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Il crimine del degrado romano finisce in televisione. Ma è decisamente troppo poco

Creato il 08 novembre 2012 da Romafaschifo
Diamo atto a Brontolo, a Agorà e a Oliviero Beha di aver affrontato l'argomento in maniera efficace. Ma purtroppo non basta, non basta affatto. Tutta questa enorme quantità di metastasi che stanno letteralmente uccidendo (o forse hanno già ucciso) la città di Roma si alimentano di un giornalismo inesistente, della visibilità zero che hanno, appunto, cartelloni, bancarelle, sosta selvaggia. A Roma ogni giorno si verificano condizioni che guadagnerebbero le prime notizie del tg nazionale delle 20, solo che tutto questo può continuare ad esistere proprio perché non se ne parla. Sfortunatamente non possiamo accontentarci dei 2 minuti di Brontolo, non sono abbastanza per portare la debita attenzione su un grumo di malavita che ha pochissimi eguali in Italia. Sarebbe come non parlare mai, o quasi mai, di Camorra, Mafia o 'Ndrangheta. A Roma c'è quella che è stata chiamata una Quinta Mafia che, per essere sconfitta, in primis va raccontata.

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