Mi sembrava strano non essermici ancora imbattuta! Ed eccolo finalmente, tra le mani dell’anziana signora seduta di fronte a me sul vagone semivuoto e freddo come una cella frigorifera: si tratta dell’ultimo Premio Strega, Il desiderio di essere come tutti. Mi soffermo a fissarne il titolo e rifletto sul fatto che di norma si prova il desiderio contrario, ovvero di distinguersi dalla massa; perciò mi interrogo sui motivi che hanno spinto l’autore verso l’ambizione di “omologarsi”. D’altro canto uno Strega – che sia vincitore o finalista – è una garanzia dunque sono certa che presto o tardi il titolo andrà ad arricchire la mia lunga lista dei libri in attesa di essere letti. Mentre riemergo dalle mie riflessioni, mi rendo conto di non essere l’unica a percepire con fastidio l’aria ghiacciata che esce dai bocchettoni dell’aria condizionata: la lettrice in questione appoggia momentaneamente il libro sulle ginocchia e tira fuori dalla borsa un foulard con cui si copre le spalle e il collo prima di reimmergersi nella lettura.
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