Un battaglione di carabinieri attraversa una valle del Gulistan in Afghanistan, in esecuzione di una missione che nasce sbagliata per ordini scellerati dei superiorie finisce nella tragedia, con cinque soldati ammazzati e uno gravemente ferito dai talebani.
Ogni militare vivrà la propria distruzione interna in maniera diversa. Ognuno di loro è un eroe da tragedia greca e, primo fra tutti,Renè, che emerge in mezzo ai commilitoni per drammaticità e volontà di riscossa. In Renè la determinazione di avere un futuro è superiore alla devastazione del rimorso.In Giordano v'è la corporeità del dolore, la fisicità dell'angoscia.
E’ un romanzo che per lunghi tratti tormenta il lettoree, credo,non lascerà indifferenti neanche i più cinici e avvezzi a storie di umanità dilaniata e a conflitti interiori ed esteriori.
Non può non essere letto.
Fabrizio Giulimondi