Volevo esentarmi dallo scrivere qualcosa della tardiva dipartita di Francesco Cossiga, giusto per evitare di parlare di un politico di bassissima, quasi infima, caratura; ma dopo aver letto le dichiarazioni di Diliberto non ci sono riuscita, non ho saputo trattenermi.
Passi per tutta la pletora di figure istituzionali che incensano Cossiga (o Kossiga) come più vi piace.
Passi per tutti gli ex democristiani che incensano la figura, francamente meschina e dappoco, passi pure per D’Alema che fa ringraziamenti postumi per averlo aiutato a diventare il primo ex comunista presidente del consiglio.
Ma non può passare il discorso di Diliberto, quello no, e soprattutto mi dissocio dall’ultima frase del suo discorso sotto riportato.
Il cordoglio dei comunisti italiani non può proprio dirlo (parlasse per lui soltanto), io da comunista italiana non provo e non esprimo cordoglio, e tanto meno politico, per Cossiga.
Scompare con Francesco Cossiga una delle figure piu’ eminenti della storia repubblicana.
Anticomunista convinto, ha pero’ sempre sinceramente rispettato i comunisti.
Il piu’ delle volte lo abbiamo avuto come avversario, ultimamente – per le bizzarrie della politica italiana della cosiddetta seconda repubblica, da Cossiga giustamente mai apprezzata – lo abbiamo avuto anche come alleato.
(…) È stato l’uomo (…) anche della nascita del primo governo a guida postcomunista, con i comunisti parte integrante.
Un bilancio si fara’ in seguito.
Ma guardandoci intorno desolati, lo ricordiamo con rimpianto, pensando ad una politica italiana repubblicana che oggi, nel basso impero imperante, evidentemente, non esiste piu’.
Alla famiglia, il cordoglio dei Comunisti italiani”.