Magazine Diario personale

Il cul-de-sac della reincarnazione

Creato il 05 dicembre 2012 da Povna @povna

“Sai, ‘povna: un amico mi ha detto che nel mar Ligure, poco al largo di Rapallo, hanno scoperto delle meduse che sono immortali”.
“…”
“Sì, studiandone un tipo particolare, uno scienziato tedesco ha scoperto che, giunti a una fase dell’invecchiamento, certe specie a un certo punto ringiovaniscono di giorno in giorno, fino a iniziare un nuovo ciclo di vita, raggiungendo così una sorta di esistenza immortale”.
“Sai che cosa mi ricorda, Amico Mostro? 2001 Odissea nello spazio di Kubrick”.
“Un po’ sì, effettivamente, però non è proprio lo stesso. Perché in 2001 David da vecchio ritorna improvvisamente un feto, così, tutto di un colpo: non c’è nessuna progressione”.
“Hai ragione, però, ti prego, smettiamola. Parlare di queste cose mi sembra ora così insulso”.
“Perché, ‘povna? In fondo, la reincarnazione è la forma di immortalità religiosa più malleabile e leggera, se ci pensi”.
“Beh, insomma, Amico Mostro, dipende. Vorresti davvero reincarnarti in una qualche strana forma di Hydrozoa?”
“Io sì, ‘povna. Dopo un’intera vita da essere umano, la ragione, il pensiero, i troppi stimoli, farsi un’esistenza o due a velocità ridotta lo troverei, in realtà, abbastanza risposante”.
“Sai che non l’avevo mai vista in questo senso? Effettivamente, è un po’ come fermarsi un paio di turni a bordo pista, e poi ritorni essere umano”.
“Era proprio quello che intendevo, esatto! Certo, se poi nel giro eterno finisci in una di quelle meduse di Rapallo…
“… il ciclo si interrompe, ed è un po’ una fregatura”.
“Vero, ‘povna. Ma in quel caso potremmo dire che si è finiti, per un mero sbaglio, in un cul-de-sac della reincarnazione”.

Conversazione di mezzanotte tra la ‘povna e l’Amico Mostro, durante una delle (infinite) telefonate di questa settimana.


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