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“il csoa cartella brucia, ma non si spegne!” - lettera aperta degli studenti reggini fuorisede
Creato il 17 maggio 2012 da Cirano2Siamo un gruppo di ragazzi e ragazze nati e cresciuti a Reggio Calabria, e ci troviamo, per motivi di studio o anche di lavoro, lontani da casa, sparsi in tutta Italia ma col cuore nella nostra terra.Infatti non per questo ci vogliamo disinteressare di ciò che succede nella nostra città. Apprendiamo infatti oggi dai giornali dell'incendio doloso che ha colpito il CSOA Angelina Cartella, tra le rare realtà cittadine di aggregazione politica e culturale. Crediamo che un'intimidazione così vile e violenta sia un fatto gravissimo soprattutto perché, come documentato dalle tante foto, si possono rinvenire chiari simboli fascisti.In un contesto in cui la destra neonazista torna ad avanzare in Europa (Ungheria, Grecia, Finlandia), ed in una città da sempre afflitta dal virus della cultura fascistoide, l'incendio doloso appiccato al Centro Sociale Cartella è un'intimidazione che non suona sfortunatamente nuova, ma che anzi si inscrive nel peggior solco della "tradizione" cittadina: proprio una realtà che, pur con difficoltà ed inevitabili contraddizioni, operava ogni giorno per una migliore qualità della vita di tutti e contro la 'ndrangheta, viene colpita dai fascisti.Constatiamo con rabbia la continuità tra la simbologia degli incendiari e la retorica di chi ha indossato giacca e cravatta ed oggi siede nelle istituzioni: basti leggere le dichiarazioni dell' Assessore Minasi su una possibile assegnazione di uno spazio cittadino a Casa Pound; o magari ricordare di quando un busto di Benito Mussolini fu collocato in una sala del Palazzo della Provincia in Comune; o, ancora, pensare a come sia stata offesa l'Arena dello Stretto, intitolata dall'impresentabile Giuseppe Scopelliti a Ciccio Franco, responsabile negli anni della Rivolta di accordi ormai documentati con le 'ndrine (F. Cuzzola, "Cinque anarchici del Sud").Tutto questo avviene in una città narcotizzata per anni da notti bianche costotissime ed eventi spesso dal dubbio valore culturale, mentre venivano abbandonati al degrado interi quartieri e prediletti il malaffare ed il clientelismo per la gestione dei servizi pubblici locali. In una città dove la gente onesta, come oneste sono le persone che animano il CSOA Cartella, si sente sola; dove una gestione alquanto particolare della pubblica amministrazione ha creato buchi di bilancio esorbitanti.Per questi motivi ci sentiamo di esprimere piena solidarietà al Cartella e invitiamo questa bella realtà a non mollarre consci della forza che da sempre li contraddistingue.Infine vorremmo invitare la cittadinanza ad aprire gli occhi e a liberarsi dalla condizione di schiavitù e miseria - politica, economica, culturale - cui il ceto politico e il ceto criminale la stanno costringendo.Noi ci troviamo a formarci e a lavorare lontano da Reggio anche per questo, perché tanti di noi sperano di poter essere utili alla propria terra un domani. Gli Studenti Reggini Fuorisede Maurizio Albanese, Rocco Albanese, Tito Russo, Maria Labate, Sara Plutino, Rosaria Anghelone, Federica Martinez, Gabriella Zumbo, Martina Pelle, Marco Spadaro, Mario Severo, Roberta Furia, Renato Furia, Paola Gidiuli, Rosalia Miraglia, Ugo Bosco, Tommaso Laganà, Taty Barone, Valentina Zoccali, Diego Sottilotta, Manuela Pascarella, Ester Alice Crocè, Rossana Melito, Vincenzo Bevar, Mariangela Abate, Chiara Labate, Pierfrancesco Ciancia, Carmine Tozzi, Lucio Mamone, Alice Amico, Alessandro Di Pasquale, Irene Signoriello, Daniele Pascale, Dario Stelitano, Miryam Martinez, Paolo Zappulla, Danila Zindato, Eliana Cappello, Laura Cuzzocrea, Emanuela Anechoum, Roberta Caserta, Fortunato D'ascola, Paola Romeo, Fabiano Sgrò, Fabio Brandolino, Maria Mallamace, Carmelo Fabrizio Scordino, Ciro Signoriello, Gianluca Rindone, Alessandro Iracà, Jambo Praticò, Fabrizio Assumma, Germana Chemi, Laura Scarpelli, Lidia Cardone, Ramiro Ramirez, Valentina Tebala, Paolo Branca, Elisa Tarsia, Giovanni Mannarella, Aldea Bellantoni, Francesco Raco, Katia Luvarà, Saverio Mallamaci
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