Ci vorrebbe un Lévi-Strauss per studiare lo sviluppo, nella nostra Italia tribale ma avvoltolata in un modernismo di facciata, del rito pubblico, divenuto persino un culto, del Tecnico infallibile, il quale, al pari del profeta, può dire quello che gli pare senza il rischio d’incorrere nello scherno generale. Benché le sue formule più che prodigiose appaiano ridicole, nessuno ha il coraggio di smentirle ed anzi in molti, quasi tutti direi, si producono nell’esegesi delle affermazioni dell’accademico onnisciente per scovare il significato recondito delle sue parole, come se si trattasse delle profezie di un Nostradamus. Monti, l’oracolo vivente, ha sostenuto che con l’azione del suo governo e con i provvedimenti approvati il Pil e la produttività aumenteranno del 10%. Forse voleva dire accrescimento del 10% del consumo di pil-lole contro le nevrosi da impoverimento nazionale ma la frase gli è rimasta strozzata in gola. Oppure, si riferiva ad un aumento del 10% della ri-produttività sessuale perché cresce il tempo a disposizione dei disoccupati e licenziati? I teologi sono al lavoro per interpretare la buona parabola montiana. Ma non c’è metafora che tenga o dogma che lo sostenga, il sig. Monti col suo de-cretino sulle liberalizzazioni ci tratta tutti da dementi. Nemmeno se trasferissimo la Penisola in Cina cresceremmo a siffatti livelli. Il Conte dei conti pubblici appare dunque ancor più insensato del Cavalier contaballe suo predecessore, con la differenza che al secondo non gli si perdonava nulla mentre al primo si concede tutto perchè laureato alla Bocconi con 110% e loden. Che altro dobbiamo aspettarci da questi docenti soprannaturali che fanno i miracoli al contrario, moltiplicando le nostre lacrime e togliendoci il pane di bocca? Quale incredibile sollevamento pubblico possiamo ancora immaginare oltre a quello della rabbia che ha ormai attraversato tutto il paese? Un 10% in più di erezione per tutti? Un aumento del 10% dell’altezza della stirpe? Un incremento del 10% di udito per i sordi e di vista per i ciechi? Perché no, una ricrescita del 10% dei bulbi piliferi per i calvi e di peluria per i glabri? Pensiamo anche che ciò sia certamente più realistico rispetto al raggiungimento degli obiettivi economici vaticinati dal bocconiano, il quale deve essersi montato la testa proprio mentre a noi, i poteri forti internazionali, tagliavano le gambe. Al momento però l’unica cosa che si amplia sono i nostri sospetti e non del 10 ma del 100%: costoro la stanno buttando direttamente in politica abbandonando gli iniziali infingimenti neutralistici. Hanno utilizzato la scienza delle loro cattedre per aprirsi un varco nel regno incantato delle istituzioni, spalleggiati dai rettori della geopolitica mondiale, dal quale hanno incominciato a tirarsi la volata elettorale, utilizzando gli stessi strumenti propagandistici ed ingannevoli dei partiti. Provo io a predire qualcosa, senza pretendere di eguagliare l’infallibilità del Presidente del Consiglio. Se con i professionisti della politica siamo stati declassati con i dilettanti dell’Università che dominano nelle aule parlamentari saremo letteralmente surclassati. Ci scommetto il 10% dello stipendio di Monti.
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