi anche del suo ruolo di consigliere ma poi, vista l’indeterminatezza della scadenza, ha portato in data 24 ottobre  Andrea Pasquali  a rassegnare le dimissioni da consigliere da LineaPiù. Spero di essere stato sufficiente esauriente nelle argomentazioni fornite.

La consigliera Caterina Ruggeri ha apprezzato l’esauriente relazione del sindaco ma ha rimarcato la necessità di un maggior controllo sulle aziende partecipate.


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