Il consiglio comunale di lunedì 14 dicembre 2015
15 dicembre 2015 di Giovanna Galli | Il Consiglio comunale di lunedì 14 dicembre 2015 ha evidenziato in modo netto che la cosa che più sta a cuore ai partiti è il poter mettere la bandierina del loro gruppo sui documenti che vengono prodotti. Più di arrivare ad un risultato servendosi di eventuali mediazioni interessa poter dire “questa idea è mia”. Duri e puri anche se a volte purtroppo inconcludenti.Lo è stata Angela Amoruso (M5S) che non ha accettato di riportare in commissione il tanto reclamizzato “baratto amministrativo” e ha spinto per arrivare subito al voto ben sapendo che non sarebbe passato. Lo ha fatto il Pd che non ha accettato di venir scavalcata a sinistra dal Movimento 5 Stelle e ha voluto a tutti i costi mettere il suo zampino. Lo ha fatto Gabriele Rigoni (Rete civica Fidenza) che non ha accettato le modifiche richieste dal Pd alla sua mozione sulla sicurezza e che pur di non mescolare le posizioni ha ritirato il documento. All’inizio della riunione la capogruppo di Forza Italia Francesca Gambarini ha presentato un’interrogazione al sindaco sulla questione moschea a Fidenza. L’argomento non era nuovo perché era già stato abbondantemente affrontato sulla stampa. Le posizioni dei due sono note. La Gambarini ha sottoposto il Sindaco ad un notevole pressing per sapere se ci sono privati che hanno chiesto l’autorizzazione a costruire una moschea o un centro culturale islamico (che a suo a dire vengono spesso utilizzati allo stesso scopo). Il Sindaco ha negato che ci siano in atto trattative in tal senso ma è stato inutile in quanto le posizioni sono rimaste diametralmente opposte. La paura ha il sopravvento e serve a poco ricordare che la libertà di culto viene garantita dalla Costituzione e che i musulmani di Fidenza sono anni che si trovano a pregare nel Palazzetto che affittano a pagamento nel periodo del Ramadan. Come già accennato Angela Amoruso ha affrontato il tema del baratto amministrativo. L’ha fatto presentando un documento modificato rispetto a quello licenziato in commissione e Marco Gallicani (capogruppo Pd) ha sollevato il problema che prima del voto si doveva verificarne la correttezza e l’ammissibilità. Ha, quindi, proposto di ridiscuterlo in commissione ma l’Amoruso, esasperata dai continui rinvii ha voluto comunque arrivare al voto. Grande sostegno le è arrivato da Giuseppe Comerci (F.I.) che ha precisato che in commissione si era capito molto bene che la maggioranza non aveva alcuna intenzione di farla passare. Molto discutibile e inopportuno l’intervento di Rastelli che con arroganza ha affermato che il baratto non serve a coloro che si trovano in situazioni di bisogno “se uno si trova in difficoltà – ha affermato – piuttosto di rispondere al bando va a chiedere l’elemosina a 100 chilometri di distanza ma non si Fa vedere lì – è una questione di dignità”. Ha certamente un modo singolare di pensare alla povertà come condizione che priva della dignità e molto bene ha fatto Rigoni quando gli ha fatto osservare che quando uno si trova in difficoltà fa qualunque cosa per garantire economicamente la sua famiglia. “Evidentemente non conoscete la gente che ha problemi economici”. Sempre Rete Civica Fidenza ha presentato il “Patto per Fidenza sicura”, una mozione sull’emergenza sicurezza. Il Presidente Tosi ha proposto alcune modifiche al documento ma pur di non stravolgere il senso della mozione Gabriele Rigoni ha deciso di ritirarla ed eventualmente ripresentarla in futuro. L’assessore Giancarlo Castellani ha proposto l’adesione del nostro comune al Centro di Etica Ambientale, associazione no profit che si occupa della salvaguardia dell’ambiente. Seguendo la seduta in streaming non si sono capite bene le motivazioni ma l’opposizione non ha aderito. Luca Pollastri (Rete civica Fidenza) ha detto di voler mantenere lo stesso criterio adottato con la Fondazione Toscanini quando per limitare le spese si è deciso di non rinnovare la convenzione. Decisione davvero poco comprensibile perché non comporta grandi costi e il tema ambiente è di grande attualità e va salvaguardato. Giovanna Galli