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Schiena
La schiena è un altro aspetto del corpo femminile che funziona da potente immaginario erotico, specie se scoperta da un abito scollato dietro. Questa moda iniziò a diffondersi a Hollywood nel 1932, quando l’attrice Tallulah Bankhead apparve con un vestito che lasciava il dorso nudo, poi copiato da tutte le signore più coraggiose.
La schiena è molto importante perché sorregge il corpo, la postura, l’equilibrio: buona parte dei dolori al dorso, infatti, sono dovuti ad un eccessivo affaticamento dei muscoli della schiena. La donna incinta, poi, soffre maggiormente di problemi alla schiena in quanto, oltre al proprio peso, deve portare anche quello del bambino.
Anche la tensione mentale è un altro acerrimo nemico della schiena: come la tensione fisica, può portare a una tensione prolungata dei muscoli dorsali.
Un altro aspetto della schiena è la postura: l’ingobbirsi della schiena è spesso sinonimo di “inchinarsi”, “inginocchiarsi” e “prostrarsi”. Oltre ad eventuali elementi psicologici, questo atteggiamento prevede l’abbassarsi vero e proprio del corpo, e quindi apre le porte ad un’immagine di una persona che si fa “dominare”, e quindi soggiogare. Dall’altra parte, la postura di individui con status sociale alto è caratterizzata, di solito, dal camminare con le braccia dietro al dorso e con la schiena dritta.
Natiche
Le natiche sono sempre state il soggetto preferito delle maggior parte delle battute sul corpo femminile. Byron ammise: “una donna vista da dietro è una cosa strana e bella d’ammirare”; l’artista spagnolo Dalì, invece, disse: “E’ attraverso il sedere che i più grandi misteri della vita possono essere conosciuti." Recentemente qualcuno ha detto: “Il sedere è la faccia dell’anima del sesso” e che offre “un buffet di delizie”.
Si dice che la dea dell’amore Afrodite Kallipygos, letteralmente la dea dalle belle natiche, avesse un sedere più esteticamente piacevole di qualsiasi altra parte della sua anatomia. Era oggetto di una tale adorazione che fu costruito un tempio soltanto in suo onore, rendendo i glutei l’unica parte del corpo umano ad aver mai ricevuto un tale onore.
Se i glutei arrotondati erano il segno che distingueva gli uomini dalle bestie , allora i mostri dell’oscurità dovevano mancare di questo particolare elemento anatomico. Fu così che il diavolo si guadagnò la reputazione di essere senza natiche. Per infiammare la sua invidia, tutto ciò che bisognava fare era mostrargli il sedere nudo. Usato allo scopo di scacciare le forze del male, il sedere non fu mai visto come volgare o dissoluto. Le chiese antiche spesso sfoggiavano incisioni di donne che puntavano le loro natiche arrotondate verso l’ingresso principale per scacciare gli spiriti maligni. Nella Germania di quei tempi, quando di notte si scatenava un temporale particolarmente pauroso, le donne sporgevano i loro sederi nudi dalla porta nella speranza di allontanare il potere del male ed evitare una tempesta catastrofica.
Il sedere, potente segnale erotico femminile, è sempre stato messo in risalto anche dalla moda: all’inizio degli anni ’80 erano di moda dei jeans molto stretti, appositamente studiati per enfatizzare le natiche, come orgoglioso segnale sessuale della femmina appena liberata. Nel 1992, un famoso stilista introdusse i cosiddetti “bumster”, pantaloni con la vita così bassa da mostrare la fessura tra le natiche, tanto che da quel periodo è iniziata una fase di enfasi sul sedere che ha dato origine a termini come “bassa couture” o “guancia chic”.
L’interesse così vivo per le natiche è chiaramente legato al suo potere di richiamo sessuale: infatti, dal 2002 si utilizza l’aggettivo “bootylicious” per indicare una donna sessualmente attraente, soprattutto per le natiche generose. Negli ultimi anni la tendenza delle modelle ossute, lo stile cosiddetto “heroin chic”, ha lasciato spazio a forme più generose. Ad esempio, Jennifer Lopez assicurò il suo molto ammirato didietro per un miliardo di dollari, anche se l’attrice smentì la notizia. In Brasile hanno persino inventato una nuova parola per descrivere una donna con grandi e belle natiche, “popuzuda”, e sulla scena musicale brasiliana oggi si assiste a un crescente culto del Popuzuda Rock’ n’ Roll.
Gambe
Durante la storia le gambe sono sempre state coperte: soltanto dopo la Prima Guerra Mondiale sono emerse dal loro nascondiglio. Ma in generale, se guardiamo ai cicli dell’orlo delle gonne del XX secolo, ci accorgiamo che le gonne si accorciano nei periodi di boom economico e si allungano in periodi di crisi: le gonne corte degli anni ’20 furono sostituite dalle gonne lunghe degli anni ’30 e dagli anni ’40. Solo negli anni ’60 nasce la minigonna. Negli anni ’70, invece, si registra un ritorno alle gonne lunghe.
Secondo D. Morris, noto antropologo e autore del libro “L’animale donna”, le gambe femminili sono sessualmente eccitanti per cinque motivi:
1- il punto in cui si incontrano è il centro dell’attrazione erotica maschile
2- perché le loro diverse posizioni, da spalancate a strettamente accavallate, suggeriscono attività erotiche
3- perché a seconda di quanto sono vestite, permettono l’esposizione sensuale di tratti di carene solitamente nascosti
4- perché le loro morbide curve enfatizzano la forma femminile del corpo
5- perché la rapida crescita degli arti durante la pubertà fa sì che le gambe più lunghe trasmettano un messaggio di maturità sessuale
Piedi
Nel tentativo di esagerare la qualità femminile dei “piedi piccoli”, molte donne per secoli hanno infilato ai loro piedi scarpe strette e poco confortevoli. Il piede affusolato e sexy è anche munito di tacchi alti. Ma tutte queste modifiche ai piedi hanno portato buona parte delle donne a sottoporsi a operazioni chirurgiche, a causa di problemi alla schiena, dolori alle gambe e persino alla testa.
Il piede, oltre giocare un ruolo erotico nel feticismo e nelle pratiche sado-masochistiche, è stato frequentemente sfruttato per sfoggiare il proprio alto status sociale. Questo avviene in diverse forme, per esempio, rivestendolo con scarpe costose, oppure adornandolo con cavigliere d’oro, anelli per le dita dei piedi e dispendiose decorazioni delle unghie.
Claudia Sposini, psicologa
Bibliografia: “L’animale donna” di D. Morris
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