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Il Conte di Montecristo, Alexandre Dumas

Creato il 15 gennaio 2013 da Firmatorm @firmatorm

il capolavoro di Alexandre Dumas

Il conte di Montecristo

LA SCHEDA

Titolo: Il Conte di Montecristo
Autore: Alexandre Dumas
Editore: Vari
Genere: Grandi Classici
Anno: 1846
Pagine: 938 (ed. Rizzoli)
Prezzo: 12,90€ (ed. Rizzoli)

 
 
 
 
 

L’ottocento è uno dei secoli della modernità più propizi per la letteratura. Opere magnifiche come Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas risentono di un confronto impervio, quello dei più grandi maestri della penna, come Dostoevskij o Zola. Tenzone difficile da sostenere, dal quale l’opera d’esordio dello scrittore e drammaturgo francese esce con qualche difficoltà, ma mettendo anche in luce le sue doti di fine interprete della psicologia umana.

“Soltanto colui che provò le più grandi sventure è atto a godere le più grandi felicità. Vivete dunque e siate felici, figli diletti del mio cuore, e non dimenticate mai che, fino al giorno in cui Dio si degnerà di svelare all’uomo i segreti dell’avvenire, tutta la più alta sapienza d’un uomo consisterà in queste due parole: “Attendere e sperare”. Il vostro amico”. Malgrado interessanti spunti introspettivi, che danno conto del portato profondo e ammaliatore dell’opera, Il Conte di Montecristo ben s’adatta a chi ricerca nella lettura una raffinata forma di intrattenimento. Non lasciatevi spaventare dal suo volume, nelle oltre 1200 pagine che lo compongono trova spazio l’avventura, l’intreccio di piccole trame all’apparenza secondarie, la descrizione di un ottocento romano e parigino, e le difficoltà dei personaggi, con il loro carico emotivo. Il tutto è ammantato da un gusto che richiama le sfumature del giallo.

Il Conte di Montecristo poggia su una verità ontologica, sul ruolo della giustizia operata dalla Divina Provvidenza. Tema attuale e sentito dal pubblico dell’epoca, ma che forse oggi risente di una certa distanza dall’approccio del lettore contemporaneo. I significati moralistici, o per meglio dire moralizzanti, sono stati stritolati dal pensiero novecentesco, che trova, per paradosso, la sua radice filosofica proprio nella seconda metà dell’ottocento. È quindi un’opera datata, non per i suoi anni quanto per il rovesciamento di un rapporto lettore-autore realizzatosi dall’ottocento a oggi.

Ciò non toglie nulla all’abilità di Dumas nella costruzione di un impianto narrativo coinvolgente, venato da una certa ironia, e denso di analisi sulle logiche che animano le debolezze umane, dalla meschinità alla vendetta, dall’odio all’amore per la ricchezza. Una molla allo sforzo recitativo compiuto dal protagonista nel rapporto con la società e i suoi nemici. Purtroppo Edmond Dantes è un eroe romantico, non può scegliere il suo destino. Gli elementi che inquinano la sua anima devono essere depurati.

“Gli uomini veramente generosi sono sempre pronti a diventare misericordiosi quando la disgrazia del loro nemico oltrepassa la loro collera”. Ed è proprio la misericordia, una carità benevola e schietta a tracciare la distanza tra Dumas e l’empireo raggiunto da Dostoevskij. I demoni lasciano spazio alle chiarine angeliche. Non c’è convivenza, il dramma trova una soluzione. È un solco che definisce il limite tra la migliore letteratura d’intrattenimento e capolavoro senza tempo, e quasi senza autore, perché appartiene all’umanità tutta.

Se volete quindi un’opera da gustare senza la gravità della riflessione, dispensatrice di spunti comici, basata sul ritmo scorrevole dell’avventura, Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas è un libro che non può e non deve mancare nella vostra biblioteca.

 

fonte: RecensioniLibri

 

Il Conte di Montecristo, Alexandre Dumas

 

Sinossi:

Edmondo Dantès, marinaio, prigioniero, misteriosamente ricco, mette a soqquadro l’alta società parigina. Imprigionato a Marsiglia nel 1815, il giorno delle nozze, con la falsa accusa di bonapartismo, rimane rinchiuso per 14 anni nel castello di If, vittima della rivalità in amore di Fernando e in affari di Danglars, odiato anche dal magistrato Villefort. Questi i tre nemici su cui, dopo l’evasione, cadrà la terribile vendetta di Dantès. che vanifica la sua sfrenata ricerca del successo.

 

Il Conte di Montecristo, Alexandre Dumas

Alexandre DumasAlexandre Dumas nacque in Francia nel 1802 e morì nella medesima nazione all’età di 68 anni. Fu un grande scrittore, maestro del romanzo storico e del teatro romantico. Ebbe un figlio a cui diede il suo stesso nome e che, come lui, intraprese la carriere di scrittore (riscuotendo, però, meno successo). Le sue ceneri sono conservate al Panthéon di Parigi dal 2002. Dumas è famoso soprattutto per i capolavori “Il conte di Montecristo” e la trilogia dei moschettieri formata da “I tre moschettieri”, da “Vent’anni dopo” e da “Il visconte di Bragelonne”.


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