Il denaro lo ha eletto gli ha dato una centralità politica per 17 anni e il denaro rischia adesso di mandarlo via. Legge del contrappasso. Berlusconi sperava che la Bce comprando titoli italiani lo preservasse politicamente, ma soprattutto elettoralmente da manovre troppo dure e soprattutto dirette contro il suo zoccolo duro dove del resto si annida il cuore del disastro italiano. Ma ora anche questa ancora di salvataggio sta saltando: per venirne fuori il Cavaliere dovrebbe trasformarsi da padrone a statista.
E’ più probabile che mutazione alchemica tramuti il piombo in oro che il Cavaliere diventi un politico. L’uomo di Mills, di Ruby, dei responsabili, delle menzogne sfacciate, dell’immobilismo, della persuasione mediatica e dei mille trucchi usati per mantenersi a galla, si trova di fronte a ciò che ha costruito. Il tycoon dei dossier e dei ricatti, ricattato a sua volta, è divenuto talmente inaffidabile da essere l’elemento principale dello spread negativo.
Ma adesso – ed è questo l’elemento inquietante – chi gli ha tenuto bordone, chi ne ha condiviso ogni passo, chi gli lo ha aiutato a far carne di porco di questo Paese, ora tenti di prendere le distanze e di presentare qualche altro uomo della provvidenza per conservare la sostanza del berlusconismo. E non parlo certo degli uomini di governo che sono anche loro fantasmi, prodotti di una follia che ha portato al potere il peggio reperibile sul mercato, ma dell’alleanza tra Confindustria, conservatori, Chiesa, ognuno con i loro interessi.
Non è un caso che dopo la catastrofica giornata di oggi, dimostrazione che la manovra messa assieme faticosamente e farsescamente, valeva solo se c’erano gli aiuti esterni, la prima ad accennare a un cambio di governo sia stata proprio la Marcegaglia , legata a Berlusconi da interessi e mentalità, prassi, cecità sociale. Il gallo che canta per primo…