Il diavolo insomma si nasconderebbe sul Web, e in particolare sui social network, dove si può discutere di tutto e quindi anche di tematiche a sfondo satanico senza correre il rischio di censura.
E proprio sulle pagine di Facebook a qualcuno può venire in mente di evocare il maligno, a spese dei più indifesi e creduloni che poi si rivolgono alla Chiesa chiedendo di essere liberati.
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