Il caffè è un ottimo alleato e complice in tanti momenti della nostra vita, piacevoli o negativi che siano. E’ la bevanda calda che amo e stimo maggiormente. Dopo l’acqua necessaria per vivere, considero il caffè un ottimo amico della mia vita, non potrei vivere senza e di una cosa sono estremamente sicura. Non lo tradirò mai, con surrogati, cloni o caffè simili ad acqua sporca che purtroppo ritrovo all’estero o in alcuni bar, che non dovrebbero chiamarsi così. Davanti ad una tazzina di caffè ci si innamora, ci si fidanza, si discute di lavoro, si siglano accordi, ci si rilassa, a volte ci si lascia, si invita pure l’amante al bar di periferia, con la scusa della solita frase”Posso offrirti un caffè?” oh soave, oh sublice, amaro mio amore! Ho imparato ad apprezzarti senza zucchero da un paio d’anni, ed ora ti conosco anche al buio e ti assaporo in tutte le tue sfumature di aroma forte e cremoso, come solo tu mi puoi trasmettere. Come si fa a non gradire una tazzina di buon caffè, preparato con arte e maestria? E’ come non ammettere che siamo nati per amare ed accoppiarci con i nostri simili e non solo ( ci mancherebbe altro!) per fini procreativi, dedicati al proseguimento della specie umana. Ci si ama carnalmente e con ardore, per dare e ricevere piacere sessuale dal nostro compagno/a, per esprimere le nostre sensazioni più nascoste, per togliere la maschera di bravi mariti e diligenti mogli, per esprimere la nostra vera natura. Anche se sei a dieta ferrea non puoi amare la vita, è molto triste andare a cena con il nostro fidanzato e mangiare solo due foglioline pallide di insalata, bere acqua naturale a temperatura ambiente e scegliere un pesce al vapore, con occhio vitreo ed imbalsamato. Ma come si fa, a vivere perennemente a dieta e senza caffè? Naturalmente questo è il mio reale pensiero ed accetto, anzi! Auspico da voi pareri discordanti, per conoscere anche il vostro pensiero in merito a questa droga alcaloidea, che richiede una lunga e laboriosa lavorazione, prima di divenire quel liquido marrone che io e voi gustiamo con passione estrema. Il principio attivo che lo caratterizza è la caffeina, presente anche in prodotti di interesse erboristico, dietetico, cosmetico e farmaceutico. La caffeina è per esempio contenuta in tanti prodotti anticellulite o dimagranti, da utilizzarsi ad uso topico per le loro capacità termogene, cioè stimolanti la mobilitazione dei grassi dal tessuto adiposo e la successiva ossidazione.
La caffeina è presente anche in prodotti drenanti, favorisce la diuresi (plin plin..) e di conseguenza l’eliminazione dei liquidi, responsabili della ritenzione liquida. La stessa sostanza, appartenente alla classe degli alcaloidi, ha proprietà eccitanti sul sistema nervoso centrale, stimola la veglia e, per le sue capacità di migliorare la reattività muscolare, viene spesso chiamata “il doping dei poveri”: Non bisogna però assolutamente abusarne e tutti i medici e gli esperti, sconsigliano di berlo prima di andare a dormire. Si usa berlo anche come rimedio per il mal di testa, l’emicrania nella fattispecie, ma occorre berlo forte, caldo e amaro. Il caffè viene raccolto dai frutti (bacche o, per alcuni, drupe) a piena maturazione. Da essi vengono estratti i semi, che al momento della raccolta hanno una colorazione giallo verdastra (caffè verde).. Dopodiché tali semi vengono depellicolati a secco (facendoli passare attraverso delle insufflazioni di aria calda a bassa percentuale di umidità, che esfoliano i tegumenti esterni) oppure a umido (breve passaggio in acqua per facilitare il sollevamento della pellicola esterna, che anche in questo caso verrà poi definitivamente allontanata da un getto di aria calda e secca). Il caffè è una droga ricavata da una pianta nota come coffea arabica, che da il nome alle miscele di caffè più pregiate. Esistono tuttavia moltissime altre specie e varietà con differente contenuto in caffeina. In Brasile, attraverso selezioni biotecnologiche, sono stati per esempio sviluppati semi embrionali, quindi delle piantine di caffè naturalmente prive di caffeina. Ciò consente di evitare il processo di decaffeinizzazione, che è piuttosto laborioso e costoso. La miscela arabica è la più diffusa e anche la più costosa, ha un gusto delicato, poco amaro e molto aromatico. I chicchi della qualità robusta, sono invece più arrotondati e hanno un sapore più amaro e corposo. La scelta, a volte ardua e complicata, dipende dalla personalità di chi lo beve, dal momento nel quale lo si ordina e dalla situazione nella quale ci troviamo. Lo stato d’animo e l’ora del giorno per me, sono fondamentali: esiste il caffè del risveglio, che dev’essere deciso e forte, il caffè per la pausa di metà mattina, leggermente più dolce, ed infine il caffè da pomeriggio, leggero e decaffeinato. Certo che l’Italiano è vizioso e viziato! Se entriamo in un bar, noi non chiediamo “Mi fa un caffè, per cortesia?”no, lo chiediamo in mille modi diversi, chiediamo tutto fuorché un puro, semplice, autoritario caffè! Lo vogliamo, corto, macchiato tiepido, lungo, macchiato caldo, con un sospetto di panna, decaffeinato, macchiato grappa, lo desideriamo corto, corretto brandy, lo vogliamo nella tazzina di vetro, nella tazza di porcellana fredda o bollente, lo pretendiamo di miscela Humboltiana, cioè proveniente dal Madagascar…Ah, gli italiani! Faremmo pazzie per un caffè, io stessa se non è caldo, cremoso, forte e audace lo lascio sul bancone del bar, giro i tacchi ed esco dal bar! Ne bevo due al giorno, ma devono essere come dico io, altrimenti son sicura che la giornata mi va storta!Non è calorico se bevuto senza zucchero: una tazzina fornisce solo due calorie. Il caffè teme il caldo, l’aria, l’umidità e la luce, per conservare al meglio il gusto e l’aroma va messo in un barattolo di vetro e riposto in frigorifero.A questo punto, rimane il dubbio secolare: quando lo prepariamo in casa, lo facciamo alla napoletana, con la moka o con la macchinetta da bar? In cialde, chicchi o polvere? Dubbi, incertezze e ansie, rimane una verità sola: il caffè è come un ottimo marito, è per sempre, teniamoci ben stretta la tazzina però, altrimenti ci sguscia dalle mani. Arabicalmente sempre vostra.