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Gli scandali della Regione Lazio e della Regione Lombardia come anche lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria per infiltrazioni mafiose dimostrano il crollo di un sistema, una “nuova tangentopoli” come è stata definita da molti. La “disfatta”di un sistema politico e sociale come anche la disfatta di un sistema culturale: un sistema dominato dall’arricchimento personale a danno degli altri, un sistema dominato da mali come il clientelismo e il nepotismo, un sistema dominato da arrivismo, machismo, maschilismo e tanto altro ancora.
Un sistema franato e collassato, un sistema costituito da feste, corruzione, malaffare, spreco del denaro pubblico per scopi personali, un club “esclusivo” di cui “si faceva parte” per arricchirsi e sfoggiare il proprio successo con “cafoneria” e “spavalderia”.
Un sistema che ha consacrato alla celebrità tanti personaggi che ora sono in declino o sono vicino ad esserlo: un vero e proprio “teatro degli orrori”, uno “spettacolo mediatico” in cui tutto sembrava possibile.
Una delle cose che stupisce è anche la “faccia tosta” di personaggi che non sto a nominare di nuovo perchè secondo me “sono stati citati anche troppo”: personaggi la cui presunzione sembra non avere limite, la cui arroganza sembra porli al di sopra di tutto e di tutti, personaggi che grazie al potere conferitogli dal “club” a cui appartenevano apparivano capaci di ogni cosa, di ogni dichiarazione, di ogni azione, capaci insomma di poter disporre di assoluta libertà e facoltà, quasi come “dei dell’olimpo”.