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Il crepuscolo della Merkel

Creato il 14 marzo 2016 da Albertocapece

_87121863_18f30ab0-cc82-447d-aaec-b801df712898Bisogna proprio dire chapeau: il modo con cui la stampa e la televisione ormai unificate hanno trattato le elezioni in tre importanti Land della Germania  sono un vero capolavoro di stravolgimento della realtà, uno sfacciato maramaldeggiare su un’opinione pubblica paradossalmente sempre meno disposta ad approfondire le notizie man mano che aumentano le possibilità di farlo con qualche semplice click. Analizzare questo fenomeno è molto complesso, ma ciò che in questo momento ci interessa è che il vincitore senza se e senza ma della tornata elettorale che doveva indicare la tenuta o meno della Merkel, cioè l’Afd,  Alternative für Deutschland, è stato rappresentato senza scampo come una formazione populista e addirittura xenofoba e di estrema destra.

E’ il modo con cui la pervasione e perversione oligarchica  bolla i suoi avversari, mostrando al contempo il nulla politico da cui è afflitta. Infatti Afd è così populista da essere nata nelle università e tra gli esperti di economia, insomma dentro un’elite fin troppo distante dalla gente comune tanto da aver avuto inizialmente non poche difficoltà di presa sul grande pubblico. E’ quanto al resto si tratta di conservatori e ordoliberisti, del tutto omologhi alle politiche espresse dalla Cdu, dai liberali e persino dai socialdemocratici, con una sola differenza: essi hanno lanciato l’allarme sul fatto che l’euro, ovvero il marco travestito, costituiva solo un momentaneo vantaggio per la Germania, ma che alla lunga si sarebbe tradotto in un disastro per il Paese: la progressiva e inevitabile rovina della periferia costringe infatti il sistema bancario ed economico tedesco ad emettere moneta buona in cambio moneta formalmente simile, ma di fatto di valore inferiore. E poco importa se questo minor valore si esprime non direttamente attraverso la divisa, ma attraverso le debolezze bancarie, la mancanza di credito, l’arretramento tecnologico e sociale, la caduta della domanda: è pur sempre qualcosa che alla fine verrà pagato.

Ho fatto una sintesi estrema per non perdermi nel dedalo e cambiare discorso: è successo che gli umori sottopelle dovuti alla crisi sociale presente anche in Germania e non abbastanza risvegliati dai discorsi e dalle ipotesi tecniche sulla moneta unica sono esplosi con la crisi dei migranti che agli occhi dei cittadini si identifica con la crisi del ruolo europeo. Qui abbiamo il tipico caso di un’idea pessima e distruttiva come la moneta unica che rimane quantomeno nel limbo della malheur continentale e una buona, quella dell’accoglienza dei profughi causati dalle nostre guerre e creazioni di terrorismo, che viene crocefissa e rifiutata. Anche qui ci sarebbe molto da dire, ma lo tralascio per osservare che Afd non dice nulla di più di quanto non dicano illustri personaggi e correnti della Cdu e persino, in qualche caso, addirittura degli stessi socialdemocratici, compresa la contrarietà all’ingresso della Turchia nella Ue. Allora diviene chiara la distinzione concepita dall’oligarchia e iniettata sottopelle perché nessuno possa sfuggire alla stupidità stupefacente: essere apertamente antieuro ed euroscettisci equivale ad essere tout court populisti e di estrema destra, mentre essere euristi ed europeisti è invece una patente di democraticità. Un professore di economia di Amburgo è dunque un populista di estrema destra, mentre un picchiatore con la svastica di Kiev è un illuminato democratico. Così è se vi pare.

Del resto ciò che dice l’Afd è quasi la fotocopia di ciò che ha ottenuto Cameron a Bruxelles con la benedizione dell’Europa: non ha alcuna importanza la sostanza delle cose, basta che sia salva quella forma e il potere inerente ad essa che permette di continuare nell’opera di demolizione della democrazia e della cittadinanza, del lavoro e dell’idea stessa di diritti intesi ormai come area esclusiva del privato personale. La forma  che permette al capitalismo finanziario di fare piazza pulita. E’ per questo che il potere e i poteri, nonostante si rendano perfettamente conto dell’assurdità e dei mali della moneta unica, bloccheranno qualsiasi tentativo di uscita consenziente e ragionata, ma aspetteranno il collasso, sperando che nel frattempo si siano estinte tutte le alternative politiche e ideali.

Potendo naturalmente. E queste elezioni tedesche fanno vacillare uno dei sostegni principali del disegno complessivo, ossia l’illusione di una parte consistente delle elites tedesche che il disegno europeo potesse costituire un comodo autobus per il predominio continentale. Man mano si scopre che non sarà così, che questa illusione è solo il bigliettaio precario di una linea che porta l’Europa sotto il dominio delle oligarchie finanziarie, alienata da se stessa e giocata geopoliticamente come una colonia da altri padroni. La Merkel che ha rappresentato al meglio e al peggio questa prospettiva, tanto da credervi fin troppo, ora rischia di pagarne le spese: ma ridurre tutto alla questione dei migranti è ottuso, ma è ciò che ora conviene al ministero della verità. Infatti il rigoroso e pedante conservatorismo dell’ Afd è stato rapato a zero dai media ed esposto al pubblico inerme come naziskin.


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