Magazine Fotografia

Il destino delle cose/case

Da Aboutaphoto

A volte mi capita di chiedermi che fine faranno gli oggetti che possiedo, la casa che abito e così via. Sebbene io non sia una persona particolarmente legata ai beni materiali, di alcuni mi prendo più cura, ho fatto degli sforzi per ottenerli, rappresentano qualcosa di speciale e personale per me.
Può suonare strano ma gli oggetti ci sopravviveranno e io mi domando nelle mani di chi arriveranno, sempre che non finiscano dimenticate e isolate, come le case fotografate da Kevin Bauman, a Detroit, nella serie " 100 abondened houses ".

Sometimes I wonder what will happen to the objects that I own, the house that I live and so on. Though I am not particularly related to material goods, I take more care on something, I made efforts to obtain it, it's something special and personal to me.
The author tells he began the series in the mid-90s (and it's going on), realizing how many areas of the city are becoming less populated and abandoned to itself, creating a somewhat evocative panorama, timeless but very distressing also.
All square and made from the classic criteria of the urban landscape, we see in the first images, the homes immersed in the snow and not even in decay, and then continue with sunny shots, where the house is now only the skeleton and where the skimming light increases the sense of alienation.
Don't you asking: even if my house was reduced so? It may sound strange but the objects will survive us and I wonder in which hands they going to come, even supposing they don't end up forgotten and isolated, like the houses photographed by Kevin Bauman, in Detroit, in the series "100 abandoned houses".

L'autore racconta di aver iniziato la serie a metà degli anni '90 (e prosegue ancora oggi), rendendosi conto di quante zone della città diventano sempre meno popolate e abbandonate a sé, creando un panorama in qualche modo suggestivo, fuori dal tempo ma anche molto desolante.
Tutte quadrate e realizzate con i classici criteri del paesaggio urbano, vediamo che le prime immagini rappresentano le abitazioni immerse nella neve e non ancora in disfacimento, per proseguire poi con scatti assolati, dove della casa rimane ormai solo lo scheletro e dove la luce rasente aumenta il senso di straniamento.
Non vi sorge spontanea la domanda: e se anche la mia casa si riducesse così?


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