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Il CV di Paolo Miccichè

Creato il 14 ottobre 2012 da Nonzittitelarte

PREMESSA ALLA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER LA SOVRINTENDENZA DEL TEATRO LIRICO DI CAGLIARI
La mia candidatura avrebbe una ragion d’essere solo se si determinasse una specifica condizione che verrò ad esporre.
Io non dispongo di nessuna credenziale pregressa di gestione degli Enti lirici (poi Fondazioni) rispetto alle modalità con cui sono stati fin qui amministrati.
Questo non vuol dire che non conosca queste modalità, avendo collaborato con Renzo Giacchieri nelle sue Sovrintendenze all’Arena di Verona, al San Carlo di Napoli e al Festival di Benevento (di cui sono stato anche Direttore di Produzione). Fin da allora mi resi conto però che quel metodo di gestione non poteva essere la base per il futuro della produzione operistica in Italia.
L’anacronismo di quella impostazione sia gestionale che artistica è evidente e sotto gli occhi di tutti. Ed essa è la spiegazione più evidente del fallimento delle gestioni correnti che, cambiando i responsabili e anche a prescindere dalla loro qualità umana e professionale, non possono dare risultati ottimali in presenza di una progressiva diminuzione dei finanziamenti pubblici. Il sistema così impostato necessita infatti di una quota di denaro pubblico che non può scendere sotto una certa soglia.
La “realtà” poi corre ad una velocità tale che le nuove “sintesi” per adeguarvisi e non ritrovarsi penalizzati, devono avvenire tutte in brevissimo tempo. E’ in atto una “rivoluzione copernicana” che va affrontata con modalità adeguate e nuove rispetto alla vecchia grammatica.
Personalmente, sebbene principalmente da “artista” (ma in “Operama” ero si Visual director ma che responsabile della Gestione operativa) ho potuto sperimentare tutti i diversi sistemi di produzione e una grande varietà di luoghi di rappresentazione:
Teatri pubblici con maestranze stabili (Europa), Teatri privati di interesse pubblico (Stati Uniti) con maestranze variabili; Compagnie private di interesse pubblico e agenti in teatri istituzionali (Corea), Compagnie private di interesse privato (Operama) agenti in spazi alternativi (Stadi indoor e outdoor e altre tipologie di venues).
Ho realizzato produzioni in Teatri Tradizionali di varia grandezza, Palazzi dello Sport, Stadi, Plaza de Toros, Spazi polifunzionali, Piazze, Castelli, Teatri e Arene romane.
A questo ventaglio di situazioni, va aggiunta l’esperienza unica nell’uso delle nuove tecnologie per lo spettacolo che mi vede come pioniere riconosciuto in questo settore, soprattutto nel campo degli spazi alternativi.
Non si tratta di una sola opzione stilistica ma soprattutto “strutturale” e gestionale. Nessuno oggi metterebbe in discussione l’uso dell’email o di skype nel campo della comunicazione. Allo stesso modo non si può più pensare ad un Teatro senza le nuove tecnologie, sia per il rapporto con il pubblico – quest’ultimo va rinnovato con una attenzione particolare verso i giovani – che per la Produttività, che non è più pensabile
mantenere alta senza l’uso di questi strumenti.
Un Teatro così attrezzato può infatti aumentare significativamente la Produzione senza aumentare i costi; può inoltre diversificare la sua offerta anche a livello territoriale e in spazi alternativi senza nessun velleitarismo operativo e con un linguaggio comprensibile e, nei contesti adatti, di sicura presa popolare.
Le nuove tecnologie non sono “targate” in alcun modo, sono solo degli strumenti a disposizione che possono essere declinati con usi e modalità differenti. Avendo studiato a fondo le loro biografie sono sicuro che anche Mozart e Verdi ne sarebbero entusiasti.
Per concludere, se si volesse continuare con una gestione tradizionale, non sarei la persona più adatta. Se invece doveste decidere che l’opzione delle nuove tecnologie, dell’aumento di produttività (incluso i grandi titoli operistici riproposti come “repertorio” fisso del Teatro, anche in funzione turistica) e del “Teatro fuori dal Teatro” con l’attivazione territoriale di spazi alternativi; se questo fosse il vostro intendimento,
