Chiudo le mini-inchieste sul pulviscolo partitico degli ultimi post con alcune considerazioni sull’ultimo partito nato; Futuro e Libertà. Nato come corrente del Pdl e poi costituitosi come gruppo parlamentare, al 9 novembre 2010 conta 37 deputati, pari al 4,92% della Camera, e 10 senatori, ovvero il 3,17% dei seggi di Palazzo Madama. Fatto qualche raffronto storico, Fli dovrebbe essere il più piccolo partito che abbia mai avuto un presidente della Camera (Gianfranco Fini). La condotta nelle due camere di Fli è assai diversa, tutti i dieci senatori hanno un tasso di assenze alle votazioni inferiore alla media degli altri senatori, ovvero 13,12%, mentre alla camera dei deputati ben 15 onorevoli sono al di sopra della media del 15,08%, e spesso di molto, come il campione di assenze Mirko Tremaglia, con un tasso di latitanza parlamentare del 76,85%, e secondo nella classifica assoluta dietro solo al medico pugliese Antonio Gaglione, col 91,28%, eletto nelle fila del Pd e poi passato al gruppo misto, ma quantomeno il calvo e papillonomane cardiologo ha avuto il buongusto di dichiararsi non adatto alla vita politica e ha “promesso” di non candidarsi più (o “di non farsi candidare”, perifrasi più consona all’attuale legge elettorale). Vanta una votazione sì e una no il responsabile alla cultura di Futuro e Libertà Luca Barbareschi, che però fino all’aprile 2009 guidava la classifica dei bigiatori, e all’epoca dichiarò candidamente che le sue assenze erano dovute ai suoi impegni da attore (leggi questo post), cosa assai importante per uno che cita sul sito istituzionale della Camera, nello spazio riservato ai titoli di studio, il “Lee Strasberg Theatre Institute New York”, una “selettivissima” scuola stile Actors Studio a cui possono accedere tutti previo pagamento di un’iscrizione da 1500 $ (vedi sito ufficiale). Non scherzano con le assenze nemmeno Giuseppe Angeli, eletto nella circoscrizione America Merdionale (44,11%), Francesco Divella, quello della pasta (36,72%), ma soprattutto la penalista Maria Grazia Siliquini (69,13% di assenza nelle votazioni), mentre l’altra avocatessa, Giulia Buongiorno, è perfettamente in media. Tra i virtuosi invece c’è Angela Napoli (4,22%), ex preside di liceo e attivissima firmataria di proposte di legge (come anche Fabio Granata, anche lui sotto la media assenze), 164 in tutto, di cui 70 come prima firmataria, contro le sole 4 dell’onnipresente Italo Bocchino (24,06% di assenze alle votazioni elettroniche), Angela Napoli, per capirci, è la deputata che durante la puntata di Annozero del 7/10/2010 gridò alla Santanchè che a Reggio Calabria volano pallottole e non ciocche di capelli, alludendo all’aggressione che la stessa Santanché aveva denunciato di aver subito in quegli studi televisivi (vedi il video). Organo pulsante di Fli è Generazione Italia, la fondazione voluta da Fini che sembra conti un gran numero di giovani iscritti, appassionati e creativi, e che, leggo dalle pagine dei giornali, è più propensa alla crisi di governo di quanto non sia la dirigenza di Futuro e Libertà, poi cerco il sito della fondazione e scopro che altro non è che un sito di partito bis, nel comitato nazionale compaiono gli stessi nomi dei gruppi parlamentari, e sono sempre loro a firmare gli articoli, e nasce in me la convinzione che Generazione Italia, come del resto Futuro e Libertà, non sia altro che un‘illusione ottica.
I dati sulle presenze e sull’attività parlamentare, sono tratti da Open Parlamento e dai siti istituzionali di Camera e Senato.