Scaravaggi, però, ha la febbre prima dell’esame orale. E non si presenta nemmeno. Quanti si sarebbero presentati anche con 38 di febbre, pur di vincere un corso per un posto da dirigente a tempo indeterminato? Giacomo Zaffanella scrive un commento su Cremonaoggi, che poi ribadisce anche su questo blog: “Tutti sapevano prima chi avrebbe vinto”, cioè Eugenia Grossi. Cento gli iscritti al concorso, ma si presentano agli scritti sono in 13, e solo una persona di Cremona, la dottoressa Barilli.
Primi dopo gli orali dunque Scaravaggi e Grossi. Scaravaggi si ritira, Grossi vince. Poco tempo dopo Scaravaggi viene assunto all’Ato, azienda speciale della Provincia. Azienda nella bufera, perché i sindaci, e 102 su 115, il 12 dicembre non hanno votato sì alla società mista per la gestione dell’acqua. All’inizio del 2012 Scaravaggi è direttore dell’Ato.
È lui a dichiarare pochi giorni fa al giornale La Provincia che ci sono alcuni Comuni in preinfrazione, che rischiano una multa dall’Unione europea perché non depurano le acque.
In Regione, come dimostra Rifondazione con un comunicato pochi giorni prima, non risultano Comuni che rischiano multe. Scaravaggi poche ore dopo parla di preinfrazione. Ma dov’è questo documento? E c’è davvero urgenza di votare nel Cda dell’Ato per la società mista? Il Pd annuncia un ricorso al Tar per vizio di forma, poiché l’ordine del giorno è stato cambiato la mattina stessa.
Il sindaco di Crema Stefania Bonaldi chiama al telefono il presidente dell’Ato Denti durante la riunione decisiva. Denti non risponde. Crema ha un peso decisivo.
Il Comune di Cremona conferma poi la propria nuova linea, per la società mista. Il Pd lascia l’aula. Il sindaco viene contestato in piazza del Comune.
Pizzetti dichiara a La Provincia che il voto dell’Ato rallenta i tempi e non li accelera, e chiede al sindaco Perri di ripensarci.
Nel frattempo il centrodestra decide di proporre al consiglio comunale di vietare le manifestazioni politiche in piazza del Comune.
Che trasparenza c’è a Cremona? Il concorso vinto da Eugenia Grossi ora suscita un cattivo pensiero in più. Perché non giungono risposte chiare da mesi?
Vogliono costringerci a pensar male? Pensando male non si azzecca, ci vogliono prove.
Ma due complicate vicende si collegano ora. Uno strano concorso e strane affermazioni del direttore dell’Ato.
In entrambi i casi il Pd ha lasciato fare, nessuna opposizione ha contestato, tranne Zaffanella, della maggioranza! Il Pd ha protestato a cose fatte. E partirà solo un ricorso per vizio di forma!
Il dubbio: servizi sociali e società mista lasciati in mano al centrodestra & lieta compagnia? L’affare della società mista ha un valore enorme. Il gruppo delle cooperative cattoliche fa comodo anche al Pd? Non si tratta di listone Perri o altre sciocchezze. Il Pd tiene buoni rapporti a tutti i costi con parte del mondo cattolico pur di vincere le elezioni? Anche a costo di lasciar privatizzare parzialmente l’acqua?
Le vicende si intrecciano in modo assai particolare. Si spera che il quadro si chiarirà.