Se compro del pesce, spesso mi faccio aggiungere testa e spine, anche d'altri. Il pesce lo faccio bollito o in altri modi, anche semplice in padella, il resto invece lo faccio bollire a lungo, magari con aglio, sedano e carota, o cipolla, lo filtro grezzamente (stando attenta ad eliminare scaglie o spine) e poi ci cuocio il riso che a volte tosto in poco olio, ma anche no. Quel riso semplice solo cotto nel brodo di pesce è un piatto da re (ma anche da poveri a costo quasi zero), da ornare con prezzemolo tritato o altri aromi, da spruzzare di vino se ti va. Puoi servirlo da solo o da accompagno al pesce.
Nel riso cotto nel brodo i sapori si impastano, ognuno distinto e ognuno che con gli altri crea un'assonanza, un nuovo colore.
Nella pittura è così. Ci facciamo ispirare da un sapore, da un'idea, da una macchia sul muro. Come quella che mi sono trovata a casa a Venezia. Non la potevo guardare, finché l'ho vista bene, ma era una figura di donna senza testa, degna dell'Acropoli di Atene!
1 matita, 4 gessetti, mezz'ora di empo e una scaletta...
Ma torniamo al fumetto.Il fumetto è stratificazione di per sé, fusione di sapori, storia, ritmo e immagini diverse, parole...In questo caso ho poi lavorato più che mai a strati, il computer porta a lavorare come in pittura a olio o acquerello. I livelli ti fanno giocare di separazione e poi di impasto. Giochi in libertà.
Ecco, questa era la matita (si fa per dire, sempre digitale) un primo schizzo che serviva da sceneggiatura e da pensiero.
posizionata sulla pagina e inserito un fondino di colore, che mi serve da base terrigna per poi appoggiarci la neve... su un livello superiore ne schizzo una matita più completa, tenendo il vecchio bozzetto a trasparenza 20 o 30
un altro livello superiore e disegno in nero, è il definitivo, ma poi strati di colore interverranno. Aggiungo un po' di neve e delle macchie sfumate a variare lo sfondo, e appunto colori divise.poi si colora su uno strato sotto al nero, ombre, segni, si impasta come fosse olio.
Del bianco di neve invece appoggia sopra al nero a coprirlo. Dei graffi creano il vento che solleva un pulviscolo bianco. Poi situo degli abbozzi di dialogo che prima erano solo in testa.
Non vi annoio con balloon e lettering.
Torno indietro e nascondo il livello del nero.E mi dico che la prossima volta vorrei fare una storia disegnata un po' così.
In qualche pagina, più avanti, mi ci avvicinerò. Il tratto però per me resta legato alla narrazione a fumetti. Chissà come sarà il prossimo piatto... cioè la prossima storia.
Come prosegue questa lo trovate e leggete in Aces Weekly, la rivista digitale di fumetti in inglese, cui ci si abbona con 8 euro per leggere 6 storie in 7 puntate ognuna.
In questo volume 6: Manoel Magalhães and Osmarco Valladão, Benjamin Dickson Art: Gavin Mitchell Colours: Miroslav Mrva, Chris Geary, Stephen Baskerville e Roger Langridge, oltre a me ovviamente. Il tutto a cura di David Lloyd.Tra una settimana vi farò vedere comunque la diversità di pagine, i diversi esperimenti. Riso e brodi possono dare piatti assai diversi. L'importante è divertirsi mentre si cucina, anche quando vi sentite scontenti e affaticati. Posate un attimo, fatevi un giro, un sordo di vino, due pagine di un libro bello. Poi tornate a divertirvi. Sennò non ha senso.
La prossima volta parlerò forse anche di machine in cucina e di digitale e manuale... perché non è uguale, no.