Un giorno un conoscente mi fece capire che presto sarebbero venuti a prendermi.
Niamey non era un posto sicuro. Maman e sua moglie mi aiutarono a fare il visto turistico per la Francia, con una lettera d’invito da parte dei suoceri del mio amico.
Avrei potuto muovermi nell’area di Schengen e andare in Italia, dove conoscevo tanta gente.
Il mio marabutto di fiducia diceva che lì sarei stato al sicuro, tra le mille difficoltà. (pag 130)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)