Nel campo che s’estende eterno
sospeso tra la terra e il cielo
la schiena china
a carezzare con le nude
mani tra le calde zolle
il seme che germoglia
Dal filo d’erba colto
tra i silenzi della rossa terra
scivolano
tra le tue dita ruvide
stille di fatica che si perdono
nella polvere di questo ardente giorno
Albe che si destano
su occhi fissi a leggere nel cielo
aperti quando il quieto
canto della luna
ancor allieta l’aspro
buio delle brevi notti
Vite semplici
di stenti ai margini
di umili destini
riflessi su occhifieri
privi d’ogni vanita’
Al sole lento che scurisce
trafigge
l’arancio del tramonto
l’ombra che s’allunga stanca
sul lento passo verso casa