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Il Dark Fantasy ricamato da Queen Persefone

Creato il 08 gennaio 2014 da Wsf

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Cosa intendi con Dark Fantasy, da dov’è nata l’ispirazione?

Con Dark Fantasy intendo un genere di fantasy con elementi gotici e/o horror. Sin da bambina amavo le storie di paura, oltre ai racconti mitologici e fantastici, dunque il mio stile si ispira principalmente a questi generi, pur trovando una sua personale via d’espressione ed unicità, che è quella di un “fantasy romantico”.

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Da dove è nato il tuo interesse per l’esoterismo?

In realtà sono sempre stata interessata alla magia e al sovrannaturale. Crescendo, e leggendo, ho imparato che tutto questo non era solo una dimensione immaginaria, irreale, né tantomeno qualcosa di necessariamente malvagio e deviato come vorrebbero far credere certe religioni monoteiste. Ho compreso che aveva una sua precisa identità, spirituale, religiosa e rituale, persino antropologica, e ho voluto approfondire l’argomento. E’ incredibile quante meraviglie e conoscenze possiamo scoprire se solo osiamo spingerci oltre i limiti e i tabù che la società cerca di imporci, se rifiutiamo di credere a qualunque tipo di dogma e abbiamo il coraggio di salpare verso nuovi orizzonti. Penso che l’esoterismo sia proprio questo, in ultima analisi: una ricerca continua, una volontà di penetrare i misteri del mondo naturale e dello stesso mondo umano attraverso un’ottica che non si oppone alla scienza tradizionale, come molti credono, bensì, semplicemente, la supera.

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Quanto ha inciso sulle tue produzioni?

L’interesse per l’esoterismo e, in una più ampia prospettiva, dei contesti socio-antropologici e storici ai quali appartengono determinate conoscenze e credenze, non solo permette una più profonda conoscenza della realtà e della nostra identità, ma ti induce a guardare tutto in una prospettiva differente, psicologicamente e metafisicamente più interessante. E’ questo il taglio che ho voluto e voglio continuare a dare alle mie opere. E non solo a quelle saggistiche, che ovviamente trattano determinati argomenti, ma anche a quelle narrative. Non parlo solo di inserire la magia o, che so, la telecinesi nelle mie storie, ma anche di una determinata concezione del mondo legata a queste cose. Sicuramente i miei romanzi sono ricchi di cenni esoterici e appartenenti al contesto pagano o, più in generale, precristiano, ma quello che può essere interessante per il lettore, anche per un lettore che non si è mai avvicinato a certe tematiche, è vedere come questi elementi interagiscono, ad esempio, all’interno della lotta per il potere, del ruolo femminile, delle relazioni stesse tra le persone.

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Da cosa nasce la voglia di dipingere?

Ah ah, una bella domanda, considerando che disegno da prima ancora che imparassi a scrivere e dunque, ahimè, non me lo ricordo! Scherzi a parte, il desiderio di disegnare e dipingere, per me, è sempre nato dalla volontà di dare una forma a ciò che immaginavo nella mia mente, di renderlo in qualche modo reale, di creare ciò che mancava nella mia realtà. In questo senso per me la pittura è potere, potere di creare, spesso di dare un aspetto alle stesse storie che scrivo. Il bello dell’illustrazione e della pittura è che ti pone sempre davanti a nuove sfide, perché dopo un po’ non sei più soddisfatto dei tuoi vecchi lavori e inizi a immaginare di farli in qualche altro modo, dunque questa è una cosa che spinge un artista a migliorare.
E poi c’è il colore: mi piace il bianco e nero della grafite, ma lavorare col colore è sempre un’esperienza bellissima per me, perché ogni colore vibra in modo diverso, e ha un suo significato, un proprio carattere, delle emozioni che trasmette anche quando non ne sei direttamente consapevole. Attraverso i colori puoi raccontare moltissime cose, se conosci il loro linguaggio.

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…e quella di scrivere?

Anche la scrittura è potere. E’ creare un mondo del quale hai pieno controllo. Un mondo dove rifugiarsi quando quello che hai intorno non basta più o diventa troppo brutto, un mondo attraverso il quale esprimere se stessi. Come nella pittura e nell’illustrazione, non è facile avere la piena padronanza del linguaggio e della tecnica, e queste sono cose sulle quali lavoro tuttora per migliorare. Penso che alla fine, in qualsiasi forma artistica, dalla scrittura, alla pittura, alla musica, l’uomo trovi un modo di essere libero come non può essere nella società. Questo bisogno primario viene poi completato dalla necessità razionale di creare un buon lavoro, qualcosa che possa conquistarsi un pubblico e che sia bello da leggere oltre che da scrivere.

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Abbiamo letto che due dei suoi racconti sono arrivati in finale al Premio Lovecraft, ce ne parli?

