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Il Consorzio dopo la Provincia. Per Menfi, tutto resterà com’è?!?

Creato il 05 luglio 2013 da Comunalimenfi
Lillo_Firetto_Libero_Consorzi_Comuni_Agrigento_menfil

Il Libero Consorzio tra i comuni di Agrigento potrebbe avere la stessa composizione e conformazione geografica dell’attuale provincia, per cui cambierebbe ben poco rispetto alla situazione attuale, mentre le novità sostanziali sarebbero sul piano delle competenze. Dopo l’abolizione dei presidenti della Provincia, delle giunte e dei Consigli provinciali ed il commissariamento degli enti da parte del Presidente della Regione, adesso è il momento di dare un assetto definitivo a questi enti intermedi, ma lo stesso governo regionale ancora non ha preso alcuna iniziativa legislativa concreta.

E’ stato il deputato Udc Lillo Firetto allora a presentare un proprio disegno di legge per tentare di dare una regolamentazione alla materia. «Abbiamo chiesto il parere di alcuni illustri giuristi – ha detto il sindaco empedoclino – ed abbiamo individuato alcune norme che proporremo all’approvazione dell’Ars. La ratio del disegno di legge è la valorizzazione dei Comuni e delle loro realtà territorialio, con la partecipazione di almeno 15 comuni ed una soglia pari a 300 mila abitanti per Libero Consorzio, oltre all’istituzione di tre città aree metropolitane, Palermo, Messina e Catania. Questo allo scopo di limitare il nascere di Consorzi di piccole dimensioni che renderebbero dispersiva la nuova realtà. L’impianto della legge prevede tre parti distinte, di cui le prime due disciplinanti l’ordinamento dei Liberi Consorzi Comunali e delle Città Metropolitane e la terza relativa alle disposizioni transitorie e alla soppressione delle province regionali».

Il disegno di legge individua quali orhani del Libero Consorzio il Presidente, la Giunta (da quattro a sei componenti) e l’assemblea i cui componenti sono di diritto tutti i sindaci in carica costituenti il Libero Consorzio. Una struttura simile a quella degli ato, ma Firetto non teme che questa soluzione finisca per paralizzare i Consorzi come è successo per gli ato.

«In tema di acqua e di spazzatura – spiega – ciascuno ha fatto le sue riflessioni su materie molto delicate. Nel caso dei Consorzi invece le competenze saranno limitate, dato che molti dei compiti attuali delle province saranno attribuiti alla Regione o ai Comuni. Ai Consorzi resteranno solo compiti relativi alla viabilità e soprattutto di programmazione, per cui ci sarà l’interesse alla partecipazione».


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