È uscito il nuovo numero di Fuori Asse. A pagina 29 c’è un mio pezzo: Il critico è la cavia dell’arte? dove mi arrischio in frasi a effetto come questa:
“[…] la società rimane per lo scrittore un riferimento quasi esclusivamente commerciale. La prima domanda, cioè, che oggi un autore si pone è se la propria opera può essere o meno accolta dalla società, e non se la società può essere o meno accolta nella propria opera”.