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Il Diario di Lucy: Capitolo XIII. Noia.

Creato il 24 maggio 2012 da Rvassallo @RVassallo

Poi ti assale la noia.

 - Quando come un coperchio, il cielo basso e greve
schiaccia l’anima che geme nel suo eterno tedio,,
e stringendo in un unico cerchio l’orizzonte
fa del dì una tristezza più nera della notte,
quando la terra si muta in umida cella segreta
dove sbatte la Speranza, timido pipistrello,
con le ali contro i muri e con la testa nel soffitto marcito;
quando le immense linee della pioggia
sembrano inferriate di una vasta prigione
e muto, ripugnante un popolo di ragni
dentro i nostri cervelli dispone le sue reti,
furiose ad un tratto esplodono campane
e un urlo lacerante lanciano verso il cielo
che fa pensare al gemere ostinato
d’anime senza pace né dimora.

 Il malessere che giaceva latente ora esce d’improvviso con un conato di vomito facendoti sobbalzare dal tuo sofferente torpore, è la noia che soffre di solitudine, perché anche quando eri sola, avevi sempre la speranza di un ritorno.

Com’è amaro quest’abbandono, solo la luce dell’abat-jour illumina a malapena una stanza troppo grande per dividerla con la solitudine, così quando la noia ti assale mischiata al gusto dolce dell’ozio, strani pensieri ti sconvolgono la mente e tu li assecondi, perché sei certa che resteranno in te.

Il gioco comincia con l’immagine di te che ti fissa dallo specchio e tu che ti nascondi; lei che ti cerca, tu che ti alzi e che ti spogli e ti rivesti e come una bambina che gioca a fare la donna, cambi d’abito come d’umore, ma presto le tue pretese lasciano l’innocente gioco e si trasformano in atto d’amore.

 Calze velate, bustini, e guepiere e movenze lascive tra buio e luce, poi l’atto d’amore si muta in pura libido, prendi la reflex a cominci a scattare foto come presa da un raptus di follia, lo specchio ruffiano ti asseconda nei desideri, poi sopraffatta dall’istinto cedi e il piacere ti sottomette ai suoi voleri.

 Riguardi ora le foto, un senso d’imbarazzo segna il tuo volto, ma sei tu quella delle foto, in quei ritratti c’è la Lucy che per troppo tempo s’è nascosta nei meandri del tuo intestino.

 Sorridi e poi il riso lascia posto all’allegria e all’euforia, la noia è solo un ricordo che si cancella o con le lacrime o con le risate, ma tu scegli sempre queste ultime.

 



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