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Il davanzale

Creato il 05 marzo 2011 da Donnaperte
Rientro a casa prima del previsto, ho avuto il pensiero di te femmina per tutto il giorno e non ho resistito alla voglia di tornare al più presto. Entro in silenzio, chiudo piano la porta alle mie spalle e sento la tua voce arrivare dalla stanza grande. Mi avvicino alla soglia e guardo furtivo. E ti vedo. Sei in fondo, alla finestra di fine parete, hai scostato appena le pesanti tende ed ora sei appoggiata al davanzale e ti sporgi fuori. Stai parlando con la tua amica Irene. Stando in quella posizione la tua veste si è sollevata dietro. Mentre spargi gridolini sull’intera corte, porti all’insù il tuo piede sinistro con un gesto vezzoso. Vedo le tue gambe per intero, e per metà le tue mutandine.IL DAVANZALEForse mi senti arrivare perché d’incanto quel ritmo della gamba si fa più morbido e invitante, celando all’apparenza una impaziente attesa. Percorro i metri che mi separano da te con passo felino, felpato e silenzioso. La mia ombra ora ti ricopre, ti sono ormai a un soffio; sfioro leggero con la mia patta il tuo solco. Non ti volti, rimani piegata sul davanzale col tuo parlare che non muta, così come sembri non mutare tu per chi ti vede dal davanti. Ma dietro al davanzale muta l’atmosfera, con te che accompagni il mio tocco col roteare lento del tuo culetto; culetto che spingi all’indietro per verificar la consistenza del mio desiderio. Ora siamo uniti. Ti sento, mi senti. Mi muovo in su e in giù percorrendo il tuo sentiero. Poi mi allontano da te e mi siedo ai tuoi piedi con la schiena appoggiata al muro. Ti afferro le caviglie e ti divarico le gambe. In quella posizione ho la visione completa di te da sotto. Ora la mia bocca è a contatto pieno con le tue mutandine. Te le abbasso finchè posso. Il tuo pelo folto mi appare in tutta la sua bellezza. Sento il tuo odore, il calore che emani. Le mie mani ti afferrano da dietro e ti spingono verso la mia lingua protesa verso la tua fessura. La vedo dischiudersi al primo sentore delle mie labbra. Ora ti sono dentro. Carezze carnose solcano le spume argentate delle tue pareti già completamente piene del tuo nettare. Dentro è un susseguirsi di guizzi veloci che si inseguono, che si intrecciano fino ad arrivare all’origine del tuo piacere, il tuo bottoncino turgido e pieno.E là le mie labbra si posano a succhiarne l’essenza, a sentirne il vibrare frenetico di voglia. Ti abbassi un po’ per sentire ancor di più il nostro contatto. Ti sfreghi ondeggiando verticalmente. Mi bagni il viso con la tua calda rugiada, sussulti ti percorrono, e fremiti ti riempiono. La tua voce ora subisce l’influenza del tuo godimento che mistifichi con leggeri colpi di tosse nel momento massimo del tuo sentirlo. E continui a sfregarti su di me. E ancora, ancora, sempre più persa nel delirio. Irene, da basso, non si è accorta di nulla e continua nel suo chiacchierio: un programma di cena insieme, quella stessa sera, al quale segue un perentorio invito: “Allora ci viene con noi stasera, o no?” La tua risposta arriva nell’attimo in cui la mia lingua ti porta a tracimare dalle tue sponde, nell’attimo stesso in cui non ti tieni più: Siiiiiiiii, vengo!!” e a quel dire, una tua mano mi serra la testa ancor di più sulla tua carne: “Vengo, Irene! Vengo!”Ora è il silenzio, è l’appagamento. La stanza solo piena del tuo ansimare e del tuo respiro. Un estremo fremito ti scuote ancora quando asciugo sulle tue cosce le ultime gocce del tuo desiderio. Faccio salire le tue mutandine e te le rimetto a posto. Un’ultima carezza a mano piena e mi alzo, mi ricompongo i capelli e schiarisco la voce: “Ciao amore, sono ritornato a casa”.La mia bocca si avvicina alle tue guance. Le sfioro con un dolce bacio. Ti giri verso di me e il tuo sorriso mi accoglie. Gli occhi si incontrano e si scrutano, profondi e complici, sussurrandosi le parole non dette di quella insaziabile voglia di noi.  Scritto da  ÃmoreChe ringrazio personalmente per avermi inviato questo racconto erotico e con il quale mi scuso per non aver pubblicato la sua foto ma non riuscivo a salvarla, se me la invii per e-mail la inserisco, grazie ancora. Naturalmente questo racconto come gli altri prossimamente verrà spostato nella sezone racconti erotici
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