Il coraggio degli afghani: al ballottaggio nonostante le violenze

Il coraggio degli afghani: al ballottaggio nonostante le violenze
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Nella giornata di ieri, l’Afghanistan è stato oggetto a numerosi attacchi, contro il ballottaggio per la scelta del nuovo Presidente. Numerose autobombe sono esplose davanti i seggi elettorali, che hanno provocato la morte di un centinaio di persone.

Ma i ribelli non si sono limitati a questo: il loro scopo era quello di far rimanere in casa i cittadini, per far capire alle istituzioni quale potere e capacità di convinzione hanno verso la popolazione. Non è stato così, anche se per alcuni è costato caro: oltre ai morti, alcuni hanno ricevuto una punizione, ovvero l’amputazione del dito, colorato di blu, per testimoniare il fatto di essersi recati a votare. Il Ministro dell’Interno Salangi ha affermato che in tutti ci sono stati centocinquanta attentati in tutto il Paese, con un totale di centosei morti. Vicino a Herat, inoltre, gli elettori che sono stati puniti per aver rifiutato di astenersi dal voto sono in totale undici.

In serata, si è appreso dalle televisioni che si sono recati al voto sette milioni di persone, pari al cinquantotto per cento della popolazione, un’affluenza quasi uguale a quella calcolata nel primo turno. Le istituzioni parlano di un cambiamento, segnale storico che la popolazione intende voltare pagina, rifiutandosi di appoggiare i ribelli, nonostante i loro attacchi e gli spargimenti di sangue, sempre più violenti.

Nonostante lo spoglio sia iniziato subito dopo la chiusura dei seggi, si dovranno aspettare due settimane per aver i primi dati, e circa un mese affinchè venga il nome del candidato vincente sia reso ufficiale. Si temono numerosi brogli elettorali, e questa è la causa del lungo periodo per gli accertamenti. Si sono poi susseguiti messaggi di soddisfazione da parte degli altri Paesi di tutto il mondo, in particolare da Stati Uniti e Italia, che sono rimasti stupiti dal coraggio dimostrato dagli afghani, certi di voler cambiare il futuro del loro Paese.

di Alessandro Bovo

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