Di una cosa era convinta la signorina Caterina Fornabaio quel pomeriggio.
Del resto era sempre stata una scolara attenta e se la ricordava ancora bene la lezione della signora Artemide,la catechista.
"Il Paradiso è oltre le nuvole,in alto.L'Inferno si trova sotto di noi,invisibile,strisciante,proprio sotto i nostri piedi".
Ecco perchè era straconvinta che l'inferno avesse avuto una promozione.Era salito di grado.Era intorno a loro subdolo, serpeggiante.Chissà,magari era una promozione per merito,visto ormai il numero esorbitante di iscritti.
Se lo ripeteva tra sè e sè,durante il turno pomeridiano al grande magazzino,mentre era intenta a sistemare quei minuscoli pezzettini di stoffa che lei si ostinava a chiamare mutande.
"No,signorina Fornabaio,sono perizomi,non mutande e cosi li deve chiamare davanti alle clienti" le ripeteva ogni volta la sua responsabile.
Ma lei non voleva cedere alle parole del Diavolo.Perchè quei minuscoli fili erano solo strumenti diabolici.E recitava due aveMaria e tre Paternoster ogni volta che ne toccava uno per sistemarlo sulle grucce.
Viola,blu,rossi,rosa.
Che scandalo,che malaffare pensava mentre guardava le mani peccatrici e golose delle clienti.
Una volta ne aveva pescata una mentre se lo infilava furtiva nella borsa.Avrà avuto una quindicina di anni.L'aveva presa per le orecchie e trasportata in uno dei camerini.E mentre la poverina supplicava di non essere denunciata lei cercava di sciorinare tutto il Rosario in due minuti e otto secondi,imponendole le mani sulla testa.Perchè in fondo si sentiva quasi un'esorcista la signorina Caterina Fornabaio.
"Esci,esci da questo corpo demone dei perizomi e della lussuria"
E la poverina non piangeva più.
Aveva gli occhi spiritati.
Per l'esorcismo che stava funzionando pensava la signorina Caterina.
Perchè questa è pazza,pensava la ragazza,cercando di escogitare un sistema per iniziare a parlare in aramaico e girare la testa a trecentossessantagradi "perchè cosi magari sta matta me lascia"
Si era salvata la sfortunata ladruncola fingendo conati di vomito come aveva visto fare ne "L'esorcista"
E con la promessa della messa ogni domenica mattina dai frati Cappuccini l'aveva lasciata andare.
Caterina Fornabaio detta anche la mano destra di Dio,pensava lei
Caterina Fornabaio detta anche Chiappa di gallina,dicevano di lei le colleghe ....per quel suo modo di atteggiare la bocca che ricordava appunto le terga dell'animale in questione.
Sempre sprezzante,sempre chiusa in quelle camicette giallognole e stantie,con l'occhiale calato sul naso.
Quel pomeriggio era arrivato il carico natalizio del Demone dei perizomi.Sottili fili interdentali rossi con frizzi,lazzi,piume e merletti.
Era troppo,non poteva sopportare quello scempio.
E decise di intervenire.
Simulò un malanno e chiese un permesso.
Scese nel magazzino.
Aprì gli scatoloni e cominciò a tagliare.
E in un attimo mille coriandoli rossi invasero il pavimento,l'aria,i suoi capelli e le sue mani.
Tagliava e recitava Ave maria.
Tagliava e cacciava demoni.
Finchè non ne rimase nemmeno uno.
Sorrise soddisfatta.
Uscì,stringendosi nel suo cappottino marrone-grigio topo e pensò al favoloso minestrone caldo che la stava aspettando a casa.
Ciambellone allo yogurt senza uova
3 vasetti di farina
2 vasetti di zucchero
1 vasetto di yogurt (possibilmente greco)
1 bustina di lievito
1 vasetto di olio vegetale
1 vasetto di acqua frizzante
1 presa di sale
vaniglia (o scorze di limone o uvetta o gocce di cioccolato o cannella)
Montare lo yogurt con lo zucchero,Unire l'olio,il sale,l'aroma prescelto e mescolare per bene.Unire la farina setacciata con il lievito alternandola al vasetto di acqua frizzante.Mettere l'impasto in una teglia imburrata e infarinata e cuocere a 180 gradi per una mezz'ora.
Fate raffreddare e spolverate di zucchero a velo.
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