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Il cuore oltre l’ostacolo

Creato il 12 dicembre 2013 da Ilnazionale @ilNazionale

Verona Atalanta12 DICEMBRE – Dopo tre sconfitte consecutive – quattro se contiamo quella subita in Coppa Italia contro la Sampdoria – la partita casalinga contro l’Atalanta altro non poteva essere che un incontro dalla posta in palio molto alta. Un nuovo passo falso infatti – per di più tra le mura amiche – avrebbe sicuramente visto materializzarsi lo spettro di un’inaspettata quanto pericolosa crisi. E questo deve aver influito non poco sugli uomini di Mandorlini che almeno per quanto riguarda la prima frazione di gara sono apparsi abbastanza contratti e incapaci di impensierire la retroguardia neroazzurra. Gli uomini di Colantuono – squadra sicuramente esperta e ben disposta in campo nonostante alcune importanti assenze – sono riusciti senza particolari patemi a controllare la sterile offensiva gialloblù e quasi allo scadere hanno trovato la rete del vantaggio – non proprio del tutto meritato – con una rete del solito German Denis. E qui torna purtroppo alla ribalta forse il vero tallone d’Achille della squadra costruita in estate da Sogliano ovvero la mancanza di un centrale “di categoria” da affiancare a capitan Maietta. In occasione della marcatura atalantina è stato questa volta Gonzalez – è non è la prima volta che succede – a farsi saltare in maniera a dir poco imbarazzante dal forte centravanti orobico. E se non fosse stato per il miracolo di Rafael in apertura di ripresa, su un pallone regalato ancora dal centrale gialloblù sempre a Denis con un appoggio “da censura” , probabilmente staremmo ora qui a parlare di un’altra partita. Nel secondo tempo, consci probabilmente che qualcosa era necessario fare per cambiare l’inerzia della partita, i gialloblù sono comunque tornati in campo con un piglio decisamente diverso, desiderosi di rimettere quanto prima le cose a posto. Le chiavi vincenti del successo gialloblù sono state state sicuramente le mosse di Mandorlini e la rabbiosa reazione con la quale Maietta & C. hanno aggredito i neroazzurri, gettando letteralmente il cuore oltre l’ostacolo. Dal punto di vista tattico la mossa di affiancare una punta a Toni – prima Gomez e poi Cacia – passando dal 4-3-3 al 4-2-4, ha sicuramente giovato alla manovra offensiva gialloblù in quanto l’aitante centravanti scaligero, se liberato dalla morsa dei due centrali avversari, diventa fondamentale nella fase di difesa e scarico della palla a favore di chi si trova al suo fianco, oltre che pericoloso in zona gol. La vittoria raggiunta quasi al fotofinish con una rimonta finale da cuori forti, firmata in pochi minuti dalla “premiata ditta” Gomez & Jorginho è però anche lo specchio della grinta e della voglia di vincere che i gialloblù hanno messo sul terreno di gioco fin dal rientro dagli spogliatoi. Con questa importante vittoria il Verona ha dimostrato di aver ritrovato – se mai lo avesse perso – lo spirito combattivo tipico di Mandorlini ovvero quello di un tecnico abituato con le sue squadre a non mollare mai perché come diceva il grande Boskov “partita è finita solo quando arbitro fischia”. A parte le battute comunque mi piace veramente sottolineare come i gialloblù abbiano veramente gettato il cuore oltre l’ostacolo perché rimango fermamente convinto che, moduli tattici a parte, se non si hanno doti caratteriali importanti non si va da nessuna parte.
La corsa verso la salvezza – perché di questo obiettivo sempre e solo si deve sempre parlare – riprende ora decisamente forza e viste anche le quattro partite che mancano al giro di boa, società e tifosi non possono che essere soddisfatti. L’importante adesso è dare continuità a tutto questo per mettersi definitivamente alle spalle le ultime recenti sconfitte. Anche perchè sabato ci aspetta un’altrettanto insidiosa trasferta a Catania, ultimo in classifica e quasi oramai vicino all’ultima spiaggia. E lì, visto anche l’ambiente particolarmente caldo, il cuore servirà eccome….

Enrico Brigi
twitter: @enrico_brigi

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