allora credo di poter avere strumenti e competenze sia gestionali che artistiche difficilmente rintracciabili in Italia in un altro profilo professionale.
CV SINTETICO PAOLO MICCICHÈ
Ha svolto una lunga attività internazionale come regista e visual director
specializzandosi nell’applicazione teatrale delle nuove tecnologie visive (cv e
documentazione completa sul sito www.paolomicciche.it)
Già nel 1988 è regista di una fortunata edizione high-tech di Hansel e Gretel al Grand
Opera Houston con le scene del suo maestro Beni Montresor.
Negli anni ’90, come Visual director di Operama, mette in scena innovative edizioni di
Nabucco e Aida in grandi spazi non convenzionali, utilizzando potenti macchine per
proiezione (Bruxelles, Siviglia, Lisbona, Amsterdam, Zurigo, Londra, Helsinki,
Copenhagen, Pretoria)
Nel 1999 è regista e visual director di una nuova produzione di Madama Butterfly
all’Arena di Verona che porta per la prima volta in Italia questo nuovo linguaggio visivo
e nel 2002 crea per il Ravenna Festival il Visual Concert Dante-Symphonie di Liszt
per due pianoforti, coro, attore e proiezioni.
Aida di Verdi per la Washington Opera incanta critica e pubblico per il linguaggio
innovativo di proiezioni dinamiche e cangianti piani visivi. La stessa Aida, diretta da
Placido Domingo, viene reinventata nel 2005 per “dipingere” le architetture delle
Terme di Caracalla a Roma. Nel 2007 crea per il Kennedy Center di Washington un
Macbeth verdiano dove il linguaggio delle proiezioni è utilizzato per visualizzare il
mondo interiore dei protagonisti in una scatola scenica realizzata da soli fondali e tulle.
La versione architetturale e sintetica di Macbeth verrà poi proiettata sulla Villa dei
Ronchi di Crevalcore e sulle architetture della Sydney University, dove è risultata
vincitrice dell’Australian Award per la sua categoria.
Ancora sul versante architetturale un’edizione di Cavalleria Rusticana – nata per il
Grossesfestspielhaus di Salisburgo (1996) – è stata reinventata nel 2010 per il Teatro
Lirico di Cagliari con proiezioni direttamente sulla Basilica di Bonaria e su altre piazze e
chiese della Sardegna.
Realizza per il Comune di Roma le edizioni 2009 e 2010 dello spettacolo multimediale
Romagnificat nel quale, di fronte ad un pubblico di trentamila persone, vengono
“dipinte” con luci e proiezioni le architetture del Foro di Traiano e di Piazza del Popolo.
Attualmente lavora alla diffusione del patrimonio musicale e visivo italiano, attraverso
l’uso delle nuove tecnologie: “divulgazione” per il grande pubblico ma anche
promozione turistico-culturale dell’Italia nel mondo.
In questo quadro vanno inserite alcune creazioni di particolare prestigio e innovazione:
Farinelli, Estasi in Canto all’Ara Pacis a Roma; il Visual Show su Luca Signorelli
ad Orvieto – prima tappa del format “Teatro palcoscenico della città” per la promozione
attraverso eventi sensoriali emotivi delle grandi opere dell’arte italiana – e, last but not
least, Il Giudizio Universale che mette insieme in uno spettacolo musicale e visivo la
grande arte di Michelangelo e di Giuseppe Verdi, anticipando così i prossimi
festeggiamenti per i 200 anni della nascita del Maestro. La sua prima mondiale è stata
al Palais des Festivals di Cannes, che ne è anche co-produttore e viene replicato al
Kremlin State Palace di Mosca il 30 Settembre 2012.
La rivista internazionale The Scenographer gli ha dedicato nel 2008 un numero
speciale quale pioniere nell’uso delle nuove tecnologie per lo spettacolo.
Laureato in Storia della Musica all’Università Statale di Milano, Paolo Miccichè insegna
“recitazione per cantanti lirici” all’Istituto Superiore di Studi Musicali “Franci” di Siena

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