Finalmente il contratto di lavoro è nelle vostre mani e aspetta solo di essere firmato. Ma cosa vedono i vostri occhi? Clausole e dettagli dei quali non eravate stati informati: della promessa berlina aziendale è rimasta una semplice utilitaria e la quota del premio variabile non corrisponde a quella pattuita. In più, il vostro raggio d’azione in ambito decisionale è stato ridotto a ordinarie mansioni di direzione. La motivazione improvvisamente crolla e iniziate a chiedervi sconfortati se davvero avete trovato il lavoro e il capo giusto per voi.
Pensate “Starò esagerando..” e invece non è detto, poiché probabilmente durante il colloquio siete stati rassicurati di dettagli in realtà non vincolanti: “si si questo è chiaro” oppure “non si faccia problemi”. Si tratta dei termini di utilizzo della macchina aziendale o all’eccessiva autostima in ambito di libertà decisionale del vostro futuro capo?
Alla stipula di un contratto entrambe le parti dovrebbero uscirne soddisfatte: è scritto nero su bianco quali sono gli accordi. Se però, a vostro avviso, ciò che è riportato nel contratto non rispecchia quanto deciso durante il colloquio, allora dovete passare all’azione e prepararvi alla trattativa del contratto stesso. E sarà importante tenere bene a mente i vostri interessi da difendere.
Punto di vista interpersonale
State per iniziare un nuovo rapporto con il nuovo capo e con i nuovi colleghi. È fondamentale evitare ogni possibile attrito e incrinare i rapporti a causa della trattativa del contratto. Formulate in toni rispettosi e cordiali le vostre argomentazioni. Reagite in maniera razionale, se ci sono discrepanze nel contratto: non scrivete una mail di getto per esporre il vostro disappunto. Avrete bisogno di parlare di persona con il futuro capo capo, in modo da giungere alla firma del contratto.
Fatevi una scaletta dei punti da affrontare: 1- vorrei sapere come si è giunti a determinate condizioni del mio stipendio 2- vorrei esporre il mio punto di vista 3- vorrei che si trovasse una soluzione.
Percezione soggettiva
Esaminate la vostra percezione dell’accaduto. Cos’è veramente stato deciso al momento del colloquio? Cos’è stato preso concretamente in esame? Che cosa manca ora nel contratto? Non tutti hanno la stessa percezione della realtà, quindi, preparate le vostre domande in modo da prevedere la percezione delle stesse da parte del vostro interlocutore. Chiedete di definire i termini del contratto con esattezza: cosa s’intende con “project manager”? Con questa spiegazione comprenderete meglio quali sono le vostre mansioni e il vostro raggio d’azione. Oppure proponete la vostra interpretazione e chiedetene conferma. Alla fine si tratta di definire la vostra vita lavorativa.
Difesa dei vostri interessi
Dietro ad ogni presa di posizione ci sono i propri interessi da difendere. Se chiedete uno stipendio finale con un fisso di 150.000 euro l’anno invece di 100.000, probabilmente, sapete di dovere affrontare notevoli spese per i figli. Se aggiungete durante la trattativa la motivazione alla vostra richiesta, molto probabilmente le vostre argomentazioni saranno perse in considerazione in maniera più seria. Molte aziende si accollano le spese per i figli e concedono più facilmente, ad esempio, giornate di home office in situazioni critiche.