Merleau-Ponty (1908-1961) considera la percezione come un evento: percepire le cose significherebbe viverle. La corporeità, quindi, è la base della soggettività che pensa alla realtà.Il corpo è il punto zero che permette, da un certo orientamento, di definire gli "altrove".
Merleau-Ponty, inoltre, considera il corpo come un organismo sessuato: l'affettività esprimerebbe il modi di stare al mondo. Il corpo, però, non si esaurisce nella sessualità, in quando ha sempre una spinta trascendente e trasformativa.L'intersoggettività, in questo pensiero, è intercoporalità ed è preriflessiva; cioè è composta dalla trama degli affetti, dal piano sensoriale.
In un'opera postuma viene elaborata il concetto di "carne" che apparterrebbe a tutte le cose. L'incontro, quindi, avverrebbe sempre in una relazione di carne.
Questo autore affronta anche il tema della comunicazione ed in particolare:
- parola parlante (gesti del corpo, affetti);
- parola parlata (parole, voce).
Artaud, invece, vuole sprigionare sulla scena emozioni.
"Per farla finita col giudizio di Dio" di Artaud è una registrazione per la radio incisa nel Novembre del 1947 e trasmessa solo nel 1986.Il "giudizio di Dio" del titolo è l'assoggettarsi del corpo alla ragione: Dio è ciò che costringe la vita.