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Il contratto a tempo indeterminato…riflessioni!

Creato il 06 settembre 2014 da Alessia1983

Finalmente è arrivato…il tanto agognato contratto a tempo indeterminato! Quello che ti sembra una chimera, che pare non esista piu’ in Italia, che ti dà una pace dei sensi e una serenità che nessun’altra cosa sembra riesca a darti.

Io a dire il vero un contratto a tempo indeterminato l’avevo già firmato qualche anno fa, quando lavoravo come aiuto cuoca in una casa di riposo a Genova, ma oggi ha tutto un altro sapore.

Innanzitutto perchè dove lavoro adesso sto seduta 8 ore al giorno e non in piedi a sbucciare patate, sollevare e lavare pentoloni pieni di minestrina e riempire i piatti ai vecchietti…non che quello non fosse un lavoro dignitoso. Tutti i lavori legali lo sono, ma avendo studiato per anni, liceo, università e chi piu’ ne ha piu’ ne metta, fare un lavoro che non avesse nulla a che fare con il mio percorso mi frustrava e non poco. Eppure dovevo ringraziare ed essere felice così, perchè in Italia avere un lavoro, qualsiasi esso sia, viene vista come una benedizioni divina. Anche se ti senti morire dentro ogni mattina, se ti senti in gabbia e non vedi un futuro, anche se spesso vieni sfruttato e hai a che fare con persone, magari  i tuoi stessi  superiori, che non valgono nemmeno un tuo mignolo (per fortuna non era questo il mio caso e tutto sommato alla Casa di Riposo facevo la bella vita, nonostante il lavoro stancante e i turni disumani essendo lavorativi tutti i giorni dell’anno, se non altro per la vicinanza con la mia mamma che era la Capo Cuoca!). Si ero raccomandata…ma d’altronde in Italia anche per fare la badante bisogna esserlo!

Oggi ho quello che tanto abbiamo cercato con Ste, quello per cui ci siamo trasferiti in Olanda. Il lavoro d’ufficio, dal lunedì al venerdì, che alle 17.00 saluti i colleghi e non ci pensi piu’ fino alla mattina dopo (anche se ogni tanto la carogna te la porti a casa insieme al tapperware del pranzo vuoto e ancora sporco). Il lavoro che se stai male chiami malata e chi se ne frega (anche se poi sai che non lo fai mai perchè proprio non sei capace di fregartene e lasciare nella cacca i colleghi), quello che nonostante ti faccia venire il nervoso per tantissime ragioni alla fine sei contenta di avere, perchè ti piace, stare seduta davanti a un pc, a prenotare viaggi per super uomini d’affari, prendere in giro le segretarie che non capiscono niente con i colleghi, e  a volte affezionarti a persone che conosci solo attraverso un filo e una cornetta.

A me il mio lavoro piace, anche se non ho studiato per farlo e nella vita avrei voluto fare tutt’altro. Adesso va bene così! Stiamo per avere un bambino e mi va bene poter stare a casa con lui 6 mesi e vederlo crescere. E mi va anche bene tornare a lavorare con un part time a 3 giorni. Decantare un attimo e godermi mio figlio e la mia famiglia, per la quale tanto ho lottano e per la quale ho dovuto fare molte rinunce, prima tra tutte quella di avere i miei genitori vicini. Poi chissà…sicuramente arriverà il momento in cui avrò bisogno di nuove sfide, di novità…mi conosco. Quando questo momento arriverà lo affronteremo. Riprenderò a mandare cv e a cercare nuove opportunità. Non mi spaventa! Ormai non mi spaventa piu’ nulla, neanche l’idea di cambiare nazione e trasferirmi da un’altra parte…magari piu’ al sud, al caldo! :-)

Però appunto, per il momento mi va bene così… va bene godermi quella normalità per cui avremo probabilmente dovuto attendere anni prima di averla a casa nostra.

Non pensiate non ci siano difficoltà nel vivere all’estero. La lingua resta sempre l’ostacolo piu’ grande di tutti, e poi ci sono la cultura, il clima, essere soli nonostante gli amici che sono come fratelli…ma pur essendoci tutte queste difficoltà, come diciamo sempre, per assurdo, qui abbiamo una vita piu’ facile!

Abbiamo trovato la nostra dimensione e tra pochissimo stringeremo tra le braccia il nostro piccino al quale speriamo di dare un futuro migliore di quello che potremmo dargli a casa nostra. Perchè adesso non c’è piu’ niente per noi…non c’è carriera, non ci sono viaggi, non ci sono obbiettivi personali…ora prima di tutto c’è lui, il nostro Royal Baby, e poi tutto il resto…anche se sono assolutamente convinta che una mamma e un papà sereni e soddisfatti della propria vita trasmettino la stessa serenità ai propri figli.

Un pò come ci insegna il Buddismo…prima di tutto dobbiamo occuparci del nostro microcosmo e poi espandere il nostro stato vitale al macrocosmo…perchè così come non si può parlare di Pace Mondiale se non siamo capaci di andare d’accordo con il nostro vicino di casa, il nostro collega o il nostro compagno, non possiamo sperare di crescere figli felici se prima di tutto non siamo felici noi, come individui e come coppia.

E dopo queste riflessioni filosofiche del Sabato mattina….Grande Capo Piedi Gonfi vi saluta e vi da appuntamento alla prossima puntata! ;-)


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