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Il cuore in cucina

Da Meringhe
Il cuore in cucina
L'altro giorno mi sono accorta di un contest-giveaway piuttosto particolare, che ci invitava a lasciare un'immagine e raccontare qualcosa delle nostre cucine. Io...beh, ecco, diciamo che non vedevo l'ora che saltasse fuori una cosa del genere, insomma che mi capitasse l'occasione di scrivere due righe sul mio piccolo regno. Perchè alla fine questa cucina, (che se proprio vogliamo dirla tutta non è ancora del tutto mia davvero visto che non si trova a casa mia ma a casa di lui) è il luogo vero dei miei esperimenti, il luogo che curo e l'unico che mi piace pulire e lucidare, il luogo in cui mi rifugio anche se in realtà è solo una parete, in in unica stanza insieme a divano, soggiorno, scrivania e tavolo da pranzo. Certe volte mi ci arrabbio pure, proprio con lei intendo, e glielo dico anche, principalmente perchè è piccola, davvero piccola credetemi, almeno per i miei standard, insomma , per dire, i miei 25 stampi in silicone, quelli apribili, quelli da pane e tutto il sistema di vaschette e stoffine pro foto devono pur trovare alloggio anche loro no?  Tipo quando ho portato a casa il food processor KA e ho scoperto che proprio non ci stava, da nessuna parte, in nessun cantone, che portava proprio via lo spazio vitale mi è venuto un nervoso... Però alla fine la perdono sempre, le do una lucidatina e la abbraccio forte col pensiero. E poi beh, via, ormai che ci sono vi dico anche questa, ha pure un nome. Si chiama La Milli, per via del modello che c'è scritto dentro un anta, e io dentro di me (con gli altri per fortuna più di rado) la chiamo proprio per nome. Ma veniamo alla sua storia.
La storia La Milli ha iniziato a prendere forma circa 4 anni fa, inizialmente sotto progetto esclusivamente maschile di ometto appena uscito dalla casa della mamma ristoratrice e di conseguenza davvero poco avvezzo alla fornelleria. Poi, ma solo quando io giuochi ormai erano quasi fatti sono subentrata io, accorgendomi che cavoli alla fine aveva fatto davvero un buon lavoro. La primissima immagine che ho visto di lei è stata questa. Tralasciando l'emozione, cercherò di descrivervela con criterio.Il cuore in cucinale caratteristiche Marca Gatto, modello (appunto) Millì, con ante con finitura wengè grigio e antine dei mobiletti in vetro azzurrato opaco. Un pensile in più della versione base. Cappa moderna ma senza esagerare (anche perchè PIU moderne erano pure PIU proibitive), e ampia penisola. Il tutto è stato creato pensando ad uno sfruttamento dello spazio il più possibile razionale, per esempio inserendo sotto la penisola un ulteriore mobiletto con le antine apribili a 180°, scegliendo una cappa piana in grado di trasformarsi in piano d'appoggio per libri e spezie, e soprattutto studiando bene il tutto per farci stare una lavastoviglie (oh ma chi sta senza, ma come fa?) e un bel lavello a due buche (che così se uno resta un po' indietro col lavaggio piatti nasconde tutto per bene). Anche sulle dimensioni forno non si è potuto strafare, credo sia il minimo sindacale più o meno, però sui fuochi no, lì non si può transigere, rigorosamente cinque, ampi e distanziati, ad accensione rapidissima comoda e soprattutto per cui basta una mano sola. Frigo e freezer sono medi, ma sufficienti, e sopra il frigo, nascosto dal suo stesso sportello, un altro vano alto per la roba di uso raro che fa sempre comodo. I piani d'appoggio sono pochi davvero, ma si compensa con la penisola che è ampia e comoda per impastare e stendere.Adesso non voglio star qua a far buona o cattiva pubblicita a questo e questo quindi sugli eletrrodomestici non mi ci soffermo troppo và.
I dubbi, i crucci, i rimpianti Sempre nella gestione razionale dello spazio,(che per chi ha a che fare con meno di 60 m2 lo stato dovrebbe organizzare dei corsi gratuiti apposta) anche la penisola ha subito un netto arrotondamento dei bordi nella seconda fase del progetto, che l'ha resa molto più armonica, oltre che, anche se qui non si vede, un cambio di colore del bordino che non ho mai capito perchè è stata l'unica cosa su cui c'è stato da riflettere e discutere, boh. Comunque poi alla fine è stato fatto in grigio come il rivestimento delle ante per richiamare il resto della cucina. Errore imperdonabile è stato senz'altro il far chiudere con un pezzo di rivestimento fisso lo spazietto avanzato che va dalla fine dei pensili al muro e idem a rasoterra, poteva essere il posto perfetto per infilarci una fila di bottiglie, o uno di quei cassettini sottili e alti multipiano per metterci spezie e barattolini. Ma si sa, a certe cose non ci si pensa finchè non te ne viene bisogno.
Il cuore in cucinaLa parte di penisola contro il muro è stata invece sufficiente per diventare la casetta dell'indispensabile microonde, e alla fine, se si escludono i pentoloni per quando si ha tanta gente, i bicchieri buoni e ovviamente il KA, c'è stato tutto. Il problema è che io continuo a comprare...
Il giveaway di Fragola e Limone ci invitava anche a scegliere un' inquadratura, un angolo particolare da cui osservare la nostra cucina, ed è con questo che voglio chiudere questa per me piacevolizzima e pure un po' autoreferenziale e compiaciuta descrizione. Con la mia sbarra appendioggetti, una roba di poco conto, ma che ho sempre desiderato e che mia mamma a casa non voleva mettere per niente al mondo per non forare il muro o non so per quale altro oscuro motivo. Ora posso stracaricarla quanto mi pare di mestolame grattugie taglierini pelapatate e set di stampini per biscotti. Potrei anche comprarmi dei nuovi gancetti magari... Insomma è l'angolo che mi piace di più, e quello che in genere osservo quando vado in casa delle persone. Perchè? Perchè di norma comprende gli oggetti più utilizzati, quelli che devono stare sempre a disposizione pronti pronti, per cui mi sembra un buono specchio di come, e soprattutto quanto, uno cucina.
Il cuore in cucina
E intanto giorno per giorno noi ce la godiamo la nostra Milli. Consapevolissimi che anche se un giorno cambieremo casa lei verrà con noi. Il cuore in cucinaIl cuore in cucina - giveaway di Fragola e Limone

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