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Il “Corriere del giorno” ci risponde…

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Qualche giorno fa pubblicai un post su una lettera pubblicata sulla rubrica “Agorà” del Corriere del giorno (potete trovare tutta la vicenda qui)

Come ho spiegato in quel post, mandai personalmente una lettera di chiarimento e disapprovazione al direttore del giornale .

Non ho avuto il piacere di ottenere alcuna risposta da parte del “Corriere del giorno”, sono però stata contattata da varie persone che hanno appoggiato il contenuto del mio articolo perchè indignati dalla lettera e dalla posizione che aveva assunto il giornale.

Una lettrice, ci ha anche allegato per e-mail “Agorà” del 21 marzo contenente alcune delle nostre lettere di protesta, la risposta del direttore e un’altra lettera che non ha alcuna attinenza con la nostra discussione.

Con immenso piacere ho potuto constatare che l’indignazione per tale lettera non è arrivata solo da parte di alcune donne , ma  anche da parte di un di un’associazione politica di Taranto: “Sinistra per l’Alternativa”.

Il direttore del “Corriere del giorno” ci ha risposto così :

Il “Corriere del giorno” ci risponde…

I concetti della lettera erano il frutto di una personale convinzione dell’autore di essa, quindi se domani decidessi di impugnare carta e penna e inviare una mia lettera con contenuti mistificatori su una piaga sociale o su un fenomeno storico o sociale – ad esempio la schiavitù dei neri o l’olocausto-  dichiarando parità di violenza dei neri sui bianchi, o parità di violenza degli ebrei sui tedeschi, il direttore me la pubblicherebbe ?

Sono una comunicatrice principiante, e non credo servano tecniche di comunicazione particolari per capire le strategie di essa. Insomma, ben venga la libertà di stampa, ma ripeto quella lettera (dai contenuti molto discutibili) non è libertà di stampa, è semplicemente uno squallido e mesto sfogo di una persona delusa dall’abbandono dell’altro coniuge.

Le parole di quello scritto  pesano come macigni e diventano molto pericolose nel contesto di violenza dilagante che si sta sviluppando in Italia.

Il direttore poi, non prende alcuna posizione circa la nostra richiesta di scuse verso le donne che quotidianamente ricevono violenza nelle omertose mura domestiche, o alle donne stuprate o ammazzate, ma ci risponde con un argomento che non ha, nessuna attinenza con la violenza sulle donne: il dramma dei padri separati.

Quella dei papà separati è un altro problema sociale ma soprattutto economico che merita la giusta attenzione e soprattutto merita le giuste strategie per risolverla.

Come ha dichiarato il direttore nella sua risposta queste tematiche vanno affrontate senza pregiudizi, quindi non vedo perché venga messa in discussione solo la questione dei padri separati e non quello delle mamme separate con mariti svaniti nel nulla, bambini a carico e situazioni lavorative che non aiutano le donne in alcun modo.

Conosco diverse famiglie separate: qualcuno di essi è riuscito con l’intelligenza e la civiltà -che dovrebbe essere presente in ogni adulto- a risolvere la questione. Vero, ci sono mogli vendicative o cariche di bile un po’ come il signore delle lettera che però al contrario delle mogli vendicative merita una lettera pubblicata su un giornale, ci sono però e anche troppe mogli senza lavoro, e tra le mie conoscenze ci sono anche figli abbandonati dai papà quando erano molto piccoli. Come mai questo argomento non merita l’attenzione del “Corriere del giorno”?

Non voglio però soffermarmi più di tanto sui divorzi, sui papà separati o sugli assegni di mantenimento. Ho l’umiltà di ammettere che sono giovane e inesperta su questa tematica, lascio quindi l’argomento a chi di dovere, a chi sa affrontare questi problemi con intelligenza e senza pregiudizi, ma soprattutto lascio che, questa tematica venga affrontata nelle giuste sedi e non seminate su giornali o blog per creare guerre tra i generi e aumentare l’odio versi gli ex-coniugi.

Paragonare la violenza domestica, gli stupri, i femminicidi alla questione “padri separati” è un concetto senza logica, non c’è nessuna correlazione tra le due tematiche per il semplice motivo che la violenza sulle donne è una piaga sociale nata dai tempi dei tempi, la seconda invece è un probelema piuttosto recente e soprattutto economico, che nasce dal momento in cui una coppia decide di divorziare.

Avevamo chiesto scuse alle donne vittime di violenza e non sono arrivate.

Avevamo chiesto chiarimenti circa la pozione del giornale sulla lettera del signore e non ci sono arrivate.

Ho notato però che dopo la sua risposta, il direttore ha pubblicato un’altra lettera che come la sua risposta poco c’entrava con l’argomento.

Il “Corriere del giorno” ci risponde…

Insomma, il direttore cosa ci vuole comunicare?

Che la violenza delle donne è causata dalla piaga dei padri separati? E’ una domanda -non un’affermazione- a cui mi piacerebbe avere chiarimenti.

I dati, i fatti di cronaca dove si sviluppa la violenza domestica (o sulle donne) o i femminicidi, parlano però di famiglie né separate né divorziate, troppo spesso questi fenomeni accadono e si sviluppano nelle mura delle classiche famiglie “perfette”.

Molte vittime di femminicido sono donne giovanissime –nè sposate né mamme- con l’unica “colpa” di aver incontrato o aver lasciato l’uomo che poi le ha brutalmente uccise, fatte a pezzi, massacrate di botte, nascosto il cadavere per mesi, finto davanti a telecamere e inquirenti.

Mi piacerebbe tanto ricevere un chiarimento –VERO questa volta- sul motivo della lettera di un membro dell’Udc.

Ripensandoci poi, mi sono sorti dei dubbi (anche questi, mi piacerebbe venissero chiariti) : come ho detto ad apertura post, al “Corriere del giorno” è stata recapitata anche una lettera di disapprovazione da un’associazione politica tarantina di sinistra.

Forse –e lo sottolineo FORSE- il direttore avrà pensato che fosse una cosa organizzata, e che  fossimo in contatto con quest’associazione e ha voluto dare la parola anche all’altra sponda politica, per par-condicio visto che siamo guarda caso in periodo elettorale???

Perché effettivamente, non ha nessun senso rispondere alla violenza sulle donne con i problemi dei padri separati.

Noi però oltre a non essere in contatto con alcuna corrente politica, giornale o istituzione che sia, crediamo fortemente che certe tematiche non debbano avere colori politici, ma che piuttosto richiedano un impegno comune soprattutto per seminare nelle nuove generazioni la cultura del rispetto verso le donne, verso le diversità e l’importanza della non violenza.

Sono molto delusa dal comportamento del direttore e  non acquisterò più il “Corriere del giorno”. Ci tengo a precisare che questa decisione non dipende tanto per la pubblicazione della lettera –che libertà di stampa sia- ma più che altro per il mancato chiarimento di tale scelta, per non aver pubblicato scuse alle donne vittime di violenza sessuale o domestica, per non aver ricevuto alcuna risposta (se non pubblicata sul giornale) , per non aver ricevuto la richiesta di liberatoria sulla pubblicazione della mia lettera (anche nella comunicazione  si dovrebbero seguire delle piccole forme di netiquette e di rispetto per la privacy) e per aver argomentato il tutto con un argomento che con la violenza non ha nessuna connessione.

Faby



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