Il primo fu “Gemme del Mondo Oscuro”, che si classificò al terzo posto. Quello è stato il primo racconto finito che ho scritto(avevo circa 19 anni) e il genere era l’horror sovrannaturale. Purtroppo è legato ad esperienze della mia vita poco felici, contrariamente a ciò che si può pensare, e ad una persona in particolare che mi ha fatto del male. Da un certo punto di vista questo va bene, perché le esperienze negative hanno moltissimo da insegnarci, e soprattutto perché dopo quel racconto ho iniziato a staccarmi dallo stile prettamente horror e dai canoni che in qualche maniera mi erano stati suggeriti per scriverlo, ed ho iniziato a trovare uno stile maggiormente “mio”, che inizia a prendere forma proprio nel secondo racconto, “La Bellezza della Bestia”, classificatosi al settimo posto due anni più tardi. L’idea è nata ascoltando un brano che amo molto tuttora, “The Beauty and the Beast” dei Nightwish.Questo racconto ha un respiro maggiormente fantasy e gotico credo, e affronta il tema dei metamorfi(uomini che diventano lupi); è stato infatti pubblicato come appendice nel mio secondo saggio su vampiri e i licantropi, “Alla luce del crepuscolo”. E’ anche il mio primo lavoro dove, finalmente, inizio a parlare(anche se non ancora ad approfondire come sto facendo attualmente) del confine, in questo caso molto sottile, tra animale, umano e divino, una cosa che mi ha sempre affascinato e che – tanto per restare in tema di esoterismo – è retaggio delle culture animiste.

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Ci parli della Saga di Callisto?

E’ una creatura in continua crescita ed evoluzione. L’idea è stata concepita diversi anni or sono, e man mano sviluppata, modificata, in certi punti anche ribaltata. E’ senz’altro il lavoro in cui mi rivedo maggiormente. Era stata pensata come una saga divisa in due trilogie, ma con gli attuali appunti che ho buttato giù, se sarà portata avanti i libri saranno senz’altro di più. I primi tre libri sono stati scritti, il quarto l’ho dovuto interrompere per lavorare ad altri progetti, e finora solo il primo libro della saga, “La Luna Nera e la fanciulla dagli occhi di rugiada”è stato pubblicato. Ho notato che il romanzo ha conquistato più il pubblico femminile e meno quello maschile, non so se per il ruolo importante dei personaggi femminili(la protagonista, Callisto, è una fanciulla guerriera) o perché è realmente scritto dal punto di vista di una donna. Il bello di questa saga è che conserva delle atmosfere epiche pur essendo ambientata in un futuro immaginario, e in tal modo ho davvero spaziato tra generi diversi. I personaggi sono molti e le vicende che li riguardano avviluppate in una trama di cui solo volta per volta si scoprono i veri risvolti, e senz’altro personaggi che inizialmente, nel primo libro, possono apparire forse un po’ scontati, proseguendo con la lettura si svelano di tutt’altro spessore psicologico. Anche la trama diventa più complessa e ricca di dettagli man mano che si va avanti. Del resto “La Luna Nera e la fanciulla dagli occhi di rugiada” è solo il preludio di quella che sarà l’epopea di un mondo e dei suoi protagonisti. I riferimenti all’esoterismo e alle culture precristiane sono molto forti, e nel secondo libro maggiormente incentrati sulla tradizione celtica, mentre il terzo si sposta in altri contesti e ambientazioni. I personaggi stessi contengono un simbolismo che forse non tutti apprezzeranno o capiranno. Ad esempio uno dei protagonisti principali, Jin Shatavari, è qualcosa di molto vicino ad uno Shiva futurista, credo, perché è forte, gentile, ma si ribella all’autorità dominante in un modo intrinsecamente scorretto dal punto di vista politico. Sicuramente è una storia che da molta importanza alle potenzialità umane, e che le vede ergersi contro il potere della tecnologia. E’ un mondo antico contro quello nuovo, che si batte senza esclusione di colpi per poter riaffermare se stesso e i propri valori, e personaggi come Callisto, Jin, o il Cavaliere Nero sono i paladini di questo mondo. I loro antagonisti, come Ivan e Medusa Mc Queen, possono sembrare ad un primo, superficiale approccio, dei cattivi stereotipati, ma è solo andando avanti con la storia che svelano le loro ragioni e la loro più profonda umanità a dispetto di tutto.

BIOGRAFIA
1011647_206475232854435_39084982_nQueen Persefone, nome d’arte di Milena Rao, è una scrittrice ed illustratrice gotica. Classe 1985; nata a Messina, vive da diversi anni in Piemonte. Il suo lavoro è fortemente influenzato dai pilastri del movimento romantico: passionalità, interesse per l’esoterismo, amore per la natura, curiosità verso l’esotico e le esperienze ad esso connesse, revival delle atmosfere gotiche. Le sue opere sono fortemente intrise di un simbolismo magico e legato alla storia antica, tratto dai suoi studi prediletti. Ha battezzato il suo stile Dark Fantasy. Come illustratrice si ispira all’immaginario fantasy, gotico e romantico. Le sue illustrazioni sono realizzate con tecniche tradizionali.
Milena si è diplomata al Liceo delle Scienze Sociali, dove è nato il suo interesse per l’antropologia, e successivamente si è laureata in Illustrazione all’Istituto Europeo di Design di Torino. Approfondisce con brillante innovazione gli studi di genere, riguardanti in particolar modo le religioni precristiane e le varie figure magiche nella cultura popolare. Ha scritto e illustrato due differenti saggi: Le creature del Popolo Fatato – storie e archetipi dalle tradizioni dei popoli della Dea, e Alla luce del crepuscolo – vampirismo e licantropia nella storia e nel mito, entrambi pubblicati dalla casa editrice Psiche2.
La Luna Nera e la Fanciulla dagli occhi di rugiada è il primo di una serie di romanzi illustrati facenti parte de La Saga di Callisto.

LINKS
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http://www.youtube.com/queenpersefone
http://www.queenpersefone.altervista.org

Tutte le immagine appartengono a Milena Rao/Queen Persefone. Tutti i diritti riservati.


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