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Il cuore della Scozia e il piede di Weir puniscono allo scadere un’Italia bella a metà

Creato il 22 febbraio 2014 da Soloteo1980 @soloteo1980

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Stadio Olimpico (Roma) – La Scozia conquista un’incredibile vittoria, espugnando l’Olimpico con un drop goal di Duncan Weir a tempo praticamente scaduto. I Blues non vincevano in Italia dal 2006 e, con una prestazione gagliarda, beffano un’Italia dalle due facce. Bella il primo tempo, convincente e determinata. Brutta nella ripresa, quando un calo prima fisico e poi mentale consente alla Scozia di salire esponenzialmente. Non basta la fiammata a dieci minuti dalla fine, agli Azzurri, per rimettere in piedi un match che, dopo la meta di Tommy Allan, sembrava ormai inevitabilmente indirizzato. Per l’Italia, più di qualcosa da aggiustare.

La Scozia ha mostrato carattere, giocando con umiltà nel primo tempo, sapendo soffrire – nonostante abbia regalato troppe punizioni e non sia quasi mai riuscita ad impensierire la difesa italiana – per poi uscire alla distanza, sfruttando i maggiori spazi concessi dall’Italia e trovando il drop della vittoria con Weir che ha avuto qualche problema nelle ultime uscite. Johnson è stato bravissimo nel motivare la giovane apertura, lasciandolo in campo per ottanta minuti e, dopo aver tolto

Nelle prime fasi di gioco si capisce il canovaccio della gara: l’Italia domina in mischia chiusa, mentre la Scozia, a differenza delle ultime uscite, ha assestato la touche.

I Blues sono partiti bene, attaccando subito gli Azzuri che, comunque, non sono mai andati in difficoltà. Quando l’Italia riesce a costruire la prima azione offensiva, la difesa scozzese fa uno sforzo enorme per fermare le avanzate del pack italiano e concede la prima punizione calciabile del match. Tommy Allan va dalla piazzola e trova i primi tre punti del match.

La Scozia cerca di fare gioco e mantiene le promesse della vigilia; più possesso, meno calci e maggiore aggressività nei punti d’incontro. Nel complesso, però, l’Italia è più convincente nell’attuazione del piano di gioco e, quando riesce ad entrare in possesso di palla, riesce sempre ad avanzare alla mano.

Tuttavia, i Blues arrivano al pareggio appena si entra nel secondo quarto di gioco; al termine di un’azione fatta di numerose fasi, arriva una punizione dalla ruck. Laidlaw è bravo, da quasi trenta metri, e la gara ritorna in equilibrio.

Le fiammate italiane, comunque, continuano ad impensierire la difesa scozzese. Al 25′, per poco, Seymour non intercetta un brutto passaggio di Parisse su Sarto che è costretto all’avanti. Il pack italiano vince la mischia e conquista un’altra punizione calciabile che però Allan, stavolta, manda a lato.

Attorno alla mezz’ora, seconda fiammata dell’incontro. Prima Duncan Weir spreca un contrattacco, nato da un intercetto, scivolando all’altezza dei 22m italiani, poi nell’azione successiva la difesa scozzese è ancora costretta all’indisciplina per fermare l’avanzata prepotente degli Azzurri. Allan stavolta è preciso e l’Italia torna in vantaggio.

Il giovane italo-scozzese va in meta poco dopo. La Scozia regala una mischia nei propri 22m difensivi per un ingenuo avanti; il pack italiano vince il possesso – va segnalato che tra le fila dei Blues Moray Low viene sostituito da Geoff Cross – e Parisse si stacca, arrivando ai 5m. Il capitano italiano viene fermato da un recupero disperato, ma Furno – finora davvero ottimo – tiene viva la palla prima di scaricare sull’accorrente Allan che va oltre la linea a ridosso dei pali. Lo stesso Tommy si incarica della trasformazione, mandando l’Italia a riposo sul 13-3.

Nella ripresa, la Scozia riprova a mettere in difficoltà gli Azzurri, ma la pressione dei Blues è sterile e non porta in dote punti a causa dell’ennesimo errore di handling. Tuttavia, gli avversari muovono per primi il tabellino grazie ad un piazzato di Laidlaw a punire un tenuto italiano (causato dalla prima, vera contro-ruck scozzese del match).

