In questi giorni di emergenza caldo sono stata, anziché a mollo al mare, a Milano e a Firenze. L'unico sollievo sono state montagne di gelato freddo (praticamente anche adesso che potrei ricominciare a mangiare cibo solido, sto continuando la mia dieta post-frenulectomia) e l'aiuto di un semplice strumento, poco ingombrante, leggero e che non necessita di custodie né di energia elettrica: il ventaglio.
In metro a Milano spesso ho sfoderato il ventaglio di Mutadesign, brand conosciuto al FashionCamp e di cui vi ho parlato di recente: in molti mi hanno guardata con concupiscenza. E non per via di scollature pruriginose, ma per quel leggero ma provvidenziale spostamento d'aria prodotto dal gesto, ora lento, ora stizzoso, del polso.
Poi stamattina a Pitti ho conosciuto Riccardo di Praio, che mi ha regalato il ventaglio del suo brand che adesso mi fa compagnia tra un rigo e un altro di questo post.
Quindi, se non avete timore di sembrare demodé (o se adorate l'idea di essere così demodé da essere innovative) e vi va di circondarvi di un alone di mistero e di aria fresca, potete trovare il ventaglio che fa per voi su qualche bancarella, tra i souvenir di viaggio delle amiche malate di Spagna e di flamenco, nei cassetti delle nonne o nella vostra fantasia, dato che sembra che fabbricare un ventaglio "basic" non sia affatto difficile!