Ok questo articolo non volevo scriverlo. Insomma ci ho provato, ad abbassare la testa tentando maldestramente di distogliere lo sguardo come stessi di fronte ad una proffe che scruta attentamente la classe prima di decidere chi interrogare. Perfida…
La mia coscienza di blogger ha vacillato (esiste una coscienza di blogger? ). E ho deciso di alzarmi volontariamente e con passo traballante dirigermi verso il mio destino. Quello di sfigata.
E’ meglio che vi racconti tutto dall’inizio. Qualche settimana fa ho partecipato al cocktail di presentazione del ”Cuoio di Toscana“ presso la meravigliosa Galleria d’Arte Tornabuoni sul Lungarno Cellini a Firenze. Un grande evento dal titolo “La qualità si fa arte” che ha visto la partecipazione, come ospiti d’onore, di Luca Argentero ed Elisabetta Canalis, che in tutto il loro splendore (specialmente il primo…) hanno prodigato sorrisi a tutte le persone intervenute. Luca Argentero??? Sì… Avete capito bene! E già mi immaginavo i vari racconti alle amiche al mio ritorno. Quando però la gentilissima Roberta, Digital Pr del marchio il Cuoio della Toscana, si è avvicinata, offrendomi la possibilità di intervistarlo… vuoto, buio totale e profonda solidarietà per tutte le persone che fino a quel momento mi avevano raccontato di essersi sentite paralizzate dall’ansia. Io mai. Di fronte ad uno di quei sorrisi disarmanti ho perso però tutto la mia verve intraprendente. Proprio io capite??? Quella che riesce ad attaccare bottone con chiunque sia dotato di parola, quella che a soli otto anni ha presentato uno spettacolo al Teatro Verdi di Pisa, quella che ogni mattina sale in cattedra e rimbecillisce di discorsi decine di testoline. Così … lievemente, con un vergogna che non dimenticherò mai, ho pronunciato quelle tre parole: non posso farlo. E mi sono sentita una sfigata.
Così mi ero promessa di rimuovere l’accaduto e fare finta che non fosse successo. Ma il vero motivo per cui ero stata invitata era davvero importante, al di là di Luca Argentero e dei miei ormoni impazziti e necessitava di una dovuta menzione.
Un’occasione in cui le parole da usare devono essere soltanto: made in Italy, tradizionalitá, artigianalità, innovazione, confort, naturalità, eleganza, eco-solidalitá e stile. Una partecipazione nel proprio territorio toscano di cui essere anche orgogliosa.
Si è trattato infatti del lancio dell’ultima rivoluzionaria novità legata al marchio il Cuoio di Toscana. Perché adesso la qualità si potrà leggere anche sulle suole delle scarpe grazie ad una pellicola protettiva adesiva removibile, marchiata appunto “Cuoio di Toscana” che sarà utilizzata da tutte le concerie associate al Consorzio Vero Cuoio. L’obiettivo è duplice: da una parte salvaguardare il cuoio dalle fasi successive della lavorazione da parte di suolifici e calzaturifici, dall’altro garantire l’autenticità e la provenienza dei prodotti, grazie al marchio impresso sulla pellicola protettiva trasparente. In questo modo il Consorzio, le cui origini risalgono al 1985, punta ancora una volta l’attenzione verso il consumatore finale, sempre più esigente e consapevole nel distinguere e apprezzare la qualità della materia prima, in una sorta di rieducazione al valore del bello e ben fatto e di rivalutazione di un Made in Italy sempre più proiettato nel futuro. E mi sembra davvero meraviglioso.
Buon inizio di settimana.
A presto. Sa
♥♥♥Details Immagini gentilmente concesse da Roberta MarchesiLocation: Galleria d’Arte Tornabuoni (FI)