durante le settimane appena trascorse ho avuto la (s)fortuna di leggere il romanzo d'esordio di Andrea G. Colombo il Diacono. Dato che, per motivi ancora a me oscuri, ho avuto il (dis)piacere di conoscere meglio il suo autore, mi sembrava doveroso leggere anche il suo scritto. Then... Enjoy!
Il Diacono, pubblicato dalla casa editrice romana Gargoyle Books, è il primo romanzo dell'autore, nonostante abbia scritto tre sceneggiature per serial televisivi. Ci si aspetterebbero, forse, i ricorrenti difetti e sbavature presenti nelle opere prime, ma Colombo, da grande conoscitore del genere, si dimostra un esperto romanziere che riesce a tessere con maestria e abilità consumata un intreccio complesso, popolato da personaggi vividi e indimenticabili, che ha riscosso un grandissimo successo di critica e pubblico e che, a quasi un anno dalla sua pubblicazione, fa ancora parlare di sè in toni quanto mai entusiastici.
Parafrasando Chelsea Quinn Yarbro: Andrea G. Colombo è perfettamente cosciente del fatto che l'orrore è un fiore delicato che necessita di una mano attenta a sostenerlo. L'autore è riuscito nel difficile intento di rinnovare, per quasi 500 pagine, l'angoscia e l'inquietudine che stringono in una morsa il lettore, trascinandolo in un mondo anamorfico e apocalittico che a tratti rivela una dimensione d'orrore, un limpido riflesso del Male radicato nel mondo e insito nella parte più recondita dell'animo umano. Perchè tutti siamo porte da cui il male può emergere, una dilatazione dell'inesplorato e propaggine oscura di quel Male che solo Il Diacono, insieme ai monaci celati, può sperare di combattere senza esserne corrotto intimamente.
Numerosi personaggi si intersecano e fondono i loro destini che inevitabilmente li condurranno verso un apocalittico compimento, lentamente svelato tra le pagine di un romanzo che ha toccato gli esiti più alti facendosi esso stesso evocativo, adrenalinico, surreale e spietato. Colombo si discosta dal modello dominante dell' horror, attualizzando gli stilemi del genere e contaminandoli con un impianto thriller che frammenta l'unità di tempo e luogo, scegliendo numerose location come teatro dell'intera vicenda che si dipana attraverso il copioso utilizzo di flashback e flashforward.
Intorno al Diacono, personaggio centrale delle vicende, si muovono ed emergono maestose figure uniche dalla forte pregnanza emozionale, evocate con maestria dalla penna sapiente di Colombo che, inserendoli in un contesto realistico e minuziosamente descritto, riesce a donare loro tridimensionalità e profondità psicologica.
Il paesaggio caleidoscopico de Il Diacono è nutrito di memorie letterarie e reminiscenze dell'autore, che vengono rielaborate e ricostituite in un nuovo impianto narrativo secondo la sua sensibilità, e punteggiato da topoi che richiamano ad una classicità perenne e perpetuamente moderna, riproposta qui in una rappresentazione organica e incredibilmente d'impatto veicolata dalla parola letteraria che, con sottile astuzia dell'autore, si sottrae ai clichè dell'horror.
Questa è una storia dal sapore epico, apocalittico e tragico che instilla nel lettore inquietudine e angoscia e lo rende muto testimone degli avvenimenti catastrofici che sottendono all'eterna contesa tra bene e male. Il Diacono riflette le nostre ansie più profonde e lo strascico della narrazione, dal grande impatto emotivo e cinematografico, persiste e rimane avvinghiato saldamente nella mente del lettore anche a distanza di tempo, ed è proprio questo ha dare un vigore speciale a questa storia indimenticabile.
Efficace e diretto, questo impeccabile romanzo d'esordio delizierà sicuramente anche i non appassionati del genere che, grazie alla grandissima capacità d'espressione dell'autore che utilizza la parola scritta a servizio della storia, verranno - letteralmente - catapultati nella vicenda.