Questa immagine che dà una visione inclinata del cratere Gale rappresenta il sito di atterraggio e le rocce stratificate che la Mars Science Laboratory della NASA, partito sabato 26 novembre 2011 alle ore 16.02 italiane da Cape Canaveral, andrà ad analizzare il prossimo anno quando giungerà su Marte.
Il sito di atterraggio si trova nella zona piana di fronte a quel piccolo tumulo contrassegnato da una ellisse di colore giallo che ha un’estensione di circa 20 chilometri x 25 chilometri.
Il cratere Gale è di 154 chilometri di diametro e ha una montagna stratificata che si innalza di circa 5 chilometri al di sopra del fondo del cratere.
Il sito di atterraggio contiene materiale che è franato dalla parete del cratere e che permetterà agli scienziati di studiare le rocce che formano il substrato roccioso della parete stessa. L’ellisse gialla del sito di atterraggio contiene anche un tipo di roccia che è molto densa e luminosa e che è differente da qualsiasi altro tipo di roccia precedentemente analizzata sul pianeta Marte dagli altri rover. Potrebbe trattarsi di un antico letto di un lago e sarà probabilmente il primo obiettivo della missione per la ricerca di forme di vita molecolare sul pianeta rosso.
L’are di alto interesse scientifico per il Mars Science Laboratory si trova alla base collina, proprio sul bordo dell’ellisse di atterraggio e oltre ad un campo formato da dune scure. In questa zona gli strumenti a bordo delle sonde, che da tempo sono in orbita intorno al pianeta, hanno rilevato la presenza di minerali argillosi e sali di solfato. I ricercatori che studiano Marte hanno formulato varie ipotesi su come questi importanti minerali riflettono i cambiamenti nell’ambiente marziano, in particolare i cambiamenti nella quantità di acqua sulla superficie di Marte. Il rover Mars Science Laboratory userà i suoi strumenti per lo studio di tali minerali e per capire come si sono formati dando informazioni anche sugli ambienti. Queste rocce sono anche un obiettivo primario nel controllo delle molecole organiche, in quanto tali zone potrebbero essere stati abitabili e, quindi, in grado di sostenere vita microbica.
Due canyon (contrassegnati da frecce) sono stati tagliati nel tumulo nei vari strati che contengono minerali argillosi e sali di solfato dopo la deposizione degli strati. Questi canyon, proprio come il Grand Canyon in Arizona, espongono gli strati di roccia che mettono in luce decine o centinaia di milioni di anni di cambiamenti ambientali. Il rover potrebbe essere in grado di analizzare questi vari livelli nel Canyon più vicino alla ellisse di atterraggio, il suo terzo obiettivo nella ricerca di molecole organiche.
Questa visione tridimensionale è stata realizzata da una immagine ottenuta in luce visibile dal Thermal Emission Imaging System Camera a bordo dell’orbiter Mars Odyssey della NASA. L’informazione tridimensionale è stata ottenuta dalle osservazioni del Mars Orbiter Laser Altimeter a bordo dell’orbiter Mars Global Surveyor della NASA. Le informazioni sul colore sono derivate dalle immagini a colori ottenute dal High Resolution Imaging Science Experiment Camera a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter della NASA. Non è stata molto esagerata la dimensione verticale dell’immagine.
La sonda Mars Science Laboratory è stata lanciata sabato 26 novembre 2011 alle ore 16.02. La missione durerà un anno marziano, quasi due anni terrestri, e dopo l’atterraggio i ricercatori utilizzeranno gli strumenti del rover Curiosity per studiare se l’area di atterraggio ha avuto condizioni ambientali favorevoli a sostenere vita microbica e per nuovi indizi se la vita in altri pianeti possa effettivamente formarsi.
Immagine Credit: NASA / JPL-Caltech / ASU / UA.
Fonte NASA: http://www.nasa.gov/mission_pages/msl/multimedia/gallery/pia14295-anno.html
Sabrina