La Scozia al 47′ vince la prima mischia chiusa dell’incontro – approfittando anche dei problemi fisici di Castrogiovanni – e dimostra di essere entrata in campo concentrata. Dopo quattro minuti di pressione ai 5m italiani, i Blues conquistano una punizione calciabile ma che Laidlaw decide di battere velocemente scaricando su Dunbar che viene fermato a pichi passi dalla linea. Tuttavia, nell’azione successiva i Blues vanno in meta, ancora con Dunbar che stavolta trova il varco giusto. Laidlaw non aggiunge i due punti, da posizione molto laterale, ma la Scozia adesso è davvero rientrata in gara.

Al 57′ Brunel opta per un cambio radicale in prima linea, togliendo Castrogiovanni, Ghiraldini e De Marchi poco prima di una mischia all’altezza dei 10m scozzesi, cambio che il pubblico dell’Olimpico mostra di non gradire. La Scozia ha da poco inserito Denton per Fusaro, col terza linea di Edinburgh che agisce da openside.

La Scozia è nettamente migliorata sia in fase difensiva, sia in fase di possesso, riuscendo ad avanzare ben addentro nella metà campo italiana e a mantenere l’ovale per numerose fasi. Va detto che tutto questo è anche dovuto al calo italiano, con gli Azzurri un pò in debito fisicamente dopo un primo tempo molto dispendioso.

Johnson si gioca il tutto per tutto, inserendo Cusiter per Laidlaw (dando a Weir, inconsciamente, anche la responsabilità di piazzare) mentre Brunel, pur avendo usato quasi tutti i cambi, non sembra aver trovato la scossa necessaria per mettere in sicurezza l’incontro.

Inevitabilmente, la Scozia va in meta. Prima i Blues vincono la seconda mischia chiusa del match, Lamont trova un varco nella difesa italiana e serve Cusiter. Il mediano scarica su Dunbar, bravissimo nel sostegno, che si invola in meta sotto ai pali azzurri. Walsh chiede l’intervento del TMO prima di convalidare la marcatura, che Weir trasforma mandando la Scozia avanti di cinque punti.

L’Italia, messa alle corde, si risveglia e Furno, finora il migliore degli Azzurri, va in meta nell’angolo destro d’attacco. Orquera, appena entrato, è perfetto con la trasformazione e gli Azzurri si riportano in vantaggio.

Adesso l’Olimpico è una bolgia ma la Scozia riprende a macinare gioco. Brunel usa l’ultimo cambio, inserendo Bortolami per Zanni e spostando Furno (meritatissimo man of the match) in terza linea, ma i Blues continuano a mantenere il possesso.

Nell’ultima azione disponibile, la Scozia, non trovando la punizione che cercava, costruisce una piattaforma per il drop. Weir riceve la palla da Cusiter e, da quasi trenta metri, trova i pali.

C’è ancora tempo per ricominciare il gioco, ma la Scozia conquista la palla e Hogg ha l’onore di calciare fuori per la fine del match.

Italia 20
Scozia 21

Score: 13′ Allan cp (3-0), 22′ Laidlaw cp (3-3), 31′ Allan cp (6-3), 39′ Allan m Allan tr (13-3); 45′ Laidlaw cp (13-6), 54′ Dunbar m (13-11), 67′ Dunbar m Weir tr (13-18), 70′ Furno m Orquera tr (20-18), 80′ Weir drop goal (20-21).

Italia: 15 McLean 14 Esposito 13 Campagnaro 12 Garcia 11 Sarto 10 Allan 9 Gori 1 De Marchi 2 Ghiraldini 3 Castrogiovanni 4 Geldenhuys 5 Furno 6 Zanni 7 Barbieri 8 Parisse (C) Panchina: 16 Giazzon 17 Aguero 18 Cittadini 19 Bortolami 20 Derbyshire 21 Botes 22 Orquera 23 Iannone

Scozia: 15 Hogg 14 Seymour 13 Dunbar 12 Scott 11 S. Lamont 10 Weir 9 Laidlaw 1 Grant 2 Lawson 3 Low 4 R. Gray 5 Hamilton 6 Wilson 7 Fusaro 8 Beattie Panchina: 16 Ford 17 Dickinson 18 Cross 19 Swinson 20 Denton 21 Cusiter 22 Taylor 23 Evans

Note: giornata serena, 15C. Sergio Parisse e Martin Castrogiovanni festeggiano il cap numero 104, diventando i due giocatori azzurri con più presenze.

1 tempo: 13-3
Calci: Italia 4/5 (Allan 3/4 cp 2/3; Orquera 1/1 tr 1/1); Scozia 4/5 (Laidlaw 2/3 cp 2/2, Weir 2/2 tr 1/1 1 drop goal)
Sin bin:
Man of the match: Joshua Furno (Italia)
Spettatori: 70mila
Arbitro: Steve Walsh (ARU)

Matteo Mangiarotti


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