Il coraggio delle decisioni popolari

Creato il 27 ottobre 2011 da Albertocapece

Quello che mi scandalizza e mi deprime non è l’astuzia da bordello del Cavaliere, quel suo vendere all’Europa una paccottiglia di macelleria sociale in parte già attuata e in parte, quella più vergognosa dei licenziamenti,  pensata per recuperare il favore dei padroncini. Non mi scandalizza che l’Europa al tramonto dei Sarkozy e delle Merkel facciano finta che queste misure portino sviluppo quando sono invece recessive senza un welfare appropriato, né che offrano al buffone continentale una copertura per le sue schifezze. Questa è l’Europa che con molto ritardo sblocca i fondi per la conservazione di Pompei, ma è essa stessa ormai una pompei del liberismo, un bradisismo di civiltà che affonda assieme all’economia.

Quello che mi sconcerta è che questa sceneggiata con esso, essa e o’ malamente, è accompagnata da una nenia che parte dal Quirinale e serpeggia fino alle plaghe dell’opposizione che parla del coraggio di prendere delle decisioni impopolari. Però a quale coraggio si riferisce? A quello di 900 parlamentari che dall’alto dei loro vitalizi, inframmezzati alle lobby se non alle cricche, votati a un potere ormai autoreferente, rischiano le loro poltrone proponendo nuovi sacrifici ai soliti noti? Ma davvero chi se ne frega di questo coraggio di pulcinella che alla fine è solo oscena noncuranza e ottusa mancanza di idee.

Il coraggio e l’intelligenza starebbero proprio nel contrario, nel prendere decisioni popolari che spazzassero via l’Italia corrotta, furba, deviata dai paraocchi dell’egoismo, l’Italia immobile delle rendite di posizione, quella accecata e martoriata dal familismo  e dallo spirito di clan. L’Italia che si è arresa al peggio di sé.  Sarebbe coraggioso istituire un salario di disoccupazione come esiste in tutta Europa e che è l’unico modo per trasformare in flessibilità il precariato senza speranza e che attuato con intelligenza farebbe emergere molto lavoro nero oggi tenuto col ricatto in questa condizione.

Sarebbe coraggioso evitare di svendere i beni pubblici e le proprietà a privati rapaci che cercano ed efficienti solo nell’economia di rapina. Sarebbe coraggioso scegliere di renderli funzionali e addirittura in attivo evitando di farne un territorio di cliente svergognate e incompetenti.

Ma questo coraggio non esiste, così come non esiste nella rassegnazione di chi sopporta l’intollerabile. il coraggio è solo quello di tenersi la poltrona sotto il sedere, ripetendo le solite litanie. Si, il coraggio di Pulcinella che è solo la vigliaccheria del potere.


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